Il complesso di Elettra
Il famoso complesso edipico ha un corrispettivo femminile. Le bambine cambiano oggetto d’amore e cominciano a odiare la madre: vediamo quali sono le caratteristiche del complesso di Elettra
Cosa succede alle bambine che non possono continuare ad amare la propria madre, ma devono cambiare l'oggetto d'amore? La risposta è nel complesso di Elettra. Quando si parla dello sviluppo infantile descritto da Freud, si pensa immediatamente al famoso complesso di Edipo. Questa fase è caratterizzata dall'attrazione del bambino nei confronti della madre e dall'odio per il padre e prende il nome dall'opera di Sofocle Edipo re che narra di una vicenda simile. La corretta e normale risoluzione di questa fase consente al bambino di investire il proprio amore in altre donne. Vediamo invece cos'è il complesso di Elettra.
Il mito ed il complesso di Elettra
Il complesso di Elettra è la controparte femminile di quello edipico, cioè è la spiegazione di quanto avviene nelle bambine durante la fase fallica dello sviluppo. Anche in questo caso il riferimento è alla mitologia e al personaggio di Elettra, la figlia di Agamennone e Clitennestra. La madre uccide Agamennone insieme al suo amante Egisto e così Elettra decide di liberare il fratello e con lui assassinare i due carnefici. Questo riferimento mitologico suggerisce che anche le figlie quindi attraversino una fase caratterizzata dall'odio per il genitore dello stesso sesso e dall'amore per quello di sesso opposto che poi porterà le bambine a sviluppare una personalità eterosessuale.
La risoluzione del complesso di Elettra
Non è Freud a parlare di Elettra, ma Jung. La situazione vissuta dalle bambine è più complessa rispetto a quella dei maschi. Anche per le femmine la madre è il primo oggetto d'amore e nel corso dello sviluppo devono cambiare il target delle loro attenzioni. Elettra non è un semplice Edipo femminile: nel mito viene cacciata dalla reggia e costretta dalla madre a giacere con un uomo che dovrebbe rappresentare un sostituto dell'amore materno. Il suo odio nasce quindi dalla ferita narcisistica nata dal rifiuto materno.
Come avviene quindi questo spostamento verso il padre? La svolta giunge quando la bambina comprende e scopre le differenze tra i due sessi e sviluppa un' “invidia del pene”, cioè comincia ad odiare la madre perché la ritiene responsabile della sua mancanza. La madre ha già operato la castrazione e il padre diventa desiderabile poiché possiede ciò che le è stato negato. Date queste condizioni la bambina prova meno angoscia e opera una rimozione minore; ciò causerebbe bella donna lo sviluppo di un Super Io più debole.
Il complesso di Elettra nella vita affettiva adulta
Il passaggio attraverso il complesso di Elettra è fondamentale per lo sviluppo dell'individuo, si tratta quindi di una fase sana anche se può essere difficile pensare che i bambini vedano nei genitori dei rivali in amore o delle conquiste. L'attrazione nei confronti del padre fa si che quest'ultimo divenga una base di confronto per le future relazioni. Secondo gli psicanalisti quando non si risolve questa fase subentra una sorta di "fissazione", tipica di chi non riesce a trovare l'uomo giusto che la comprenda. Questa attrazione per il padre sarebbe anche alla base del desiderio inconscio delle donne di essere salvate e protette. I padri iperprotettivi infonderebbero nelle figlie l'essere dipendenti e bisognose di aiuto e di cure particolari che non riceveranno da altri uomini. Da qui nascerebbe un'eterna insoddisfazione nei confronti dei partner e la convinzione di non essere amata abbastanza.