Bambini e cellulare: si o no?!
Lo smartphone è uno strumento onnipresente, progettato per rispondere istantaneamente a molte richieste: è il giocattolo preferito degli adulti e anche i bambini lo vogliono! Ma è giusto farglielo utilizzare?
I tempi sono cambiati e i giocattoli sono cambiati, ma una cosa non cambia mai i bambini amano imitare gli adulti e quello che fanno e ciò che hanno.
Oggi il telefono è tra gli strumenti più utilizzati dagli adulti e quindi è diventato di primaria importanza anche per i bambini.
Ma per quanto lo strumento sembri piccolo, innocuo e privato esso è in realtà una porta d’accesso al mondo intero che non può essere gestito dai bambini. Bambini e cellulare è un errore si o no?
Apprendere per imitazione
Da dove nasce questo “malsano” interesse per il cellulare? Secondo Albert Bandura l’apprendimento, soprattutto nelle prime fasi della vista, non è necessariamente un percorso volontario in cui attraverso una serie di azioni si cerca di sviluppare determinate capacità.
In realtà i bambini non fanno altro che osservare chi è più capace di loro a svolgere dei compiti e cercano di riprodurre azioni, comportamenti e parole. In altre parole, l’imitazione è la forma più intensa di apprendimento.
Ciò si ripercuote nel gioco e soprattutto nel gioco di ruolo dove si tenta, in un ambito protetto, a riprodurre quanto appreso.
Tipicamente i bambini giocano a fare le pulizie (e non le fanno più tardi quando servirebbe), oppure usano attrezzi e martello, o ancora cucinano, come gli adulti che osservano.
Allora non stupiamoci se chiedono continuamente di usare il cellulare che perennemente è tra le mani di mamma e papà.
Una questione di educazione
Una volta spiegato l’interesse per il cellulare da parte dei bambini, che come per ogni altro strumento cercano di “imparare un’arte”, torniamo alla questione principale: ma è giusto o no?
Fino ai tre anni molti studiosi come Serge Tisseron insistono sull’inutilità degli schermi per i bambini, ciò include anche guardare la televisione e giocare con i device mobili.
Onestamente, anche se il consiglio è valido capisco che possa essere difficile essere tanto ligi, ma sicuramente entro i tre anni è sconsigliabile lasciarlo solo con il cellulare: anche solo per un gioco, anche solo per un video.
Se consideriamo che tendenzialmente il primo cellulare ai bambini viene dato all’ingresso della scuola secondaria di primo grado resta una fascia temporale di diversi anni durante i quali dovremmo educarlo a come usarlo.
Il problema non è solo se sia giusto o meno, ma è una questione di educazione.
Ce l’hanno tutti!
Effettivamente cercare di ritardare il possesso del telefono cellulare è possibile, ma problematico. “ce l’hanno tutti”; lo abbiamo detto anche noi anni fa e ce lo ripetono oggi i nostri figli.
Nulla è impossibile, ma purtroppo è vero che il mancato possesso del cellulare potrebbe farlo diventare un outsider. Se avere un cellulare non è un problema, cosa può farlo diventare:
> Un cattivo esempio (a tavola, o quando si parla abbandonate il cellulare oppure spegnetelo la sera)
> Un controllo eccessivo (aspettate le sue comunicazioni, senza anticiparle ogni volta)
> Una sostituzione (aiutatelo ad essere autonomo nella gestione delle relazione e rispettate progressivamente i suoi spazi).
Cellulare, si o no? Come ogni strumento, prima di concederglielo bisogna fargli comprendere come usarlo al meglio?
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