L'autocontrollo come via per la felicità
Pensate alla felicità, a qualcuno felice. Le immagini di gioia che probabilmente si susseguono nella vostra mente sono di persone che mostrano apertamente ciò che sentono o che sono impegnate in qualche attività piacevole. Eppure c'è chi sostiene che l'autocontrollo e la capacità di non lasciarsi troppo andare sia un'altra strada che conduce alla felicità.
La nostra cultura è caratterizzata da una forte enfasi sull'espressione emotiva. Forse questo conferisce all'autocontrollo un'immagine troppo compassata e lontana dalla felicità.
Quando si parla di autocontrollo dobbiamo pensare a una sorta di continuum comportamentale che va da un'eccessiva rigidità ad una totale mancanza di gestione di Sé. Un livello utile di self-control implica la capacità di non farsi dominare dalle situazioni, di fermarsi e riflettere sul da farsi.
La ricerca
A queste conclusioni è arrivato Wilhem Hofmann dell'Università di Chicago attraverso uno studio che ha coinvolto 414 persone nella prima fase. Il team ha sottoposto i partecipanti a dei questionari sull'autocontrollo e ad una serie di strumenti attraverso cui valutare il grado di soddisfazione della loro esistenza.
Ottenuti i risultati si sono rivolti ad un altro campione di dimensioni inferiori (250 persone) per verificare l'esistenza di una relazione tra i costrutti. I risultati hanno mostrato che chi è dotato di maggiore autocontrollo è più soddisfatto della propria vita sia nel presente, sia in una prospettiva a lungo termine. La conclusione è che incentivi, aspirazioni ed emozioni forti non sono la ricetta per una felicità piena.
È vero che la felicità è reale solo se condivisa?
Come ottenere maggiore autocontrollo e felicità
La felicità e la soddisfazione per la propria vita sono alla portata di chi non si lascia sopraffare dagli eventi. Come raggiungere questo traguardo?
Esistono diversi training che insegnano cosa fare (generalmente individuando una serie di step) quando si è troppo sotto pressione o quando l'emotività raggiunge livelli elevati. Questi esercizi però, sebbene abbiano il pregio della semplicità, cambiano il modo di essere solo in superficie. Credo che l'autocontrollo, per avere gli effetti di cui sopra, debba diventare un modo di affrontare la vita integrato nel proprio Sé e non solo una tecnica da sfruttare in determinati momenti.
Da un punto di vista psicologico questo significa un profondo lavoro su se stessi che dovrebbe partire dall'infanzia. Ovviamente l'impegno richiesto è massimo, ma c'è in gioco la nostra felicità! Si potrebbe puntare su:
- consapevolezza delle proprie emozioni (perché non si può gestire qualcosa che non si riconosce come parte di sé),
- allenamento al rilassamento e soprattutto comprendere che non si tratta di una perdita di tempo, ma di un lavoro di autoperfezionamento,
- respirazione controllata attraverso tecniche che aiutano a rilassare corpo e mente.
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Immagine | Pietro Bertera