Archetipi del maschile, il dio Apollo
Solare e vincente, uomo razionale e di successo, vede con chiarezza la meta e non si lascia distrarre dalle passioni. Apollo è l’archetipo maschile della razionalità, colui che sa sempre qual è la cosa giusta. Attenzione però che non perda di vista la sua natura “umana”…
Stimato e apprezzato da tutti, è “l’uomo giusto al momento giusto”, colui che con la sua equità e coerenza riporta ordine nel caos, che conduce gli altri verso la risoluzione di problemi, che mantiene davanti a sé la visione d’insieme puntando dritto all’obiettivo.
Che sia un astronauta, un musicista, un uomo d’affari o qualunque altra cosa, l’uomo in cui predomina l’archetipo Apollo trova nella razionalità e nell’esercizio del pensiero i propri punti di forza.
La stima che attira su di sé può farlo davvero sembrare “al di sopra” non solo delle passioni, ma anche dei “comuni mortali”. Attenzione però: anche l’uomo Apollo ha una sua natura “umana” che dovrebbe imparare a riconoscere con una giusta dose di umiltà…
Apollo nella mitologia
Apollo nella mitologia greca è figlio di Zeus e fratello gemello di Artemide: déa della luna e della caccia lei, dio del sole, delle arti e delle profezie lui. Entrambi eccellevano nel tiro con l’arco e le loro frecce portavano a morte rapida e indolore. Apollo incarna il “figlio prediletto”, deve la sua luminosa importanza fra gli déi dell’Olimpo proprio al fatto di essere figlio amato e stimato di Zeus.
È, come tale, un dio che rimane ancorato alla categoria di “figlio”: non ebbe un suo regno, non divenne mai un sovrano. Non ebbe neanche una compagna fissa: nella mitologia gli amori di Apollo sono piuttosto sfortunati, le donne che tentò di conquistare – con la stessa determinazione con cui puntava al bersaglio con arco e frecce - finirono presto o tardi per rifiutarlo. A lui era dedicato il tempio di Delfi.
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Apollo: l’archetipo della razionalità
Come dio del sole, Apollo simboleggia l’archetipo della razionalità, della visione chiara e distinta della ragione, dell’esercizio equilibrato e chiarificatore del pensiero. L’uomo che è guidato dall’archetipo Apollo non si farà distrarre dalle passioni, eviterà che le emozioni interferiscano con i suoi piani e perseguirà la propria strada guidato da ciò che ritiene giusto.
In questo senso l’arco di Apollo, col quale egli si faceva dispensatore di giustizia dall’alto del proprio carro alato, rappresenta simbolicamente la precisione del pensiero strategico che mantiene “dall’alto” una visione d’insieme per “mettere a segno” i passi necessari a raggiungere la meta.
Apollo è anche dio delle arti e in particolare della musica, la cosiddetta musica apollinea: espressione di ordine, equilibrio e misura. Ben diversa era per i Greci la musica “dionisiaca”, di competenza all’omonimo dio, guidata invece dal fuoco delle passioni.
Apollo: risorse e pregi
L’uomo la cui personalità è guidata dall’archetipo Apollo si ritroverà a possedere “naturalmente” caratteristiche che si riveleranno molto utili per l’adattamento e il successo negli ambiti produttivi del mondo moderno occidentale.
Questo archetipo porta a prediligere il pensiero sul sentimento, la distanza razionale e ponderatrice dell’intelletto sulla vicinanza emotiva: tutto viene valutato da lontano, col giusto distacco.
Queste doti forniranno la giusta dedizione sia nello studio che nel lavoro, all’uomo Apollo potrà risultare facile impegnarsi ed eccellere in questi ambiti: si concentra su una cosa alla volta seguendo con costanza il programma stabilito, fa quello che c’è da fare senza lasciarsi distrarre.
Soprattutto se lavora in ambiti aziendali o istituzionali, in cui c’è una forte gerarchia, l’uomo Apollo, da buon “figlio prediletto”, potrà conquistarsi con facilità la stima di coloro che sono ai vertici. Con i colleghi potrà rivelarsi colui che riesce a risolvere le controversie e a guidare il gruppo verso la meta.
Difficilmente però l’uomo Apollo diventerà egli stesso un leader poiché carente della brama di potere o di denaro di un uomo Zeus: neanche questa passione riesce a incrinare la sua razionalità coerente e misurata. Egli potrà essere senza dubbio un uomo di successo, stimato da superiori e colleghi, ma rimarrà con molta probabilità “a latere” delle posizioni di comando.
Apollo: criticità e limiti
Se l’uomo Apollo è del tutto a suo agio con le attività umane che richiedono ordine e logica può rivelarsi estremamente in difficoltà in quegli ambiti dell’esistenza che richiedono la sua partecipazione emotiva.
Le relazioni affettive sono un territorio spesso inesplorato per l’uomo in cui predomina l’archetipo Apollo. Come nella mitologia il dio venne più volte rifiutato o allontanato dalle donne, così nella vita reale può accadere che un uomo, estremamente incentrato sulla razionalità, non lasci emergere un autentico coinvolgimento emotivo e passionale nel rapporto amoroso.
Egli potrà instaurare relazioni con donne emotivamente distaccate quanto lui, come una donna Atena o Artemide con le quali condividere un menage quotidiano e professionale perfettamente organizzato rischiando però, in tal modo, di dare luogo ad una sorta di matrimonio tra “fratello e sorella” in cui sessualità e affettività siano del tutto sopite.
Non di rado l’uomo Apollo può essere attirato anche dal suo opposto, da una donna che al contrario di lui sia emotivamente esuberante e instabile e che egli cercherà inutilmente di controllare. Se non intervengono altri déi, altre energie che consentano all’uomo Apollo di accedere agli aspetti emotivi e sensuali della propria personalità, le sue unioni sentimentali potranno rivelarsi presto o tardi insoddisfacenti nella sostanza anche se funzionali all’apparenza.
Apollo e gli altri déi
Il tempio di Apollo a Delfi consentiva ai mortali di comunicare col dio mediante gli oracoli che le sue sacerdotesse dispensavano piuttosto cripticamente… L’espressione dell’emotività dell’uomo Apollo può essere altrettanto “indecifrabile”, mediata da poche e ambigue parole che gli altri potrebbero non capire o fraintendere aumentando ancor di più la distanza emotiva che egli pone fra sé e il mondo.
Apollo tuttavia non era l’unico “inquilino” del tempio di Delfi: per i primi tre mesi dell’anno egli lasciava spazio a Dioniso: era lui, per questo arco di tempo, ad essere celebrato nel tempio, un dio che potremmo considerare “la controparte” di Apollo. L’uno è espressione della visione razionale e chiara della realtà, del pensiero convergente facente capo all’emisfero sinistro. L’altro esprime la visione estatica del sentimento, la capacità creativa del pensiero divergente attinente all’emisfero destro.
Anche all’interno della psiche può essere necessario che l’uomo Apollo ceda parte del suo spazio a Dioniso…
“Quando la ragione incontra il cuore, e il cuore parla alla ragione, nasce la poesia”. (Mirko Badiale)
Bibliografia:
Bolen J.S., Gli dei dentro l’uomo. Una nuova psicologia maschile, Astrolabio, 1994.
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