Disturbo di personalità schizotipico: la terapia
Il disturbo di personalità schizotipico necessita quasi sempre di una terapia farmacologica, anche se da sola non basta. Una terapia psicodinamica è utile nel trattamento del disturbo di personalità narcisistico: tendenzialmente segue le stesse indicazioni che si danno per il disturbo schizoide, ma con accorgimenti diversi. L'importante è essere accoglienti, strutturanti e non rigidi
Il disturbo di personalità schizotipico necessita di una diagnosi efficace per evitare di confonderlo con la vicina schizofrenia e con altri disturbi di personalità con i quali ha molti sintomi comuni. La terapia con una persona che soffre di disturbo schizotipico di personalità non è semplice: solitamente i pazienti vengono inviati allo specialista da familiari molto stretti che avvertono il disagio; poche sono le persone che vengono in terapia per una scelta indipendente. Ma quale terapia intraprendere? E soprattutto, esistono dei farmaci che possono contenere i sintomi di una persona che soffre di disturbo schizotipico di personalità?
Disturbo di personalità schizotipico: la terapia farmacologica
Nella terapia per il disturbo di personalità schizotipico viene impiegato l'ausilio farmacologico: alcuni ritengono che i farmaci da utilizzare siano gli stessi che vengono somministrati per la schizofrenia, solo con un dosaggio più blando. Si è anche notato che l'antidepressivo, quando viene somministrato senza un antipsicotico, può slatentizzare una sintomatologia psicotica. Anche i neurolettici possono aiutare, sempre a basso dosaggio: alcuni pazienti trattati con disturbo di personalità schizotipico hanno, però, reagito male agli effetti collaterali del farmaco. Anche i farmaci ansiolitici hanno avuto un buon risultato. Ma i farmaci, da soli, non bastano. È necessario anche un ausilio diverso, un sostegno psicologico e psicoterapeutico che sia in grado di accompagnare la persona con disturbo di personalità schizotipico nel processo di miglioramento.
Disturbo di personalità schizotipico: la psicoterapia
Glen O. Gabbard dice che il tipo di terapia che deve intraprendere un paziente con disturbo di personalità schizotipico deve seguire le stesse linee guida che si adottano quando si segue un paziente con disturbo schizoide di personalità. Tendenzialmente, però, il paziente con disturbo schizotipico di personalità non tende al silenzio ma all'utilizzo del suo linguaggio personale, bizzarro. Anche qui può nascere un senso di frustrazione: il paziente con disturbo di personalità schizotipico non segue la terapia, non fa entrare nel proprio mondo, tende ad annullare l'altro. Mark Zimmermann nel 1994 ha messo a punto un questionario che, se avete voglia, potete reperire in Rete, utile per un analista che voglia indagare il disturbo schizotipico di personalità.
Una terapia ideale deve essere di sostegno, molto ben strutturata ma accogliente, in modo da contenere lo sparpagliamento della persona con disturbo schizoide che, come lo stesso termine evoca, tende alla scissione, alla frammentazione. Possono anche qui comparire sintomatologie paranoidee: il terapeuta deve saperle contenere senza opporsi a queste aggressivamente. La terapia, inoltre, deve poter aiutare la persona a sviluppare un minimo di relazioni sociali, per contrastare l'isolamento a cui tendono. È importantissimo per il terapeuta essere strutturato e direttivo, ma senza trascendere nella rigidità che può alimentare la fuga di questi pazienti dall'analisi e, comunque, aumentare la distanza relazionale con essi.
Si possono prevedere anche periodi di ricovero, soprattutto quando compaiono episodi deliranti. Durante il percorso di terapia con i pazienti con disturbo di personalità schizotipico, è utile anche prevedere di inserirli in contesti dove può sviluppare abilità manuali che, se da un lato può stimolare la persona nel suo processo creativo, concreto e non fatto di pensiero magico e idee bizzarre, può anche portarlo ad avere, inevitabilmente, relazioni sociali che, con il supporto della terapia, potrebbero anche diventare più intime.
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