Sonnolenza eccessiva: quali patologie nasconde?

La sonnolenza diurna quando è eccessiva diventa un sintomo di varie patologie a causa delle interferenze con il normale ciclo del sonno-veglia: ritmo circadiano del sonno, sindrome da stanchezza cronica e morbo di Parkinson

Sonnolenza eccessiva: quali patologie nasconde?

La sonnolenza eccessiva durante il giorno è un problema quando comincia ad interferire con il normale ritmo circadiano del sonno-veglia trasformandosi così in una fonte di disagio psicologico.

I ritmi circadiani sono quei processi fisiologici che si ripetono ogni 24 ore: sebbene siano influenzati da alcuni stimoli esterni come la luce solare, si tratta di ritmi corporei interni.

Il ciclo sonno-veglia prevede che si alterni un periodo di veglia (prevalentemente nelle ore diurne) a un periodo di sonno, che nell’adulto è di circa otto ore. Il sonno notturno è importante anche se non sono del tutto chiare le sue funzionalità.

Un corretto ciclo di sonno-veglia permette di sincronizzare e allineare altri cicli come il metabolismo, la temperatura corporea, la pressione sanguigna, ecc. Una sonnolenza eccessiva causa una situazione di disequilibrio facilitando altre patologie.

 

La sonnolenza diurna causa dal disturbo del ritmo circadiano del sonno

Secondo il manuale diagnostico DSM IV una sonnolenza eccessiva diurna può essere sintomo di una patologia chiamata disturbo del ritmo circadiano del sonno. I criteri diagnostici riportati nel manuale sono:

• frequente e persistente interruzione del sonno notturno che porta a uno squilibrio tra sonno e veglia con persistente sonnolenza diurna;
incidenza negativa della sonnolenza diurna sulla vita sociale e lavorativa;
interruzione del sonno anche in assenza di disturbi del sonno o altri disturbi mentali;
assenza di uso di sostante o farmaci che impediscano un corretto sonno.

Esistono diversi tipi di questa patologia. C’è chi ha un ritardo costante nell’addormentarsi e quindi poi nel risveglio (fase del sonno ritardata), chi ha un ritmo del sonno che non combacia con il fuso orario locale e si può verificare dopo un viaggio (salto di fusi orari). Infine, anche chi lavora su turni notturni può avere un’eccessiva sonnolenza diurna (turni lavorativi).

 

La sonnolenza diurna nella sindrome da stanchezza cronica

L’eccessiva sonnolenza diurna è sintomo anche della sindrome da stanchezza cronica. Questa patologia è caratterizzata principalmente da una sensazione di fatica costante che deve persistere per almeno sei mesi: il soggetto non avverte benefici dal riposo e anche piccoli sforzi sembrano renderlo esausto con forti conseguenze soprattutto nel lavoro.

A questo sintomo principale si possono associare faringite, dolori alle ghiandole, ai muscoli e alle articolazioni, disturbi della memoria, cefalea, sonno notturno non ristoratore con sonnolenza diurna.

La causa di questa sindrome è sconosciuta anche se si ritiene che possa essere coinvolto il sistema immunitario. I giovani e le donne tra i 35 e i 40 sono i più colpiti.

 

La sonnolenza diurna e il morbo di Parkinson

I pazienti affetti da morbo di Parkinson spesso sono affetti da sonnolenza eccessiva e possono anche avere attacchi improvvisi di sonno a causa degli effetti collaterali dei farmaci, e in modo particolare della dopamina.

Questo problema è stato riferimento di numerosi studi in quanto alla base di un eventuale ritiro della patente per coloro che assumono queste sostanze.

Il Canadian Movement Disorders Group ha condotto uno studio su 638 pazienti: la sonnolenza diurna era presente in 27 soggetti e nel 51% dei guidatori.

I pazienti di Parkinson non sono caratterizzati da mancanza di preavviso degli attacchi di sonno, ma non è certo se le misurazioni periodiche siano sufficientemente affidabili per predire gli attacchi futuri.

 

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Immagine | horia Varlan