Sindrome premestruale e depressione

La sindrome premestruale è una condizione vissuta da molte donne nel periodo che precede il ciclo, la cui sintomatologia fa spesso pensare a una depressione.

Sindrome premestruale e depressione

La sindrome premestruale è un’entità clinica ben osservabile e riconoscibile che colpisce molte donne nel periodo appena prima delle mestruazioni.

È una condizione vissuta in modo accentuato e consistente da circa il 2-10% delle donne in età fertile fino ad arrivare a una variabilità tra il 30% e 80% se si considerano anche casi di sintomatologia lieve e non invalidante.

È un concetto introdotto nella clinica a partire dagli anni ’50 su cui sono stati eseguiti molti studi anche con la finalità di comprendere la connessione tra questa sindrome e altri disturbi fisici e psicologico, come ad esempio i disturbi dell’umore.

 

Sindrome premestruale: sintomatologia

La sindrome premestruale può essere definita come una condizione clinica ricorrente, che si presenta nella fase luteinica del ciclo mestruale (post-ovulazione) e prevede la combinazione di disagio fisico, psicologico e cambiamenti comportamentali di gravità sufficiente a condurre a un deterioramento delle relazioni interpersonali e a un’interferenza con le attività normalmente svolte (Reid R.L., 1985).

I sintomi fisici più comuni sono: dolore addominale, cefalea, nausea, dolore e tensione al seno, affaticamento, stanchezza, dolori muscolari e articolari.

Inoltre l’aumento del peso soprattutto a livello addominale e delle caviglie e la ritenzione idrica accentuata, possono generare la sensazione di un’improvvisa “esplosione” della massa corporea, ripercuotendosi sulla serenità psicologica e accettazione del sé.

A livello psicologico si sperimenta ansia, agitazione, irritabilità e aggressività, sensazione di avere i nervi a fior di pelle, bassa tolleranza, ipersensibilità con crisi di pianto incontrollato e umore negativo riferito come “depresso”.

Alterazione dell’appetito, del sonno, riduzione della concentrazione, dell’energia e della reattività possono completare il quadro.

Se è pur vero che ogni donna vive nel periodo premestruale un’alterazione dell’umore e una spossatezza fisica, esse non rientrano nella sindrome premestruale che vede invece una sintomatologia molto più accentuata.

 

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Depressione: può essere colpa delle mestruazioni?

Se la sindrome premestruale è nota a molte donne e anche a livello sociale, definendola come “quel periodo del mese”, meno nota è la sua associazione con un reale disturbo depressivo, definito nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali- DSM5, come “disturbo disforico premestruale”.

Infatti se la sintomatologia sopra descritta risulta ricorrente e presente nella maggior parte dei cicli durante l’anno, compromette il funzionamento nella vita quotidiana presentandosi ad un livello grave, è possibile parlare di disturbo depressivo.

Nello specifico chi soffre di disturbo disforico premestruale ha almeno un sintomo persistente per diversi cicli tra labilità affettiva, marcata irritabilità, umore depresso e sentimenti di disperazione e ansia o tensione accentuate.

Inoltre ci deve essere un calo degli interessi abituali, difficoltà a concentrarsi, affaticamento e letargia, difficoltà nel sonno, sintomi fisici sopra descritti e senso di sopraffazione.

È una condizione maggiormente grave della normale sindrome premestruale e può compromettere gravemente le normali attività della donna, il suo benessere e aumentare la probabilità di insorgenza di una vera e propria depressione.

Un’osservazione attenta della sintomatologia, della durata e del funzionamento dell’individuo sono indici importanti nella valutazione.

Al fine diagnostico inoltre devono essere escluse o monitorate altre condizioni sia cliniche e psicopatologiche (come un reale disturbo depressivo maggiore), sia condizioni di vita, stress, fattori sociali e ambientali che animano la vita di ogni donna.

 

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