L'intelligenza emotiva a scuola
Le emozioni animano la quotidianità e non è possibile escluderle dal contesto scolastico o lavorativo: vediamo insieme come integrarle favorendo lo sviluppo di intelligenza emotiva.
Secondo Goleman l’intelligenza emotiva è la capacità di esprimere correttamente il proprio vissuto, riconoscere le proprie ed altrui emozioni, gestirle e indirizzarle in condotte funzionali, assumere condotte sociali adeguate e un atteggiamento empatico.
Nello specifico si articola in consapevolezza, autocontrollo, motivazione, empatia e abilità sociali.
Ognuno di questi aspetti influenza fortemente il contesto scolastico a livello di apprendimento, comportamento, vissuto personale e condotta sociale.
Consapevolezza e scuola
Per consapevolezza si intende una conoscenza profonda e adeguata di sé, delle proprie preferenze, desideri, pensieri, emozioni e abilità che permettono un monitoraggio adeguato del proprio agire, delle proprie decisioni e interazioni. Aumenta l’autostima e la fiducia in sé.
Alunni più consapevoli di sé e delle proprie potenzialità avranno maggiore conoscenza e accettazione delle proprie risorse e dei propri limiti. Saranno più abili nell’utilizzo di strategie efficaci nell’affrontare i compiti e gli impegni scolastici, comprendendo il proprio ruolo e quello degli altri fattori nell’ottenere un successo.
Gli insegnanti dovrebbero incoraggiare lo sviluppo della consapevolezza lavorando sulle risorse degli alunni, dando loro spazio per esprimersi, fornendo esperienze di apprendimento diverse che permettano a tutti di accrescere le competenze e la fiducia in se stessi.
Leggi anche L'educazione razionale emotiva a scuola >>
Autocontrollo e scuola
L’autocontrollo è la capacità di gestire le proprie emozioni impedendo una loro interferenza nel compito eseguito, di rimandare la gratificazione di impulsi assumendo una condotta corretta e di affrontare le sofferenze e le emozioni negative.
Riuscire a controllare l’emotività è per un alunno fondamentale perchè risulterebbe abile nel gestire le ansie legate alle richieste scolastiche (es. verifiche, esami) “mutandole” in energia positiva e funzionale al compito.
Di fronte agli insuccessi sarebbe in grado di gestire l’emotività negativa e trovare le modalità per riparare l’accaduto, riducendo così il rischio di demotivazione, fallimento scolastico e scarso impegno.
Nelle relazioni si osserverebbero alunni maggiormente capaci di controllare l’impulsività e i desideri anche disfunzionali riducendo il numero di atti violenti, impulsivi e devianti spesso osservati nonché una corretta espressione del vissuto emotivo, anche positivo.
Motivazione e scuola
La motivazione è quella spinta che determina, regola, mantiene e direziona il nostro agire. È la capacità di utilizzare le proprie emozioni e preferenze per motivarsi e prendere iniziativa nelle situazioni, reagendo agli insuccessi e facendo degli stessi un motivo di cambiamento.
La motivazione ha un ruolo fondamentale nei processi di apprendimento: garantisce una maggiore concentrazione, impegno, ricerca di strategie efficaci, buon utilizzo degli strumenti e delle proprie risorse.
Lavorare sulla motivazione degli alunni, fornendo esperienze didattiche nuove, diverse e accattivanti avrà effetti sugli apprendimenti e sull’approccio globale alla scuola. Un buon livello di motivazione aumenta la curiosità, l’apertura alla novità e la messa in campo di capacità, sperimentando se stessi e l’ambiente. Elementi fondamentali anche e soprattutto nella vita extrascolastica.
Empatia e scuola
Sviluppare un ambiente empatico a livello scolastico dove gli alunni possano essere accolti nelle loro fragilità e difficoltà e in cui imparino a riconoscere le emozioni proprie e altrui, è fondamentale per ridurre condotte disfunzionali come il bullismo e l’emarginazione.
Inoltre l’empatia è una buona alleata per creare un gruppo classe coeso e collaborativo, capace di supportare il singolo, riconoscere i punti deboli e le risorse altrui e sfruttarle al meglio.
Un buon clima nella classe favorisce sviluppo di relazioni positive dove è possibile assumere il punto di vista dell’altro e condividere esperienze di apprendimento e non solo.
La capacità empatica è fondamentale per la costruzione di una rete sociale positiva, che può favorire la riduzione di condotte di autoisolamento, sempre più presente tra i giovani oggi, grazie a gruppi più aperti e abili nel riconoscere i bisogni e le emozioni altrui.
La condotta empatica deve partire dalle insegnanti che devono sviluppare la capacità di comunicare efficacemente con gli alunni, comprenderli e aiutare la classe a conoscere e capire la diversità nei singoli vissuti.
Abilità sociali e scuola
Una buona intelligenza emotiva garantisce una corretta manifestazione e utilizzo delle emozioni nei diversi contesti sociali, favorendo lo sviluppo di relazioni funzionali.
Favorire lo sviluppo di corrette abilità relazionali non solo ridurrebbe le condotte poco adeguate al contesto come ad esempio bullismo, atti vandalici, mancanza di rispetto, delinquenza, ma soprattutto amplierebbe la gamma di comportamenti e di atteggiamenti che l’alunno può usare per interagire con le diverse persone.
Buone relazioni possono divenire fonte di supporto nell’affrontare le difficoltà nella vita scolastica e non solo, garantendo maggior successo, soddisfazione e serenità.
Di fronte all’aumento del disagio giovanile, di atteggiamenti devianti, dipendenze, disagi comportamentali e di apprendimento fino ad abbandono scolastico e diffusione grave del bullismo non è più possibile per la scuola non considerare il ruolo delle emozioni e dei vissuti degli alunni.
Favorire lo sviluppo dell’intelligenza emotiva nelle aule scolastiche è un’esigenza sociale e qualcosa che implicitamente gli alunni richiedono attraverso le manifestazioni di sofferenza e comportamenti non adeguati.
Leggi anche Le pagelle e le aspettative dei genitori a scuola >>
Foto: Tyler Olson / 123rf.com