Perdere il lavoro: un'opportunità per cambiare
Perdere il lavoro non è un'esperienza facile da affrontare. Ci sono persone che affrontano un percorso di lutto al termine del quale l'accettazione della situazione diventa la molla per cambiare. Come accompagnare questo rinnovamento?
Sebbene il posto fisso sia sempre stato un traguardo per molti lavoratori, data la situazione attuale la possibilità di perdere il lavoro è diventato un vero e proprio incubo. La crisi non ha accentuato il desiderio di essere "al sicuro", quanto la sensazione di instabilità. C'è qualche temerario che va controcorrente e vede nella perdita l'opportunità di cambiare vita e professionalità, perché quando si è troppo al sicuro difficilmente si lascia la via comoda per tentare la fortuna.
Il lutto del lavoro
Dopo aver letto l'introduzione molti di voi penseranno che sono belle parole, ma che nella realtà senza soldi non si vive. Non stiamo però parlando di cieco ottimismo, bensì della possibilità di vedere una stessa situazione attraverso particolari lenti che trasformino (nel tempo) un evento tanto difficile come la perdita del lavoro in un'opportunità.
Il licenziamento (e le altre forme di allontanamento) è un'esperienza dolorosa, in alcuni casi innescano un lutto psicologico. Il processo di lutto attraversa diverse fasi. La prima fase è caratterizzata dallo shock per la perdita, per prendere coscienza della quale c'è bisogno di un periodo di tempo variabile. Successivamente emergono la rabbia per l'accaduto e un senso si frustrazione per non aver potuto impedire quanto successo. Gli effetti di questa frustrazione possono causare una diminuzione dell'autostima che può sfociare nella depressione o nell'accettazione dell'accaduto.
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Accettare è solo il primo passo!
L'accettazione è solo il primo passo per la rinascita perché una volta che ci si lascia la perdita del lavoro alle spalle, le persone sperimentano una nuova ondata di energia. Si aprono le prospettive e senza legami si può pensare a qualche progetto nel cassetto.
Come indirizzare bene le energie? Prima di tutto è buona prassi coltivare le proprie passioni parallelamente alla ricerca di un nuovo progetto, il piacere del proprio hobby impedisce di ricadere immediatamente nella tristezza.
Niente ossessioni
Il nuovo lavoro non deve diventare un'ossessione. Meglio non focalizzarsi esclusivamente sui colloqui, per evitare di intaccare ulteriormente la qualità della vita. Uno dei peggiori nemici in questa fase è il senso di colpa che può scaturire da problemi pratici che nascono dall'assenza di un lavoro e di cui ci si sente responsabili, ma anche dai commenti. La nostra società sembra non accettare chi si ferma, ma è bene non farsi influenzare troppo dalle critiche per evitare passi falsi che potrebbero avere costi peggiori. In ultimo non fare leva sulla propria esperienza/condizione durante i colloqui: non è una buona idea mostrarsi scontenti meglio sfoggiare entusiasmo (vero o simulato) per la futura posizione.