Alimentazione e nuove tecnologie: anche la fame è virtuale?
Nuove e vecchie tecnologie… come influenzano la nostra alimentazione? Noi esseri umani, si sa siamo animali abitudinari e questo in fatto di cibo può essere un problema dalle conseguenze bizzarre, specie se davanti al piatto abbiamo lo smartphone o la tv.
La stragrande maggioranza degli Italiani ha probabilmente l’abitudine di consumare i pasti con la tv accesa e, a quanto sostiene una recente ricerca, i nostri “cugini” statunitensi non sono da meno…
Che dire poi di smartphone e tablet che ormai sono nostre appendici inseparabili e arrivano ad accompagnarci persino a cena?
Questa invasiva presenza di tecnologie più o meno nuove sulla nostra tavola non gioverebbe però all’alimentazione e alla nostra salute aumentando il rischio di obesità e di comportamenti alimentari scorretti.
Le notifiche di Facebook o il tg delle 13.00, insomma, potrebbero peggiorare il nostro automatismo alimentare facendoci perdere il contatto con la nostra…pancia!
Alimentazione e nuove tecnologie: un’indagine sugli adolescenti
Di recente pubblicazione è il report di un’indagine condotta dal gruppo Psicologia e Alimentazione dell’Ordine degli Psicologi del Lazio. L’indagine rileva gli effetti che l’utilizzo di tablet e smartphone avrebbero sul comportamento alimentare degli adolescenti.
In generale, un massiccio utilizzo di questi dispositivi sarebbe legato ad un maggior introito calorico e a condotte alimentari insane. Questo specie in quei ragazzi che utilizzerebbero le proprie “appendici” digitali per alimentare uno stato emozionale positivo.
La gratificazione derivata dall’utilizzo dello smartphone, infatti, si assocerebbe indirettamente all’ingestione di cibo fino a rendere desiderabili, e quindi prolungabili nel tempo, le due attività.
Al contrario, se tali dispositivi vengono invece utilizzati per smorzare stati emozionali negativi questo limiterebbe un utilizzo consolatorio del cibo o la messa in atto di condotte alimentari compulsive.
Ma perché l’utilizzo dei dispositivi digitali si assocerebbe ad un introito di cibo eccedente le necessità dettate dalla fame fisica?
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Alimentazione e nuove tecnologie: comportamenti inconsapevoli
Provate a fare un esperimento: incrociate per un momento le braccia nella posizione che vi è consueta… Fatto? Bene. Come vi sentite? Probabilmente vi trovate piuttosto a vostro agio in questa posizione e la conoscete così bene che potreste continuare a leggere questo articolo dimenticandovi della postura che avete assunto.
Provate a sciogliere le braccia e ad incrociarle al contrario…
Probabilmente ora, che avete abbandonato una postura che vi veniva naturale, vi sentite scomodi in questa nuova posizione e siete costretti a prestare attenzione alla posizione che avete assunto.
Bene, molto spesso, molto più spesso di quanto pensiamo, il nostro comportamento alimentare assomiglia a quel tenere le braccia incrociate nel solito modo: è un’abitudine, un automatismo a cui non facciamo più caso.
Mangiamo senza badare ai sapori, alle quantità e al nostro reale senso di fame o sazietà.. mangiamo perché siamo annoiati, arrabbiati, per stare in compagnia o perché è diventata un’attività piacevole che associamo ad altri comportamenti compulsivi e inconsapevoli come appunto l’utilizzo dei nostri dispositivi multimediali.
Alimentazione e nove tecnologie: cinema e tv
Già altri studi avevano analizzato lo stesso fenomeno rispetto a tecnologie ormai un po’ più “vintage”: la televisione e il cinema. Sembrerebbe infatti che anche in quei casi i soggetti reclutati dagli sperimentatori avessero dimostrato un comportamento alimentare più inconsapevole se consumavano il cibo davanti allo schermo del televisore o del cinema piuttosto che in assenza di tali supporti.
In uno dei due studi addirittura i soggetti non riconoscevano il sapore del pop corn avariato, mentre nell’altro risultavano più a rischio di obesità – e quindi di un maggiore e peggiore introito calorico – le persone che abitualmente mangiavano davanti al televisore.
La questione come al solito non è se le tecnologie siano un bene o un male ma che uso ne facciamo. Sembra che sia molto più facile farne un uso compulsivo, inconsapevole piuttosto che un utilizzo pensato. Non sorprende dunque che in un tale scenario, smartphone, tablet e fin anche il caro e vecchio televisore peggiorino le cattive abitudini alimentari.
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