Crisi imprenditoria e psicologia: quali iniziative?
La crisi dell’imprenditoria sta facendo molto parlare di sé in questi ultimi mesi, le piccole e medie imprese sembrano essere fra le realtà più duramente colpite dal periodi di crisi economica e sociale che stiamo attraversando. Diverse, in questo senso, le iniziative sia delle associazioni di categoria che di alcuni ordini regionali degli psicologi per denunciare le difficoltà e supportare gli imprenditori.
Secondo il rapporto recentemente divulgato di Unioncamere-Infocamere, si registrano, da inizio 2012, un consistente numero di chiusure di attività nel campo dell’imprenditoria, questa deflessione, espressione del periodo di crisi che stiamo attraversando, sarebbe però in parte compensata dall’apertura di nuove attività, trend questo che non sembra registrare altrettanti cali. Ma quali le possibilità di sostegno all’imprenditoria in questo momento? Vediamo le iniziative in corso promosse anche dalla psicologia.
Crisi imprenditoria e psicologia degli imprenditori
L’imprenditoria si riferisce propriamente al “fare impresa” ad uno specifico approccio progettuale al lavoro, assumendosi i rischi della sua realizzazione e organizzando risorse, opportunità e vincoli per adattare, in qualche modo, la propria idea alla realtà territoriale e raggiungere determinati obiettivi. In tal senso vige forse troppo spesso il mito dell’imprenditore che “si è fatto da solo” non subordinato ad alcun rapporto di lavoro dipendente con tutti gli oneri e gli onori che un’attività autonoma comporta. In questo infatti sta anche il rovescio della medaglia: che l’imprenditore si ritrovi isolato e incapace di individuare opportune risorse e chiedere aiuto in momenti di crisi.
La psicologia per l’imprenditoria
L’attività imprenditoriale, come qualunque attività lavorativa, non può prescindere dal contesto e dal sistema economico e sociale che, in questo momento, è attraversato da una crisi che è sistemica, globale e riguardante tutte le realtà economico-sociali implicando notevoli modificazioni nell’approccio al lavoro anche in senso psicologico e identitario. Un aspetto, questo, colto da alcune iniziative sia da parte delle associazioni di categoria che degli ordini degli psicologi. Recentemente infatti la psicologia si è mobilitata in supporto della crisi dell’imprenditoria attivando accordi e convenzioni come quelli fra la cna fiorentina e l’Ordine degli psicologi della Toscana e tra l’associazione piccole e medie imprese di Napoli e l’Ordine degli psicologi della Campania.
La crisi globale e l’imprenditoria
Che sostegno può dare la psicologia alla crisi dell’imprenditoria? Un sostegno certamente non solo individuale; quella dell’imprenditoria infatti non è una difficoltà circoscritta ai singoli individui, ma permea un sistema socioeconomico che è globale. Troppo spesso inoltre vengono diffusi dai media esclusivamente i bilanci negativi e i fallimenti individuali che la crisi starebbe causando, alimentando un clima di sfiducia e rassegnazione, là dove sarebbe opportuno invece diffondere maggiormente buone prassi, esempi virtuosi, occasioni e opportunità di incontro. La crisi dell’imprenditoria, prima ancora che di tipo economico, è di tipo psicologico se un imprenditore si sente isolato, impotente e “contagiato” dai fallimenti altrui. Fare rete significa contaminare idee ed esperienze, anche con le realtà imprenditoriali che continuano a nascere, per sviluppare invece energie, individuare risorse alternative e creare nuove opportunità, significa forse rivedere anche il proprio modo di pensare l’imprenditoria il contesto e la salute organizzativa dello stesso e non solo degli individui. In questo la psicologia può avere senz’altro molto da offrire.
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