Il counselor olistico: un percorso di formazione e crescita

L’integrazione degli strumenti olistici per la formazione di figure professionali a servizio della comunità

Il counselor olistico: un percorso di formazione e crescita

Il counseling  è una tecnica definita  “terapia centrata sul cliente”, basata sul bisogno di autorealizzazione che guida i comportamenti umani e rivolta ad aiutare le persone a superare una momentanea difficoltà attraverso l’attivazione delle proprie potenzialità personali. L’approccio olistico, ponendo l’individuo al centro della propria esistenza e operando per “creare” salute con consapevolezza e responsabilità, arricchisce le opportunità della tecnica del counseling: la figura del counselor olistico scaturisce così dall’integrazione degli strumenti olistici a supporto della tecnica per la relazione d’aiuto.

Il counseling olistico è una professione profondamente interdisciplinare e di considerevole rilevanza sociale. Il counselor olistico è specializzato in crescita personale, comunicazione, psicosomatica e tecniche di consapevolezza.

L'obiettivo del counselor olistico  é quello difacilitare la salute e l'evoluzione globale dell’individuo, attraverso l'uso di tecniche naturali, energetiche, psicosomatiche e interiori.

La visione olistica costituisce la base, sia a livello formativo che professionale, per professionisti che adottano una visione unitaria dell'essere umano e che considerano l'individuo nella sua totalità, quindi come unità tra corpo, mente e spirito/energia.

Il termine olistico, deriva dalla parola greca “olos”, che significa “tutto e dispone che il professionista abbia integrato la formazione teorica ad esperienze su livelli differenti dell'essere. Viene pertanto richiesta al professionista una consapevolezza dell'essere umano come unità di coscienza, affinché possa considerare l'esistenza come un tutt’uno e applicare la stessa visione nel suo lavoro.

La professione del counselor olistico si basa soprattutto sul requisito di responsabilità - dall’inglese response-ability, ossia la capacità di fornire le risposte adeguate ad ogni singolo caso - e opera con l’obiettivo di facilitare la salute e l'evoluzione globale dell’individuo, attraverso l'uso di tecniche naturali, energetiche, psicosomatiche e interiori, per ritrovare la consapevolezza globale di sé e a comprendere e superare gli errori (alimentari, comportamentali, energetici, emozionali, psicologici) che conducono al disagio.

La formazione del counselor olistico si basa sul principio di integrazione e sulla comunicazione a tutto tondo, per un apprendimento attivo capace di stimolare nell’allievo la capacità di fornire risposte valide attraverso schemi comportamentali positivi e strutturati.

La preparazione delle figure professionali avviene attraverso:

§ formazione specialistica nelle tecniche del counseling

§ insegnamento delle discipline olistiche e bionaturali, per lo sviluppo della consapevolezza e di un

migliore equilibrio personale e relazionale

§ integrazione tra tecniche tradizionali e tecniche innovative di apprendimento

§ un percorso di crescita individuale per un apprendimento completo e profondo delle materie proposte

Il counselor olistico è una figura professionale flessibile e inclusiva, in quanto istruita alla lettura delle situazioni e capace di utilizzare gli strumenti più adatti a ciascun caso, tra i tanti a disposizione nell’ambito del proprio bagaglio esperienziale.

Alta capacità di attenzione e di ascolto e un’ampia gamma di conoscenze e esperienze differenti da cui attingere sono le basi per un operato professionale di grande efficacia.

Il counselor olistico ha numerosi e differenti ambiti d’intervento:

Counseling individuale, familiare e di coppia

Counseling in ambito scolastico, in particolare nelle attività di prevenzione del disagio, negli interventi sui disturbi dell’apprendimento, nella demotivazione e nelle situazioni d’iperattività e deficit attentivo, nell’agevolazione di relazioni efficaci e positive tra studenti ed insegnanti, insegnanti e genitor, e altre figure educative e professionali

§ Counseling nelle relazioni familiari, nella mediazione familiare, nel sostegno a famiglie in crisi

§ Counseling socio-sanitario in ambito ospedaliero, nell’agevolazione della relazione medico - paziente,

personale ospedaliero - paziente, nel sostegno ai familiari dei pazienti, nell’ accompagnamento alla morte in

stati avanzati di malattia

§ Counseling nelle situazioni di disagio e crisi esistenziale

§ Counseling nel servizio sociale e in ambito comunitario

§ Counseling nell’approccio clinico, nell’ambito du attività di aiuto individuali o di gruppo, sostegno,

orientamento, diagnosi, prevenzione, riabilitazione

§ Counseling aziendale, nell’ambito delle organizzazioni, presso &enti, istituzioni ed aziende, nella gestione e

valorizzazione delle risorse umane, nella gestione del conflitto, nella facilitazione del lavoro di gruppo, nella formazione alla leadership, nella selezione ed orientamento del personale.

§ Counseling nella formazione professionale, per coloro che svolgono attività di formatori d’aula e consulenti

presso scuole, enti ed istituzioni

§ Counseling spirituale, in ambito religioso a sostegno sia di coloro che intraprendono una scelta vocazionale che del personale laico impegnato nei consultori di carattere confessionale

Il percorso conoscitivo e di crescita del counselor olistico si snoda attraverso le tre vie primarie di comunicazione: la via interna per comunicare con sé stessi attraverso il contatto, il riconoscimento e la trasformazione delle proprie emozioni, veri e propri stimolatori della produzione di sostanze chimiche da parte del corpo, in grado di influire sullo stato di salute o di malattia; la via relazionale: comunicare “da dentro a fuori” attraverso le relazioni in un’interazione complessa e profonda tra due o più individui che crea una dimensione di reciprocità continua; la via

bidirezionale continua: comunicare al livello del sistema energetico attraverso la relazione tra il piano del Sé – contenitore dell’essere - e l’Io - apparato psico-fisico; attraverso questa relazione viene attivato il processo informativo necessario, in un ciclo continuo e auto-rigenerante.

L'integrazione rappresenta quindi il principio base, secondo il quale un facilitatore professionale è colui il quale esercita un lavoro sia soddisfacente per se stesso che di effettiva utilità sociale: affinché ciò avvenga è necessario che il percorso formativo lo conduca anche all'incontro con se stesso per poter riconoscere, accettare, elaborare ed infine trasformare le proprie tematiche ricorrenti.

Il riconoscimento profondo delle proprie debolezze e fragilità e soprattutto dei propri punti di forza, fornisce al futuro counselor un patrimonio di esperienza diretta, che diviene strumento fondamentale al servizio della professione.

L’obiettivo principale riguarda pertanto la formazione di esperti, nel senso di persone con esperienza di sé e non soltanto di tecnici, ovvero portatori di competenze esclusivamente professionali.

Simona Colella

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