Vasco e la depressione: colpa di una vita spericolata?
“Ho assunto per molto tempo un cocktail di antidepressivi, psicofarmaci, ansiolitici, vitamine e altro, studiato da un equipe di medici, per mantenermi in un equilibrio accettabile”. Questa la dichiarazione del più grande rocker italiano, un uomo che ha svelato il suo rapporto con il “male oscuro” che però considera ad oggi concluso. Ma riflettiamo su cosa porta con sé la notizia di Vasco e della sua depressione
Credit foto
©Fabrizio Annovi / 123rf.com
I suoi cd vendono oggi come ieri, la crisi del disco gli fa un baffo, ipermilionario, ai suoi concerti vanno in centomila e da milioni di persone viene idolatrato: come è possibile immaginare una relazione tra Vasco e la depressione? Sembrerebbe più logico che ad ammalarsi di questo "male oscuro" fossero tutti coloro inappagati dalla realtà che vivono, eppure molte persone che hanno sulla carta una vita invidiabile, successo e soldi, possono provare una profonda insoddisfazione per qualche sottile motivazione.
La depressione è un disordine complesso che non presenta una singola causa o un singolo elemento caratterizzante, tendenzialmente è il risultato di un processo messo in moto da problemi psicologici, sociali, fisici, che arrivano a provocare alterazioni biochimiche cerebrali. Tuttavia ci sono persone che cadono in depressione apparentemente senza particolari eventi precipitanti o che addirittura cadono in depressione a seguito di eventi positivi: è allora che si parla di “depressione da successo”. Non è ricco chi “ha” tanto, ma chi “è” tanto. Nel mondo dello spettacolo si vive a metà tra vita reale e vita da sogno e può diventare difficile marcare la linea di confine tra personaggio e persona; la depressione allora diventa il sintomo del mancato ascolto profondo con noi stessi in quel preciso momento della vita.
Quando si è soffocati dall’esteriorità la depressione arriva puntuale, poiché ci si smarrisce dal proprio percorso e ci si sente soli. In uno stato di depressione si perde interesse per tutto quello che fino a poco tempo prima ci dava gioia e piacere, che dire allora di chi viene sommerso di piaceri? È possibile che si arrivi ad un punto in cui avere troppo può farci dimenticare chi siamo e che cosa desideriamo veramente per noi stessi? È possibile che avere troppo in un ambito della vita, possa distoglierci dal percorrere in maniera sana altre strade? Sicuramente chi soffre di depressione è una persona a cui non è stato insegnato come sviluppare specifiche modalità di pensiero, sentimento o comportamento che proteggono dagli avvenimenti della vita.
Vasco e la depressione: una storia realmente finita?
Vasco ha scritto: “Vivo grazie alla valanga di chimica che assumo”. Potremmo dedurre da questa affermazione che l’amatissimo rocker abbia scoperto l’esistenza di pillole magiche in grado di far sparire dolore, sofferenza e male di vivere, ma non è precisamente così. Non è corretto vedere la depressione come un male da debellare esclusivamente con le medicine come se fosse il diabete o il sintomo di un agente virale. Ricorrere al farmaco è indispensabile in alcune gravi situazioni, ma in altri casi è di fondamentale importanza affiancare o sostituire la chimica con una terapia psicologica.
Gli antidepressivi hanno uno scarso effetto sul lungo termine, ossia non permettono all’individuo di uscire completamente dal problema poiché non lo risolvono, ma lo bloccano temporaneamente. Diverse ricerche hanno dimostrato che chi è sottoposto a psicoterapia è molto meno esposto a ricadute rispetto a chi assume e poi sospende il farmaco. In generale i trattamenti effettuati con la psicoterapia mostrano risultati positivi e risolutivi nella maggior parte dei casi. Il paziente dunque si riappropria della sua vita e ritorna ad essere lucido, attivo e produttivo, sarà così anche per il Blasco?
Fonte immagine: Oxfam Italia