La formazione aziendale

La formazione aziendale è fondamentale per potenziare la competitività dell'impresa e dei dipendenti. Diamo uno sguardo agli aspetti più importanti e al quadro normativo di riferimento

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La formazione aziendale è una prassi ormai consolidata nelle imprese che permettono ai propri dipendenti di migliorare ed acquisire nuove conoscenze e competenze attraverso programmi di training interno. La formazione aziendale fa bene al personale, ma anche all’impresa. Il primo ottiene a costo zero la possibilità di migliorare le proprie competenze e di acquisirne di nuove, spendibili presso altre realtà lavorative in caso di cessazione del rapporto di lavoro, mentre per la seconda i risultati sono chiaramente indicati dalle normative che disciplinano l’attuazione dei programmi di formazione aziendale per migliorare l’efficienza e la competitività delle imprese. Interessate alla formazione aziendale sono sia le imprese private che quelle pubbliche.

 

I corsi di formazione in azienda possono essere gestiti da consulenti esterni esperti in selezione e formazione del personale o da manager interni; tra i consulenti esterni spiccano i coach aziendali. L’esternalizzazione dei servizi di formazione professionale in azienda è un fatto recente, favorito dall’introduzione delle normative europee. L’Ue ha, infatti, implementato una serie di direttive sui sistemi di qualità delle aziende che devono riguardare i loro prodotti, ma anche il loro personale. Quando le aziende rispecchiano gli standard rilevati dalle normative europee possono ricevere la certificazione di qualità. In questo circuito virtuoso dei sistemi di qualità, rientra anche la formazione aziendale che può riguardare lo sviluppo di competenze specifiche del dipendente, come l’approfondimento di una lingua straniera, l’acquisizione di una determinata abilità in campo informatico o artigianale, ma anche il valorizzare i talenti già espressi da ciascuna risorsa.

 

Nella formazione aziendale del settore pubblico spiccano le Ausl che periodicamente implementano i piani triennali di formazione aziendale, previsti dalle leggi regionali.  In questo caso, ad esempio, si formano i dipendenti a gestire le emergenze con tempestività ed a gestire meglio il rapporto con l’utenza. I corsi motivazionali sono, infatti, quelli che puntano ad ottenere una maggiore produttività aziendale facendo leva sull’espressione delle singole potenzialità, anche professionali, che ogni risorsa umana può apportare all’interno del processo produttivo. Tra i sistemi di qualità rientrano anche i corsi di formazione per la sicurezza dei dipendenti, previsti dal D.Lgs 81/2008, in cui si acquisiscono le tecniche per lavorare senza rischi ed usando tutti quegli accorgimenti per evitare gravi infortuni sul lavoro.

 

La formazione aziendale: il quadro normativo

La formazione aziendale è una realtà che in Italia esiste già prima delle direttive europee, solo che riguarda la formazione di chi si affaccia per la prima volta al mondo del lavoro. Si tratta dell’apprendistato, cioè del contratto con cui si assume un dipendente allo scopo di insegnargli un mestiere. L’apprendista viene assunto come un dipendente, ma con uno stipendio inferiore. Con l’apprendistato l’azienda può beneficiare anche di agevolazioni contributive. L’apprendistato, regolato dal D.Lgs 276/2003 che ha aggiornato la precedente normativa, prevede tre differenti percorsi: apprendistato per l’espletamento del diritto-dovere all’istruzione e formazione, rivolto ai giovani che hanno compiuto dai 15 ai 18 anni di età, finalizzato ad ottenere una qualifica professionale; l’apprendistato professionalizzante, destinato a giovani tra i 18 ed i 29 anni già in possesso di qualifica professionale; apprendistato per l’ottenimento di un titolo di studio secondario, universitario o di alta specializzazione.

 

Accanto all'apprendistato si è diffuso anche il cosiddetto tirocinio o stage, ovvero un percorso lavorativo, talvolta gratuito o con rimborso spese, necessario per acquisire delle competenze specifiche finalizzate all’assunzione o all’esercizio di una professione. Lo stage o tirocinio viene anche definito periodo di pratica o “praticantato”. Questo periodo è obbligatorio per l’esercizio delle professioni che richiedono l’iscrizione all’Albo. In tutti questi casi la formazione aziendale si configurerà come un rapporto diretto tra l’azienda o il professionista ed il lavoratore. Con questa formazione il lavoratore otterrà non solo le conoscenze per imparare a svolgere quella determinata professione, ma anche per essere autorizzato ad esercitarla.

 

Fonte immagine: Marketingjournal.it