Anna Freud e le difese dall'angoscia
Anna Freud non è solo la più celebre “figlia d’arte” della psicologia, ma è anche colei che ha approfondito il ruolo dell’Io e delle sue difese.
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Anna Freud non è solo la figlia più celebre di Sigmund Freud, ma è anche la psicanalista che ha approfondito la riflessione sull’età dello sviluppo cercando di applicare i concetti psicoanalitici al bambino.
Ciò la condusse ad associare il suo nome alla definizione delle difese dell’Io che affondano le loro radici nella più remota infanzia dell’individuo. Fu così che nel 1927 pubblica il celebre “L’Io ed i meccanismi di difesa”.
Le difese a partire da Freud
Il pensiero di Anna Freud prende spunto dal lavoro del padre e dal suo concetto di difesa. Tutto prende il via dalla visione dell’organizzazione psichica basta sulle tre istanze della seconda topica: Io, Es e SuperIo.
L’Es è la sede della pulsioni primordiali, il luogo più istintivo della mente che ha un unico obiettivo: il raggiungimento immediato del piacere attraverso la soddisfazione delle pulsioni.
Il SuperIo è il guardiano, la sede delle regole e della buona educazione che cerca di placare i bisogni sfrenati dell’Es. L’Io si trova a metà strada cercando di soddisfare l’Es senza scandalizzare il SuperIo. I meccanismi di difesa sono quei meccanismi (inconsci) di pensiero attraverso cui il soggetto si protegge dall’angoscia scatenata dai suoi impulsi mascherandoli perché non divengano inconsapevoli.
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L’io contro l’angoscia
Anna Freud porta avanti la riflessione sul ruolo dell’Io come protettore dell’equilibrio. L’io lotta contro la vita istintuale dell’ES e contro tre tipi di angoscia:
- Angoscia morale: nasce dalla lotta tra le pulsioni dell’Es e i confini morali del SuperIo (vorrei impormi sugli altri, ma non è consentito dalla morale)
- Angoscia del reale: nasce dallo scontro tra i desideri dell’ES e le condizioni imposte dalla realtà (vorrei essere riamata/o, ma ciò non accade)
- Angoscia istintuale: insorge quando l’Io si “accorge” e deve riconoscere la presenza di alcuni istinti sgradevoli dell’Es.
Le caratteristiche delle difese
Freud propose un elenco delle possibili difese che la figlia ritiene ancora valido, oltre all’approfondimento sul tipo di angoscia contro cui l’Io si difende offre un ulteriore contributo: una difesa non è un meccanismo ON/OFF, ma si tratta di una realtà modulabile secondo alcune dimensioni:
- Intensità: ogni difesa può essere messa in atto con un grado variabile di intensità che si rispecchia nell’impegno messo a contenere l’angoscia.
- Equilibrio tra le difese: una difesa potrebbe interferire con le altre e con l’equilibrio generale della mente. L’Io deve trovare un equilibrio tra i processi in atto e le richieste della realtà.
- Il grado di adeguatezza rispetto all’età di insorgenza consente di comprendere se la nostra difesa si frutto di fissazione o regressione o, ancora, di prematurità.
- Reversibilità: alcune difese possono essere disattivate.
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