Per curare l’ipocondria si può andare oltre i farmaci

L’ipocondria è un disturbo psicosomatico focalizzato sull’ascolto del corpo. Ne esistono diverse forme, ma tutte sono causate dalla scarso rapporto con la propria sfera emotiva. L’ipocondriaco recupera attraverso i percorsi psicologici la capacità di riconoscere le emozioni senza confonderle con i segnali fisici

Per curare l’ipocondria si può andare oltre i farmaci

L’ipocondria è una malattia psicosomatica caratterizzata dalla preoccupazione per il proprio stato di salute. La maggior parte dei pensieri si concentra sulla percezione di tutti i segnali che provengono dal corpo cercando segnali di disfunzione: la conseguenza è un’interpretazione cognitiva errata. Le preoccupazioni sono tali che l’ipocondriaco cerca continuamente delle rassicurazioni mediche e si sottopone a svariati esami. La malattia si trova in percentuali simili tra uomini e donne e comincia a manifestarsi nella tarda adolescenza (all’ingresso della vita da adulto), anche se la massima percentuale si ha tra i 30 e i 40 anni. Come si può curare l'ipocondria?

 

Curare l'ipocondria: cause e forme

Per curare l’ipocondria efficacemente è opportuno comprendere quali siano le cause alla base del disturbo e le diverse forme con cui si manifesta. Secondo alcuni studi, alla base del disturbo ci sarebbe una forma di personalità ipocondriaca. Il bambino non è stato supportato affettivamente e da adulto non è in grado di distinguere tra le emozioni e le sensazioni somatiche. Le paure del bambino possono essere state scambiate o interpretate come disturbi fisici dai genitori (non dorme perché soffre di insonnia e non perché ha paura di rimanere da solo). Ecco che l’adulto continua a ‘leggere’ attraverso il corpo, tutti i disagi emotivi. Tra le forme dell’ipocondria ce ne sono 4 principali: astenopia (fastidi agli occhi causati da affaticamento e sensazione di avere della sabbia), nosofobia (paura di aver contratto delle malattie gravi, come l’HIV), ortoressia (attenzione all’alimentazione e a ciò che viene introdotto nel corpo) e vigoressia (eccessiva preoccupazione per il tono muscolare).

 

Curare l’ipocondria: terapie

Per curare l’ipocondria non si possono utlizzare solo farmaci, ma si necessita di un accompagnamento psicologico che consenta di riavvicinarsi alla propria sfera emotiva. L’ipocondriaco non si rivolge volentieri a psichiatri e psicologi, mentre il medico resta il punto di riferimento preferito. L’avvio della terapia comincia generalmente grazie al suo intervento: è il medico che dopo aver escluso cause e patologie fisiche, convince della necessità di un percorso psicologico. La terapia generalmente più utilizzata è quella cognitivo-comportamentale: una terapia breve che prevede un ruolo attivo nel paziente a cui si abbina una terapia farmacologica a base di antidepressivi.

 

Curare l'ipocondria: l’alessitimia

Poiché alla base della patologia c’è un cattivo rapporto con la propria sfera emotiva, la cura si focalizza sul recupero delle proprie emozioni. L’alessitimia è una caratteristica ricorrente di questa patologia, descrivibile sommariamente come l’opposto dell’empatia. L’alessitimico ha difficoltà a descrivere i propri vissuti emotivi, addirittura senza trovare le parole. L’espressione delle proprie emozioni, il loro riconoscimento e la loro gestione avviene solo attraverso le manifestazioni corporee (la rabbia è solo un insieme di pulsazioni e tensione muscolare). Per curare l’ipocondria è necessario considerare anche questo aspetto e recuperare una componente importante dell’intelligenza emotiva.

 

Fonte immagine: photl.com