Intelligenza corporea a lavoro: cambiare postura per cambiare pensiero

È possibile cambiare i propri pensieri modificando il proprio atteggiamento fisico? Sembrerebbe di sì. Il fatto che il corpo ha una sua capacità comunicativa è ormai noto, ma la scienza ha recentemente scoperto che allenando l’intelligenza corporea, anche a lavoro, ossia modificando atteggiamenti e postura, riusciamo ad agire sulla nostra mente e ad acquisire più sicurezza. Di conseguenza anche il nostro interlocutore avrà un’immagine di noi più affidabile, competente e affascinante. Vediamo bene come

Intelligenza corporea a lavoro: cambiare postura per cambiare pensiero

Sicuramente tenere dritta la schiena non è solo importante da un punto di vista fisico, ma diventa un forte segnale interpersonale quando ci si trova a relazionarsi con qualcuno, soprattutto ad una riunione, ad un colloquio di lavoro, o se si vuol fare carriera in un’azienda. Come questo segnale posturale, così tanti altri appartenenti al linguaggio non verbale possono rendere più efficaci le nostre intenzioni a lavoro facendoci risultare più convincenti e seducenti.

Diverse ricerche hanno mostrato come mantenere un certo tipo di postura possa aiutare a lavoro a dare una buona immagine di sé molto più del proprio curriculum vitae. Per esempio mantenere una postura eretta aiuterebbe in ambito professionale a primeggiare, in quanto tale atteggiamento infonderebbe una certa carica che ci renderebbe più competitivi, intraprendenti e carrieristi.

Secondo uno studio condotto da psicologi della Northwestern University in America, l’assunzione di questa postura influenzerebbe fortemente la stima di sé: i partecipanti coinvolti nell’esperimento e indotti ad assumere una posizione ergonomicamente corretta su una sedia, mostravano un più elevato senso di potere e di inclinazione alla leadership, variabili queste misurate implicitamente attraverso un esercizio, rispetto a coloro che sedevano su una sedia scomoda che li costringeva a stare fisicamente raccolti in se stessi. In pratica, assumendo un determinato atteggiamento fisico, anche la percezione di sé cambierebbe: in questo caso, seduti con la schiena dritta, con le gambe leggermente aperte e i piedi scostati, con le mani comodamente appoggiate sui braccioli rivolti all’esterno, la persona si percepirebbe indubbiamente più sicura di sé. Il linguaggio del corpo dunque influenzerebbe atteggiamenti, motivazione e carica emotiva.

 

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Intelligenza corporea: a lavoro con successo

Gli studi sull’intelligenza corporea offrono una nuova prospettiva nell’impiego della comunicazione non verbale, ossia che non serve solo a capire quello che uno prova o pensa, ma addirittura può essere usata, in diversi contesti e soprattutto a lavoro, per potenziare o perfino cambiare attitudini, modi di pensare e di agire. Le funzioni emotive e cognitive dunque non risiedono solo nella mente o nel cervello, ma anche nel corpo.

Utilizzare il linguaggio del corpo per tirare fuori il meglio di sé a lavoro vuol dire allenarsi a trasmettere autostima e carisma attraverso postura, gesti, atteggiamenti, espressioni facciali ecc … . In questo modo lo sviluppo della nostra intelligenza corporea porterà alla valorizzazione di noi stessi agli occhi degli altri, ma soprattutto ai nostri stessi occhi. Avere successo è una questione anche di corpo.

Dunque no al camminare ingobbiti, alle braccia incrociate, al toccarsi troppo il viso o a grattarsi la nuca, ma sì alla posizione eretta, alle spalle aperte, allo sguardo aperto e diretto, alle braccia distese lungo il corpo, e a tutti quei segnali non verbali che servono a convogliare un messaggio di sicurezza e consapevolezza di sé e del proprio corpo a chi si ha davanti.

Mente e corpo formano un unico sistema: il nostro modo di pensare influenza il nostro linguaggio del corpo, ma viceversa anche quest’ultimo può influenzare la nostra mente. Sviluppare l’intelligenza corporea a lavoro vuol dire agire positivamente sulla propria postura e su tutto il proprio corpo per favorire un’immagine affidabile di sé e contemporaneamente cambiare i propri pensieri e il proprio modo di affrontare la vita di tutti i giorni.