Cosa resta di una società senza padri
Cosa succede quando la figura del padre perde il proprio ruolo e significato: gli effetti di un approccio delegante sulla vita famigliare e la crescita dei figli.
La società senza padri è stata preannunciata nel 1963 da Alexander Mitscherlich il quale iniziò a osservare la perdita del significato e del potere educativo e sociale della figura paterna.
Nelle società moderne si osserva realmente quanto in passato era solo un iniziale sospetto, ovvero la perdita dell’autorità paterna e di tutto ciò che ruota attorno ad esso. Il cambiamento nelle famiglie, nei legami e nell’educazione dei figli, vede modificarsi il ruolo genitoriale nella cura e nella crescita dei figli.
Sempre più si osserva una delega, soprattutto per esigenze famigliari e lavorative ad agenzie educative esterne alla famiglia che assumo un ruolo centrale nella crescita delle nuove generazioni.
Il ruolo paterno nella crescita
La figura paterna ha sempre rivestito il ruolo dell’autorità, di colui che impone regole, principi e valori e detta le modalità di conduzione all’interno della famiglia.
Se un tempo questi “poteri” erano forse eccessivi al punto di limitare la libertà dei membri della famiglia, oggi si è giunti all’opposto. Si osservano papà maggiormente attenti alle esigenze emotive, in passato ad appannaggio delle madri, spesso però accompagnati da una riduzione del loro ruolo di guida.
Si assume un comportamento permissivo, accondiscendente e in difficoltà nel dire no e delineare regole, limiti, esprimendo elementi base del vivere famigliare e poi sociale. I bambini vedono i genitori come amici rompendo così il sano principio di autorità, di rispetto, ascolto e accettazione di quanto definito dal genitore.
Questa scarsa accettazione del limite e delle norme di comportamento vanno a ripercuotersi nel contesto scolastico, poi lavorativo e sociale, compromettendo il corretto funzionamento dei figli, ora bambini e poi adulti e nuovi padri.
Si è persa la figura che personificava la morale, aiutava a distinguere tra giusto e sbagliato, tra bene e male, era simbolo di conoscenza, saggezza, dava protezione, sicurezza e sosteneva nel raggiungimento degli obiettivi con lealtà e determinazione.
Le motivazione sono sociali, culturali e generazionali, ma in ogni caso rivestono un ruolo sicuramente determinante.
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Padre e complesso Edipico
Il ruolo del padre fu ben sottolineato da Freud all’interno del complesso Edipico in cui si osserva l’innamoramento del figlio per la figura materna, il desiderio di uccidere il padre, nutrendo verso esso sentimenti di odio e desiderio di morte.
La soluzione corretta secondo Freud di tale complesso è determinante nella costruzione della propria identità sessuale, della personalità, della moralità (Super-io) e nella comprensione delle dinamiche famigliari e di relazione tra i sessi.
Nella risoluzione positiva dell’Edipo è fondamentale la presenza di un padre che veicoli principi dell’agire, manifesti i canoni del vivere di coppia e permetta il contatto con la realtà.
Secondo Freud l’assenza della figura paterna in senso fisico ma anche educativo può compromettere lo sviluppo del bambino non permettendo una corretta risoluzione del complesso edipico.
Società senza padri e vivere sociale
La mancanza di figure genitoriali solide, capaci di donare affetti, ascolto, cura e sostegno all’interno di un’adeguata cornice fatta di limiti, regole, valori e principi morali compromettono la costruzione dell’identità sociale dei figli.
I ragazzi, soprattutto durante l'adolescenza, dimostrano infatti fatica nel costruire il sé, nell’interagire efficacemente nella realtà, costruire relazioni basate sul rispetto, sulla reciprocità e accettazione del diverso.
Si mostrano in difficoltà di fronte alle scelte per il futuro, spesso scegliendo la via più semplice: quella dell’abbandono e della devianza o fallimento scolastico.
Con questo dimostrano la sofferenza e la necessità di avere un guida e un sostegno in grado di accompagnarli nel difficile percorso della crescita.
Nel tempo si è osservato una perdita del senso dell’impegno, del sacrificio e della rinuncia per raggiungere gli obiettivi, sostituiti dalla facilità nell’avere le cose con minor fatica, rimproveri o punizioni.
La società senza padri - ovvero figure in grado di sostenere i figli nella crescita in modo funzionale e costruttivo, concedendo e richiedendo il giusto, divenendo modello di vita sociale, affettiva e relazionale - vede la perdita di valori importanti che possono compromettere la crescita e il benessere dei giovani di oggi, padri del futuro.
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