I danni dello stress cronico

Lo stress è la risposta ad una situazione d’emergenza, ma quando l’emergenza diventa la norma allora si parla di stress cronico. Si avvia un percorso di logoramento che interessa il corpo e la mente e i danni arrivano fino ai cromosomi: Robert Lefkowitz, professore di medicina e biochimica della Duke University Medical Center, è riuscito ad identificare per la prima volta, uno specifico meccanismo molecolare. Vediamo come

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Lo stress è una risposta organica di cui l’essere umano è stato dotato per far fronte alle minacce. La natura non ha pensato allo stress cronico moderno che magari non mette in pericolo di vita nell’immediato, ma è un pungolo continuo che stimola l’attivazione corporea: accelerazione del battito cardiaco, dilatazione dei vasi sanguigni, respirazione accelerata, sintesi degli zuccheri, ecc. Ma questa attivazione progressiva causa un’usura del corpo e della mente con danni a diversi livelli.

 

Quali sono i danni dello stress cronico?

Quando un evento stressogeno incrocia il nostro cammino è l’ipotalamo a farsi carico della situazione. Questa area cerebrale secerne gli ormoni che scatenano la risposta alla situazione stressante in tutti i processi fisiologici coinvolti. Questo sistema è stato creato per fare fronte ad un’emergenza e non è quindi adatto a una quotidianità stressante. Un primo effetto negativo coinvolge la fertilità: negli uomini si abbassa il livello di testosterone, mentre alle donne si arresta il ciclo mestruale. A livello fisiologico si riscontrano gravi problemi a stomaco e intestino, causando problemi alla digestione, ulcere, ma in alcuni casi anche il diabete. L’iperattività dell’ipotalamo a causa di stress cronico può causare dei disturbi e dei sintomi simili a quelli delle malattie mentali. Non è possibile stabilire un livello critico di ormoni dello stress oltre i quali non andare, la variabilità tra individui è molto alta. Ciascuno ascoltando i segnali dal proprio corpo dovrebbe comprendere quanto la situazione stia degenerando.

 

I danni dello stress cronico: un percorso a tappe

Quando l’individuo non riesce a trovare un nuovo equilibrio con l’elemento dannoso, lo stress diventa cronico e gli effetti cominciano ad emergere. Il percorso generalmente, prevede cinque tappe:

1. il primo segnale è la sensazione continua di stanchezza: al mattino ci sono forti difficoltà ad alzarsi dal letto e si prosegue con uso continuo di bevande eccitanti per far fronte alle crisi di stanchezza,

2. seguono i problemi nella sfera sociale che portano all’autoisolamento. I problemi originano dall’atteggiamento della persona stressata che diventa più sospettosa, irosa e meno propensa al compromesso;

3. lo stress cronico porta successivamente a riversare le emozioni negative verso se stessi causando un logoramento psicologico e affettivo graduale;

4. in questo stadio l’organismo comincia a dare dei segnali fisici attraverso dei dolori tipicamente dovuti alla rigidità muscolare;

5. in ultimo si entra nella fase di esaurimento da stress cronico caratterizzate da malattie specifiche (ad esempio a carico del sistema immunitario o cardiovascolare).

 

Lo stress cronico: il danno cromosomico

Un’altra linea di ricerca ha cercato di andare più a fondo e ha cercato, da molti anni, le prove per dimostrare come lo stress cronico causi un danno a livello cromosomico. Il gruppo di Robert Lefkowitz, professore di medicina e biochimica della Duke University Medical Center, è riuscito ad identificare per la prima volta, uno specifico meccanismo molecolare. Gli esperimenti sui topi hanno dimostrato che lo stress cronico (provocato con iniezioni regolari di adrenalina) provoca un abbassamento dei livelli della proteina P53, che è considerata una sorta di guardiano del genoma in grado di prevenire le anomalie genetiche. Questi livelli bassi si riscontrano in quei campioni che presentano dei danni a livello del cromosoma.

 

Fonte immagine: Blume fou