Affetti e limiti dei padri di oggi
Di per sé non c’è nulla che vieta ad un padre tenero e affettuoso di saper essere risoluto ed intransigente, nel momento in cui le circostanze lo richiedano e nella misura in cui l’asimmetria di esperienza e di responsabilità manifesta tutta la sua importanza relazionale ed educativa. Tuttavia si deve riconoscere il fatto che questo comporta qualche difficoltà in più.
Di per sé non c’è nulla che vieta ad un padre tenero e affettuoso di saper essere risoluto ed intransigente, nel momento in cui le circostanze lo richiedano e nella misura in cui l’asimmetria di esperienza e di responsabilità manifesta tutta la sua importanza relazionale ed educativa. Tuttavia si deve riconoscere il fatto che questo comporta qualche difficoltà in più. In questi nuovi contesti esperienziali i padri sono spesso colti alla sprovvista dalla necessità di utilizzare in modo coerente gli aspetti comunicativi verbali con quelli non verbali, quelli affettivi insieme a quelli normativi, quelli amicali vicino a quelli più prettamente genitoriali.
I figli possono dunque rilevare immediatamente l’incoerenza esistente nell’essere sgridati quando si lasciano andare ad atteggiamenti aggressivi mentre si sta “giocando alla lotta” con il papà, così come faticano a prendere sul serio un “adesso basta” quando di fatto all’ingiunzione non segue mai una sanzione.
La questione non è semplice. Alcuni padri molto possono mostrare difficoltà ad interpretare il “ruolo del cattivo” quando il tempo disponibile per stare con i figli è così limitato, oppure ammettono il timore, nel momento in cui sentono i figli vicini, di vederli ritrarre e allontanarsi qualora introducano degli elementi di contenimento o di regolazione che possono frustrare i loro desideri.
Emerge in alcuni casi il desiderio nostalgico di un rapporto con i figli che possa trasmettere loro valori fondamentali in cui credere e su cui costruire il proprio futuro: regole precise su cui fondare la propria personalità e contemporaneamente il rispetto e l’ammirazione verso la figura paterna.
Conciliare affetto e valori, complicità e regole appare oggi molto complicato per entrambi i genitori, soprattutto per i padri che hanno scoperto da poco la possibilità di una dimensione affettiva più esplicita con i figli. Così i padri di oggi, che nella loro esperienza di figli hanno tanto desiderato dimostrazioni d’affetto sincere e manifeste dai loro padri, rischiano di pretendere dai figli di essere amati e rispettati senza assumersi la possibilità del conflitto e del limite. Emergono quindi aspetti fragili dell'emotività da parte dei padri: il timore di dare dei limiti nasconde probabilmente una loro insicurezza affettiva.
È presto comunque per stendere giudizi. Le trasformazioni che stanno affrontando questi padri sono ancora agli inizi. Sicuramente i "padri di nuova generazione" devono darsi il tempo di esplorare sulla propria pelle i nuovi aspetti della loro genitorialità e devono al contempo riconoscere ai figli la fatica del correre al loro fianco in questa nuova sfida.