Manie di persecuzione: riconoscerle per intervenire
Le manie di persecuzione sono una delle possibili componenti dei meccanismi paranoici della mente, riconoscerle può essere facile per una persona esterna ma non per il soggetto e non sempre è possibile intervenire.
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È stato osservato come la psicologia delle persone con un assetto di personalità paranoide sia fra quelle meno studiate nella ricerca clinica, probabilmente proprio per la difficoltà che queste persone hanno a chiedere aiuto e a intraprendere percorsi psicologici e di psicoterapia (Mc Willams, 2011).
E’ probabile dunque che la schiera di coloro che hanno un funzionamento di questo tipo (che può andare dal sano al patologico) sia più eterogenea e variegata di quanto non sembri. Sta di fatto che le manie di persecuzione sono fra le manifestazioni più sconcertanti della psicologia paranoide risultando evidenti a coloro che sono vicine alla persona che ne soffre, ma molto meno chiare, nella loro natura, alla persona stessa. Intervenire dunque non è facile, ma non per questo impossibile.
Manie di persecuzione: il meccanismo della proiezione
Fra i meccanismi di difesa della mente umana se ne possono annoverare diversi piuttosto evoluti e maturi, che consentono un buon adattamento alla realtà, e altri invece più “elementari” volti non tanto a sanare conflitti fra tendenze-motivazioni opposte dentro la mente della persona, ma a proteggerla da pericoli che sono vissuti provenire dall’esterno.
Fra questi ultimi, la proiezione è il meccanismo più esternalizzante (sostituisce cioè la realtà esterna con la realtà interna): pensieri, vissuti, intenzioni di una persona non vengono avvertiti come tali, ma, per così dire, proiettati all’esterno ovvero attribuiti ad altri. In questo modo è molto più facile disconoscere gli aspetti sgradevoli di sé stessi (non sono io, ma è l’altro) e illudersi di controllare/evitare vissuti disturbanti.
La psicologia paranoide si fonda, fra gli altri, proprio su questo meccanismo della proiezione per cui ad esempio le proprie paure non vengono sperimentate come propri contenuti mentali, ma vengono proiettate all’esterno attribuendo intenzioni ostili ad altri. O, ancora, un proprio desiderio sessuale ritenuto fonte di inaccettabile vergogna non viene minimamente avvertito, ma proiettato magari sul partner della cui infedeltà si inizia a sospettare con sempre maggior insistenza e convinzione.
Oppure, per fare un ultimo esempio, non si percepisce il desiderio/attrazione per l’altro, ma si può vivere una relazione sessuale solo come vittime di partner persecutori e stalkeranti… Le manie di persecuzione sono uno degli aspetti più eclatanti di questo tipo di psicologia.
Manie di persecuzione e psicoterapia
Attivare difese paranoiche e avere manie di persecuzione non è soltanto espressione di un disturbo paranoide di personalità. Può essere anche una transitoria reazione a un contesto/evento effettivamente persecutorio e stressante senza che la personalità fosse organizzata in termini paranoici o in persone dove questo tratto di personalità, fuori da gravi traumi e stress, è ben compensato da altri.
In questi ultimi casi è senz’altro più facile che la persona richieda aiuto e che sia possibile intervenire. Nei casi in cui si tratti di un vero e proprio disturbo paranoide di personalità richiedere aiuto, soprattutto se sono presenti manie di persecuzione, può essere molto difficile e doloroso per la persona che, proprio a causa del suo funzionamento psicopatologico, è indotta a dubitare e sospettare della malevolenza altrui, soprattutto quando si vorrebbe costruire un legame di fiducia quale quello terapeutico dovrebbe essere.
Queste persone possono essere così angosciate dalla paura che altri stiano tramando alle loro spalle (magari distorcendo/esagerando un dato di realtà effettivamente presente) da improntare gran parte o tutta la propria esistenza sui tentativi per difendersi e smascherare queste persecuzioni.
Ci sono persone che a causa di queste angosce (nella loro soggettiva percezione a causa delle trame nei loro confronti) arrivano a rifiutare cure mediche, a vivere senza luce o gas, a perdere presto o tardi tutti i propri affetti e le proprie amicizie, a perdere opportunità di lavoro… La loro sofferenza è autentica e molto profonda e spesso è solo quando il disturbo dà manifestazioni molto gravi (psicotiche) o ha conseguenze disastrose sul piano di realtà che queste persone arrivano ad essere prese in carico da un professionista della Salute Mentale.
Se per molti altri pazienti la costruzione di un clima di alleanza e fiducia è un punto di partenza per una psicoterapia, per altri, soprattutto per i pazienti paranoici, è un punto di arrivo: il segno che il loro percorso è ormai concluso.
Bibliografia
Mc Williams N. (2011). La diagnosi psicoanalitica della personalità, trad. it. Astrolabio, 2012.