Metodo di studio e stili cognitivi

Uno dei modi per migliorare il proprio metodo di studio è quello di conoscere e riflettere prima sui punti di partenza e su quelli di arrivo, ovvero, rispettivamente il proprio stile cognitivo e lo stile preferito dall'istituzione scolastica

Metodo di studio e stili cognitivi

La pagella è arrivata; ci sono state brutte sorprese? Le risposte sono tante: si parte dalla motivazione allo studio (elemento fondamentale per sostenere qualunque impegno), passando per le relazioni sociali all'interno della classe e si finisce con il metodo di studio.

Eppure a volte, nonostante l'impegno e i mille libri sfogliati su quello che si deve e non deve fare, sembra proprio che non si riesca ad uscire dalla spirale dei brutti voti. Questo può essere l'inizio di un circolo vizioso che porta lo studente a credere di non poter riuscire.

Allora, vediamo un'altra chiave di lettura: come si combina il metodo di studio con lo stile cognitivo?

 

Cos'è il metodo di studio

Si parla tanto di metodo di studio, ma siamo sicuri di aver compreso di cosa si tratta? Spesso quando si pensa allo studio ci si focalizza più sui contenuti, il metodo invece fa proprio riferimento al modo in cui cerchiamo di comprendere e ritenere le informazioni.

Ovviamente si fa riferimento ad una concezione attiva dell'apprendimento, dove la fase mnemonica è solo uno dei passaggi e non il punto finale. A scuola non c'è sempre tempo di soffermarsi sul metodo e allo studente viene chiesto di formulare e migliorare il proprio, ma non è semplice per tutti, come per ogni compiti ci sono individui più o meno predisposti.

Il metodo di studio agisce invece a vari livelli:

  • momento di acquisizione delle informazioni (in aula o in fase di lettura); il nemico peggiore in questi casi è la distrazione e il calo di attenzione;
  • comprensione del testo, attività che include la ricerca delle informazioni più importanti, la ricerca di legami tra di loro, la sintesi delle stesse;
  • organizzazione del materiale: ciò significa riformularlo in una veste che sia consona al modo individuale di ragionare usando testo o immagini;
  • memorizzazione dei contenuti.

 

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Cos'è lo stile cognitivo

Parlando del metodo di studio, vi sarà venuto spontaneo pensare che certi passaggi sono semplici o difficili o che conoscete diversi modi per raggiungere lo scopo.

In effetti, esistono diverse strategie, ma non tutte ci piacciono allo stesso modo perchè ognuno di noi è caratterizzato da un particolare stile cognitivo, cioè percorsi privilegiati nel modo di elaborare le informazioni.

Quali sono le differenze? Per conoscere approfonditamente il proprio stile cognitivo esistono delle scale di valutazione: non esiste uno stile "puro", ma ognuno di noi è una combinazione unica. Ecco alcune estremizzazione in cui potreste ritrovarvi:

  • sistematici/intuitivi: si va da coloro che classificano le informazioni in ipotesi preordinate e coloro che si lasciano guidare da intuizioni estemporanee e divergenti;
  • globali/analitici: alcuni studenti cercano di ottenere una visione di insieme, mentre altri preferiscono focalizzarsi sui dettagli;
  • verbali/visuali: in questo caso ci si riferisce alla preferenza verso le informazioni visive o verbali.

 

Come combinare gli elementi

A questo punto potreste pensare: scopro lo stile e otterrò buoni voti! L'equazione non è proprio così semplice perché c'è un altro attore in gioco ed è l'istituzione scolastica.

Non è pensabile che in classe un solo insegnante strutturi le lezioni per favorire lo stile di 30 studenti contemporaneamente. In genere la scuola "premia" un modo di elaborare le informazioni.

Migliorare il proprio metodo di studio non basta, occorre fermarsi a riflettere sulle richieste che vengono fatte allo studente perché vi risponda in parte con la propria predisposizione e in parte accettando che dall'esterno possono esserci delle richieste specifiche: oggi dalla scuola, domani dall'ambiente lavorativo.

 

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