Gestire i pensieri catastrofici
I pensieri catastrofici sono una delle componenti più resistenti degli episodi di ansia e stress. Come gestirli?
Le situazioni di stress e ansia sono caratterizzate, da un punto di vista cognitivo, dalla presenza dei pensieri catastrofici.
Le caratteristiche di queste modalità di pensiero sono: il contenuto negativo, la natura estrema e totalizzante: va tutto malissimo, andrà sempre peggio in ogni situazione!
Catastrofe o brutto momento?
A volte in momenti bui il pessimismo prende il sopravvento, ma il pensiero catastrofico è tale per cui da piccoli eventi derivano conseguenze negative di massima portata: sono uscita cinque minuti dopo, sono in ritardo, adesso il capo farà un giro di controllo e verrò licenziata!
Altra caratteristica del pensiero catastrofico è la sua natura ossessiva che scatta quando siamo preda di ansia e stress. In effetti la sola presenza di questo tipo di pensieri non è patologico, né preoccupante; in realtà è normale ogni tanto lasciarsi andare alla deriva catastrofica.
La presenza regolare di questa forma di interpretazione della realtà è invece un dato su cui riflettere. Questi ragionamenti ingombrano la mente tanto che dopo un po’ di tempo si crede che la catastrofe possa realmente accadere ed è difficile ragionare in altro modo.
La gestione del pensiero catastrofico riguarda proprio la capacità di bloccare o reindirizzare questi pensieri.
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Ridimensionare la catastrofe
I pensieri catastrofici sono difficili da bloccare, spesso tornano e ritornano in modo circolare ingolfando la mente.
Allora che fare? Daniel Wegner ci insegna alcuni esercizi vincenti.
- La prima mossa è quella di spostare forzatamente il focus attentivo; è importante cercare delle attività che ci piacciano, ci facciano sentire bene, ma che siano impegnative in modo da non perdersi nei soliti pensieri.
- Talvolta, soprattutto quando il pensiero catastrofico riguarda delle conseguenze che arriverebbero a breve termine, può essere utile rimandare la riflessione ad un momento preciso della giornata.
- Un’ultima possibilità si rifà alla Terapia paradossale: invece di scacciare via il pensiero ci si concentra su di esso. Il pensiero catastrofico è tendenzialmente generalista, ma in questo caso ci si forza ad analizzarlo nelle sue componenti e delineando i rapporti causa-effetto.
Abbatti lo stress
Un’ulteriore possibilità è quella di gestire i pensieri intaccando la base che li produce: ansia e stress. In questo caso ci si può impegnare in un’attività fisica che attivi le endorfine e ci faccia sentire bene, oppure dedicarsi alla mindfulness che tranquillizza e svuota i pensieri.
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