Le parasonnie: sonnambulismo, bruxismo e pavor nocturnus
Le parasonnie sono disturbi del sonno causati dal cattivo funzionamento di una delle strutture neurologiche o muscolari associate al sonno. Normali funzionalità diurne diventano problematiche durante il sonno. Sonnambulismo e bruxismo sono associate al sistema muscolare, mentre il pavor nocturnus è legato al sistema neurovegetativo
Le parasonnie comprendono un insieme eterogeneo di disturbi del sonno che non derivano da una disfunzione anatomica delle strutture che regolano il sonno. Le parasonnie sono causate dal malfunzionamento di funzioni associate al ciclo circadiano della veglia e che coinvolgono il sistema neuromuscolare e quello neurovegetativo. In alcuni casi normali attività diurne vengono espletate durante il sonno, come il camminare o la minzione.
Ci sono parasonnie che si presentano solo durante certi stadi del sonno e altre che invece si presentano senza regolarità. In genere, questi disturbi sono più frequenti nei bambini perché hanno una maggiore frequenza di sonno delta (lo stadio iniziale più leggero). Secondo la classificazione americana ASDC le parasonnie includono: sonnambulismo, pavor nocturnus, enuresi notturna, attacchi d’ansia, bruxismo, crisi epilettiche morfeiche, cefalea a grappolo e altre. Vediamo alcune più in dettaglio.
Le parasonnie: il sonnambulismo
Il sonnambulismo è una delle parasonnie in cui è coinvolto il malfunzionamento dell’apparato neuromuscolare. È molto frequente in bambini e adolescenti che durante la notte si alzano dal letto e cominciano a vagare nella stanza e non solo. Il picco del fenomeno è tra i 5 e 12 anni quando la qualità del sonno migliora e c’è una soglia del risveglio più alta. Il sonnambulismo insorge durante il sonno non Rem, nella fase Rem infatti c’è un meccanismo di blocco dei muscoli che ci evita di compiere le azioni sognate. Il sonnambulismo come altre parasonnie non è associato ad uno stato patologico. Non sono ancora conosciute le cause del sonnambulismo, ma in alcuni casi è possibile agire farmacologicamente sulla soglia del risveglio.
Le parasonnie: il bruxismo
Vi è mai capitato di essere stressati o agitati e di svegliarvi con le mascelle indolenzite? Questo è un possibile attacco di bruxismo che consiste nell’abitudine di stringere o digrignare i denti durante il sonno. Anche in questo caso una normale funzionalità della bocca si trasforma in un disturbo del sonno. A seconda di quale attività prevalga le conseguenze sono l’usura dei denti o l’affaticamento muscolare e il mal di testa. Esistono diverse teorie sull’origine di questo fenomeno. Una prima spiegazione è che ci siano delle interferenze nell’occlusione dentale e che il digrignare i denti sia un tentativo di eliminarle. Altri studi suggeriscono che alti livelli di stress causino questa reazione nel sonno e che le tecniche di rilassamento possano essere un aiuto. Il bite è ottimo aiuto: si tratta di un dispositivo mobile in resina trasparente che permette di ridurre il bruxismo e di ridistribuire i contatti tra i denti.
Le parasonnie: il pavor nocturnus
Il pavor nocturnus è una delle parasonnie più problematiche anche per chi condivide la stanza con il dormiente. Il terrore nel sonno consta di un improvviso risveglio accompagnato da urla, pianti e tachicardia. Generalmente compare nel primo terzo della notte ed è accompagnato da un’intensa emozione, maggiore rispetto al solito incubo, che lo avvicina a un attacco di angoscia. È possibile che il soggetto non sia realmente sveglio e che al mattino non ricordi l’accaduto che sfiora anche i 10 minuti. Il pavor nocturnus è un disturbo benigno e generalmente scompare senza lasciare tracce. Generalmente caratterizza la fascia d’età tra i 4 e i 12 anni, ma può comparire anche tra i 20 e i 30.
Fonte immagine: Max-B