Disturbo di personalità schizoide: isolamento, apatia e scissione
Il disturbo di personalità schizoide si manifesta con un disagio nella sfera delle relazioni: interessi nulli, indifferenza emozionale ed espressiva e solitudine sono alcuni dei sintomi. La persona con disturbo di personalità schizoide tende ad osservare la vita più che a viverla, preferisce la sicurezza e la solitudine alla minaccia delle relazioni. Ma tutto questo, nonostante l'apparente freddezza, viene vissuto dalla persona con un disturbo di personalità schizoide, come un enorme disagio
Il disturbo di personalità schizoide lo troviamo classificato nel DSM-IV-TR sull'asse II, cluster A, insieme con il disturbo schizotipico e il disturbo paranoide, entrambi disturbi della personalità. Il disturbo di personalità schizoide e il disturbo schizotipico formano un continuum sull'asse diagnostico: la schizotipia si proietta più sul versante schizofrenico ma in entrambi i casi, dice Glen O. Gabbard, abbiamo segni di distacco sociale e inibizione affettiva. Il disturbo di personalità schizoide ha in sé il seme etimologico della scissione: skizo, infatti, è la parola greca che indica la scissione, ovvero la separazione netta. In passato, il disturbo di personalità schizoide è stato definito anche pre-schizofrenia, come se fosse una variante più blanda del disturbo schizofrenico dove l'esame di realtà non era così compromesso.
Disturbo di personalità schizoide: criteri diagnostici
Il DSM -IV-TR definisce il disturbo di personalità schizoide come una tendenza della persona al distacco dalle relazioni sociali che utilizza, nelle relazioni interpersonali, un repertorio molto ristretto di modalità espressive ed emotive. Inoltre, perché ci sia diagnosi, è necessario escludere la presenza di problemi neurologici, schizofrenia, un disturbo psicotico dell'umore, autismo, sindrome di Asperger e disturbi tipici dell'età evolutiva.
Il disturbo di personalità schizoide deve soddisfare almeno quattro dei seguenti criteri diagnostici:
- la persona non prova né desiderio né piacere nelle relazioni strette, incluse quelle familiari;
- si prediligono attività solitarie;
- interesse sessuale poco o nullo;
- piacere in poche o nessuna attività;
- non ha amici o confidenti, se non parenti di primo grado;
- indifferenza sia alle lodi che alle critiche;
- freddezza emotiva, distacco o affettività appiattita.
Disturbo di personalità schizoide: caldo? Freddo? Non c'è differenza
La persona con un disturbo di personalità schizoide vive apparentemente in una bolla apatica, mancando di sentimenti e di emozioni, sia positive che negative, nei confronti degli altri. La mancanza di desiderio, di piacere e l'indifferenza porta la persona ad isolarsi o ad instaurare pseudo relazioni superficiali e per nulla significative che, però, non vengono avvertite come tali e, quindi, apparentemente, sembra che non siano causa di particolari disagi e sofferenze. La sessualità è marginale, se non del tutto assente: la mancanza di desiderio, l'anaffettività e l'assenza di piacere sicuramente non possono non ripercuotersi anche nella sfera sessuale ed affettiva della persona con disturbo di personalità schizoide.
Il disturbo di personalità schizoide non è una malattia, ma è realmente un disturbo che si limita alla sfera della personalità e si manifesta, soprattutto , nel campo delle relazioni interpersonali. Molto spesso, infatti, la persona con un disturbo di personalità schizoide è in grado di mantenere un buon lavoro che non lo esponga al mondo, un lavoro discreto nel quale avere anche il suoi margine di successo.
Disturbo di personalità schizoide: l'incapacità di essere relazione
S. Akhtar dice che l'individuo con disturbo di personalità schizoide è "manifestamente distaccato, autosufficiente, distratto, disinteressato, asessuato e radicalmente morale, mentre segretamente è estremamente sensibile, emotivamente bisognoso, molto attento, creativo, spesso perverso e corruttibile". Tutto questo è proprio sintomo della scissione del paziente schizoide che frammenta, scinde il proprio sé in varie rappresentazioni, cosa che comunemente facciamo in molti. La particolarità è che queste rappresentazioni vengono scisse e restano tali: non è capace di integrarle tra loro e, quindi, non riesce ad arrivare alla percezione di se stesso come uno.
Disturbo di personalità schizoide: una vita da osservatore
Immaginate di vedere distrattamente un film, dove si alternano le vite degli altri, dove assistete ad eventi diversi, a cambi di scena continui e che tutto questo scorra davanti ai vostri occhi con una distanza tale da apparirvi piatto, insignificante e senza emozione. Questa è la percezione della realtà di chi ha un disturbo di personalità schizoide. Lo spazio e il terreno per costruire una relazione non esistono: di solito la persona si isola, limita i contatti allo stretto necessario, preferisce e ricerca anche la compagnia di un animale domestico e sublima la vita sociale e relazionale con interessi astratti, intellettuali.
Attenzione: non bisogna confonderle il disturbo di personalità schizoide con il disturbo di personalità evitante in cui la percezione della solitudine non c'è. E non bisogna nemmeno fare confusione con la schizofrenia, dove troviamo lesi i processi logici e cognitivi. Per una diagnosi corretta è sempre necessario rivolgersi ad uno specialista evitando le diagnosi fai da te o, peggio ancora, evitando di fare diagnosi su parenti e amici. Teniamo presente che la persona con un disturbo di personalità schizoide è infelice perché il disagio lo sente: la difficoltà maggiore è nel chiedere aiuto; questo fattore è quello che maggiormente lo tiene lontano da un percorso terapeutico.
Fonte immagine: photl.com