Complesso di inferiorità: come superarlo (e rifiorire)
Il complesso di inferiorità è più di un brutto momento: è la convinzione irrazionale di essere meno degli altri. Ecco come superarlo aumentando l'autostima.
Credit foto
©btstockphoto / 123rf.com
Per superare il complesso di inferiorità è inevitabile prima cercare di comprendere il fenomeno.
Le persone che ne soffrono sono convinte di avere un difetto (reale o meno) e che questo sia evidente a tutti; ciò causa l’idea di essere giudicati negativamente da tutti e di considerarsi inferiore agli altri.
L’incapacità di gestire i propri punti deboli, invece di accettarli, è alla base del disturbo.
Secondo Alfred Adler, famoso psicanalista, ne esistono di due forme:
- il complesso primario nasce nell’infanzia a partire da sentimenti di inadeguatezza e impotenza rafforzati dall’educazione o dal rapporto con i fratelli;
- Il complesso di inferiorità secondario invece emerge durante l’età adulta ed è caratterizzata sia da sentimenti di inadeguatezza, sia da pensieri irrazionali e ingestiti circa se stessi e il mondo.
Come superare tutto questo?
Come riconoscere il complesso di inferiorità
Come riconoscere il vero complesso di inferiorità e distinguerlo da un brutto momento passeggero?
Sicuramente il fatto che certi comportamenti siano persistenti nel tempo e coinvolgano più aspetti della propria vita sono un indicatore significativo. Quando riconoscerli appare più difficili o quando sono gli altri a farci notare che qualosa in noi è cambiato significa che può essere arrivato il momento di contattare un professionista.
Quali sono i campanelli d’allarme? Vediamo alcune caratteristiche di coloro che soffrono di complesso di inferiorità:
- Sono incapaci di perdonare gli errori altrui, ma soprattutto i propri.
- Provano invidia nei confronti degli altri e difficilmente riescono a costruire relazioni in cui non ci siano chiari riferimenti su chi sia più bravo o meno bravo.
- Non riescono a gestire le proprie reazioni emotive e prendono ogni commento sul personale, tendenzialmente dandone un’interpretazione negativa.
- Tendono al perfezionismo, ma nel frattempo si nascondono dagli altri per non essere giudicati.
- Giudicano aspramente il proprio e l’altrui comportamento.
Una prima reazione al complesso di inferiorità
Chi soffre di un complesso di inferiorità presenta 3 caratteristiche:
- pensieri negativi,
- emozioni negative,
- una scarsa considerazione di sé.
La prima reazione a questo fenomeno potrebbe essere quella di supportare le persone a pensare al contrario, cioè di compensare il difetto ma, data la natura irrazionale dei pensieri, è facile che questa reazione non porti ai risultati sperati perché ovviamente parte da dei presupposti non reali. Il rischio è quello della sovra compensazione: creazione di una falsa immagine di sicurezza e una falsa fiducia in se stessi. Questo processo porta al perfezionismo e all’aspra critica degli altri.
Come reagire al complesso di inferiorità in modo produttivo?
Un primo passo è quello di valutare i propri pensieri da un punto di vista razionale: quali sono gli elementi a supporto della presenza del difetto e delle sue conseguenze? Quali invece gli episodi in cui la convinzione di essere inferiore si è dimostrata sbagliata? La cosa importante è essere il più specifici possibile e pensare a eventi concreti e non a ragionamenti generalisti.
Coltivare l’autostima è sicuramente l’obiettivo cui aspirare per risolvere il complesso di inferiorità, come?
- Cercando di vedere gli aspetti positivi anche nei propri difetti.
- Cercando di distinguere ciò che non può essere cambiato da quello che si può migliorare, anche se con fatica.
- Ragionando su quali attività/situazioni sono più in linea con le proprie inclinazioni, sono quelle permetteranno di senritsi molto meglio.
Egocentrismo patologico e complesso di inferiorità: che legame c'è?