Archetipi del maschile: il dio Ares
Ares è l’archetipo connesso all’istintualità delle passioni. L’uomo in cui quest’energia predomina tenderà a reagire istintivamente “qui e ora” senza preoccuparsi delle conseguenze… Può essere un amante focoso o un attaccabrighe, ma sicuramente è con il corpo che contatta ed esprime le emozioni.
Era un noto personaggio di una vecchia serie televisiva anni ’80: Hulk, gigante verde, alter-ego di un mite scienziato, animato da una forza inarrestabile e irragionevole. Questo personaggio fornisce una rappresentazione caricaturale delle caratteristiche dell’archetipo Ares.
L’uomo in cui questo archetipo è predominante reagisce d’impulso sia alle passioni amorose che all’ira senza tenere conto delle conseguenze. La sua forte istintualità lo rende focoso, appassionato e capace di grande lealtà, ma anche potenzialmente irruento e distruttivo.
Ares e Marte nella mitologia
Per i Greci era Ares, unico figlio di Zeus ed Era, dio della guerra, danzatore e amante appassionato. Ares non era tenuto in molta considerazione fra gli dei dell’Olimpo perché fra tutti era quello che più contrastava con gli ideali di razionalità, misura e equilibrio tanto importanti per la cultura greca e meglio rappresentati da altre divinità come Zeus o Apollo.
Era infatti un figlio malvoluto da Zeus e in forte antitesi con le caratteristiche di questo archetipo. Sempre pronto ad andare in battaglia, era spinto impulsivamente all’azione da sentimenti di vendetta o di lealtà (ad esempio quando uno dei suoi figli era in difficoltà). La mitologia lo narra anche come amante di Afrodite con cui condivideva l’istintualità della passione amorosa.
A differenza dei Greci, i Romani – presso i quali era conosciuto come Marte - lo tenevano in grande considerazione: il mito lo considera il padre di Romolo e Remo e protettore di Roma.
Un dio dotato quindi di irruenza e impulsività, ma anche capace di relazioni appassionate, grande lealtà e istinto di protezione verso ciò che gli appartiene. Queste due “anime” le ritroviamo in Ares come archetipo psicologico.
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L’archetipo Ares
L’uomo animato dall’archetipo Ares non è certo colui che agisce per forma o con superficialità solo per fare buona impressione, né colui che si comporta in un certo modo per competizione o strategia... Nel bene o nel male egli è più che autentico nei suoi modi di essere. Ha una modalità corporea di contattare ed esprimere le emozioni: che si tratti di amore o rabbia egli reagisce sul piano fisico, impulsivamente e senza tener conto delle conseguenze.
Ares è l’archetipo dell’istintualità nel “qui e ora”. L’uomo Ares non è però nato necessariamente per fare il soldato. Potrebbe sentirsi bene nel praticare sport aggressivi e “fisici” come il rugby o nell’esprimere la sua impetuosa fisicità nella danza, un altro canale “corporeo” per esprimere l’emotività.
Ares: pregi e risorse
Ares è un archetipo “di terra”, che vive nel presente e nella fisicità di ciò che accade. È lontano dalla razionalità fredda e misurata, come dalla spiritualità extracorporea.
L’uomo Ares ha bisogno di fare esperienza corporea di quanto accade, di avere contatti fisici con gli altri, sia nei rapporti amorosi che nei rapporti di amicizia con altri uomini.
Per questo il cameratismo è per lui molto importante e può legarsi ad amici uomini molto profondamente: sentirsi “parte del gruppo” è importante per lui. Probabilmente dimostrerà la sua lealtà e la sua amicizia più con un abbraccio o una pacca sulla spalla che con le parole e sarà capace di grande lealtà.
Anche verso i figli potrà sviluppare un rapporto profondo e protettivo. L’archetipo Ares può sembrare controcorrente in una cultura “razionale” come la nostra dove altre sono le qualità incoraggiate per raggiungere il successo. Può sembrare che l’uomo Ares magari si accontenti di poco solo perché non trova la propria realizzazione nelle consuete strade del successo.
Ma difficilmente potrà fare carriera in un’azienda o in una professione intellettuale senza snaturare sé stesso. Può darsi che siano attività più “concrete”, “manuali” a fare al caso suo o, come accennato prima, che siano lo sport o la danza a rappresentare possibili vie di realizzazione.
Ares: criticità e limiti
Come ogni archetipo, anche Ares può rendere infelice la vita di un uomo se domina in eccesso la personalità. L’irruenza e l’istintualità con cui è pronto a reagire fisicamente senza tener conto delle conseguenze o delle circostanze possono causargli molti guai.
Possono portarlo a perdere il lavoro, a essere un marito o padre violento, specie se vive una situazione lavorativa instabile o se ha avuto a sua volta un padre violento. Se non ha avuto una famiglia che abbia saputo riconoscere e sostenere la sua natura, può sentirsi tutta la vita incompreso, diverso e a disagio per il proprio modo di essere e utilizzare l’aggressività per mascherare un profondo senso di umiliazione e inadeguatezza.
È importate che l’uomo Ares possa imparare ad esercitare l’autocontrollo e ad esprimersi non solo con la forza, ma anche con le parole, aspetto senz’altro più familiare ad un archetipo Ermes. Anche Apollo è un archetipo utile per “stemperare” la furia di Ares, in questo modo egli potrà perseguire un lavoro o un interesse con dedizione e disciplina investendo sul futuro senza rimanere ancorato al “tutto e subito”.
Bibliografia:
Bolen J.S., Gli dei dentro l’uomo. Una nuova psicologia maschile, Astrolabio, 1994.
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