La tecnica del floating: galleggiare sul sale contro lo stress
Training autogeno, meditazione, yoga, per cercare un rimedio contro lo stress quotidiano, ma alcuni ricercatori suggeriscono di provare la tecnica del floating, ossia il galleggiamento nell’oscurità di una vasca coperta e piena d’acqua salata. Grazie al solfato di magnesio è possibile galleggiare senza alcuna difficoltà e rilassare completamente ogni muscolo del corpo. Vediamo meglio di cosa si tratta
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La tecnica del floating è una tecnica di rilassamento, è un’esperienza particolarissima che vede la totale privazione di tutti gli stimoli esterni: non sentire niente, non vedere niente, fluttuare in assenza di gravità.
La struttura utilizzata assomiglia ad un grosso uovo, ad una navicella spaziale della lunghezza di due metri e mezzo, larghezza e altezza un metro e mezzo scarso, all’interno 30-40 centimetri di acqua salata a temperatura corporea satura di solfato di magnesio e perciò capace di sostenere una persona, farla galleggiare e trasportarla verso altre sfere della coscienza anche solo per qualche momento.
La tecnica del floating, o galleggiamento, viene scientificamente chiamata Flotation-REST (Restricted Environ-mental Stimulation Technique) ed è la creatura del neurofisiologo americano John Lilly che aveva sviluppato un apparecchio simile già negli anni cinquanta per le sue ricerche sulla “deprivazione sensoriale”. Quest’ultima, anche nel caso di utilizzo della tecnica del floating, può indurre in alcuni casi la comparsa di stati alterati di coscienza. Nella vasca infatti non c’è nessuna luce, nessun rumore, nessun peso, nessuna sensazione di caldo o freddo, si perde il senso del tempo, gli unici riferimenti per determinarlo sono infatti il respiro ed il battito cardiaco e si ha la forte sensazione di perdere il contatto con il proprio corpo.
La tecnica del floating e gli effetti sul dolore
Con la tecnica del floating si crea un rilassamento che si ripercuote profondamente sul piano fisico: nel sangue il livello di ormoni dello stress come cortisolo e adrenalina non si abbassa solo durante la sessione in vasca, ma gli effetti fisiologici del rilassamento si è scoperto si protraggono nel tempo. Per esempio in pazienti ipertesi la pressione sanguigna si abbassa in modo stabile dopo 20 trattamenti. La tecnica del floating si è rivelata efficace per aiutare le persone con disturbi legati allo stress e diversi studi clinici su pazienti con ipertensione, sindromi ansiose, insonnia, sindrome premestruale, reumatismi e dolore cronico sembrano dargli ragione. Ad ogni modo è evidente l’efficacia del galleggiamento sul dolore che, in molti pazienti, regredisce durante il floating. Probabilmente la riduzione del dolore si basa sul rilassamento profondo indotto dalla privazione degli stimoli.
Gli studiosi hanno registrato attraverso l’elettromiogramma (EMG) l’attività elettrica dei muscoli di chi pratica la tecnica del floating e l’hanno confrontata con quella di persone che usano altre tecniche di rilassamento. Bene, in tutti i casi i muscoli dei frequentatori della vasca erano più rilassati e persino dopo che erano passate tre settimane dall’ultimo floating.
Da diversi studi risulta che nei pazienti affetti da dolore cronico durante il floating crollano anche i valori della noradrenalina, l’ormone dello stress.
Se l’idea di isolarvi dal mondo per un’ora all’interno di una vasca di galleggiamento vi incuriosisce, non resta che provare.
Immagine | Ashtyn Renee