Motivazione aziendale: l’indispensabile spinta per una prestazione eccellente
Cosa vuol dire parlare di motivazione aziendale? Per lo sviluppo di un’azienda occorre solo ingaggiare i talenti migliori? Forse non basta. Bisogna anche saperli motivare creando condivisione, correttezza e trasparenza. Il vero patrimonio aziendale è costituito dalla professionalità e dalla “voglia di esserci” degli individui che vi lavorano
Alla base del discorso sulla motivazione aziendale c’è il profondo cambiamento di paradigma degli ultimi anni per cui le persone non vanno più interpretate come risorse da sfruttare, bensì come investitori del capitale umano di cui sono proprietari. In quanto possessori del loro patrimonio, possono effettuare scelte e decidere dove investirlo.
Questo dipende naturalmente dal return on investment: un ritorno non squisitamente economico, quanto piuttosto di un complesso di riconoscimenti anche relazionali che impattano sulla soddisfazione della persona e che costituiscono la base per la sua motivazione.
Motivazione e lavoro
Perché lavoriamo? Cos’è che ci spinge tutte le mattine a scendere dal letto, ad ingoiare in fretta una colazione e a lottare contro il traffico per raggiungere il posto di lavoro? Forse i soldi? Riduttivo.
Lavorare per la sopravvivenza è solo una delle ragioni. Lavoriamo per soddisfare bisogni diversi, non solo materiali, ma anche psicologici ed emotivi. Parlare di motivazione aziendale vuol dire analizzare il campo delle variabili in grado di dar conto del dispiegamento delle energie psico-fisiche nell’attività professionale, nonché dell’intensità e della persistenza di questo investimento.
Ecco perché tanto spazio ad attività di coaching manageriale o a corsi sulla motivazione. Bisogni e desideri individuali, paure e avversioni, valori, aspettative e progetti di vita personali, ma anche le forze che nascono dalla natura dei compiti svolti, dal tipo di relazioni sociali, dagli obiettivi, dalla struttura, insomma variabili organizzative, del compito, soggettive e socio-culturali interagiscono continuamente, influenzando la motivazione aziendale, il suo andamento nel tempo, la sua intensità e rilevanza.
La motivazione estrinseca: le caratteristiche
Motivazione aziendale e soddisfazione lavorativa
La motivazione aziendale viene spesso correlata alla soddisfazione delle persone sul posto di lavoro. Non è del tutto esatto. Certamente la soddisfazione ha un impatto profondo sui lavoratori, ma è solo uno delle causali dei livelli motivazionali nelle persone. Non è detto che un innalzamento della job satisfaction determini un innalzamento delle performance.
Lo sforzo non deve andare nella direzione di massimizzare la soddisfazione, ma di massimizzare il rapporto tra performance e soddisfazione. Perché alla base di tutto c’è la motivazione delle persone che vogliono raggiungere un risultato come conseguenza di adeguati livelli di prestazione. Non solo, ogni miglioramento o successo, piccolo o grande che sia, va riconosciuto, ricompensato (sia in forma tangibile che intangibile) e rinforzato.
La motivazione aziendale è intrinsecamente legata al raggiungimento di un obiettivo. L’assegnazione sistematica di obiettivi sostiene la motivazione e migliora le prestazioni ancor più se viene ad inscriversi nell’ottica dello sviluppo del senso di efficacia personale che va poi ad incidere sull’autostima.
È importante garantire ai lavoratori una formazione continua e la possibilità di avere una visione d’insieme delle loro attività e di comprenderne lo scopo. Fondamentale è l’utilizzo di un sistema di feedback, spesso invece le persone non hanno neppure la possibilità di osservare il risultato finale del loro lavoro. Se tutti in azienda, non solo i manager, avessero chiaro davanti agli occhi il loro obiettivo individuale, condiviso e non imposto, certamente i loro livelli motivazionali risulterebbero incrementati.
Motivazione intrinseca: quando la chiave di volta è la passione
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