Tradimento e perdono nella crescita psicologica

Si può perdonare un tradimento? E in che modo questo può rivelarsi un’esperienza costruttiva e paradossalmente evolutiva nella nostra vita? Tutti i rapporti di fiducia sono destinati ad attraversare l’esperienza psichica del tradimento.

Tradimento e perdono nella crescita psicologica

Il tradimento non rappresenta soltanto la delusione di un rapporto amoroso, può essere considerato un’esperienza molto più ampia, una possibilità insita in tutti i rapporti umani. Questa almeno la tesi che James Hillman e Aldo Carotenuto propongono da una prospettiva junghiana.

 

Il tradimento come esperienza psichica

Dal latino “tradere”: consegnare, trasmettere, passare qualcosa di mano in mano… la radice è la stessa di termini come “tradizione” e starebbe ad indicare significati come consegna, insegnamento, racconto. 

Nulla dunque dell’accezione negativa che associamo noi oggi al tradimento. Il termine, spiega Aldo Carotenuto in uno dei suoi testi più celebri sull’argomento (Amare tradire, Bompiani, 1991) avrebbe assunto connotazioni peggiorative solo in epoca tardo romana andando ad indicare la consegna di qualcuno o qualcosa al nemico o, nella tradizione cristiana, quella che fu la consegna di Gesù ai Romani da parte di Giuda: il più noto “tradimento” dell’epoca antica.

Ma che cosa va a significare tale esperienza nelle nostre vite? È possibile recuperare qualcosa del suo significato costruttivo originario? Venir traditi e delusi da chi amiamo rappresenta un’esperienza potenzialmente trasformativa perché, decadendo l’illusione di fiducia assoluta nell’altro, ci apriamo a quella dimensione di solitudine interiore che è necessaria per il nostro personale percorso di individuazione.

Occorre però ridefinire il tradimento non tanto come fatto, accadimento autobiografico, quanto come esperienza psichica che può fornirci, appunto, un “insegnamento”. A fare la differenza è il modo in cui rispondiamo al tradimento: se c’è spazio per il perdono invece che per la vendetta o la rinuncia.

 

Leggi anche Relazioni, ascolto, tradimento >> 

 

Una storiella ebraica su tradimento e perdono

Il testo di Hillman Per aeternus (Adelphi, 1999) introduce il tema del tradimento nella crescita psicologica individuale con una storiella ebraica.

Un padre, volendo insegnare al figlio ad essere meno pauroso, ad avere più coraggio, lo fa saltare dai gradini di una scala. Lo mette in piedi sul secondo gradino e gli dice: “Salta, che ti prendo”. Il bambino salta. Poi lo piazza sul terzo gradino, dicendo: “Salta, che ti prendo”. Il bambino salta. Poi lo mette sul quarto gradino, dicendo: “Salta, che ti prendo”. Il bambino ha paura ma poiché si fida del padre, fa quello che il padre gli dice e salta tra le sue braccia. Quindi il padre lo sistema sul quinto, sesto e settimo gradino dicendo ogni volta: “Salta, che ti prendo” e ogni volta il bambino salta e il padre lo afferra prontamente, continuando così per un po’. A un certo punto il bambino è su un gradino molto alto, ma salta ugualmente, come in precedenza; questa volta però il padre si tira indetro, e il bambino cade lungo disteso. Mentre tutto sanguinante e piangente si rimette in piedi, il padre gli dice: “Così impari: mai fidarti di un ebreo, neanche se è tuo padre. (p.13)

Perché mai un padre dovrebbe tradire la fiducia del proprio figlio?

 

Il tradimento nei rapporti umani

La storia, spiega Hillman nel suo libro, sta a rappresentare il passaggio dalla fanciullezza innocente del puer alla consapevolezza dell’età adulta. Una storia di iniziazione dunque nella quale il bambino, che fino a quel momento ha riposto la propria fiducia in un rapporto simbiotico di dipendenza e contenimento assoluti, fa esperienza del tradimento, della possibilità, insita in tutti i rapporti umani di fiducia, che l’altro possa rivelarsi diverso da come lo si vuole, imprevedibile, distante dalle nostre aspettative.

Anzi, sostiene Hillman, più è alta la fiducia riposta in una persona e maggiori sono le possibilità di esser traditi. Senza possibilità di tradimento, d’altro canto, non c’è fiducia: questi due aspetti sono indissolubilmente legati nella vita adulta.

 

Tradimento, perdono e individuazione

La tesi di Hillman può sembrare controintuitiva e di difficile comprensione. Eppure delinea, con ineguagliabile onestà intellettuale, un imprescindibile fondo di verità di tutti i nostri rapporti umani. Si fa riferimento qui, come si è accennato, non tanto al tradimento come accadimento, come esperienza autobiografica di un qualche torto subito, quanto al tradimento come esperienza psichica.

Più è alta la fiducia e l’amore riposti nell’altro e maggiori sono le aspettative che questi si conformerà ai nostri bisogni e alle nostre attese. Più amiamo e meno tolleriamo, psichicamente, che l’altro possa cambiare e deluderci in qualcosa rendendo di conseguenza, molto più ampie le possibilità di venir delusi.

Non si pensi soltanto ai tradimenti eclatanti, a quelli dove si commette un torto o si agisce un deliberato inganno verso l’altro. Il tradimento è qualcosa di molto più ubiquitario, psichicamente parlando, di quanto si pensi.

È un tradimento la crescita e l’autonomia che l’adolescente rivendica nei confronti del genitore; è un tradimento la malattia invalidante che colpisce un’anziana signora rendendola non più disponibile a sostenere i ruoli domestici e coniugali che fondavano fino a quel momento la sua vita col marito.

È un tradimento la morte dell’altro, come lo è la nascita di un bambino che rompe la fusionalità duale della coppia richiamando per sé attenzioni che prima i coniugi riservavano in via esclusiva l’uno per l’altra.

Tutti i rapporti umani, in un certo senso, per poter durare nel tempo devono attraversare e superare l’esperienza del tradimento: la vita impone un cambiamento e, con esso, la messa in discussione della fusionalità e immutabilità del legame.

Se l’amore e la fiducia sapranno nutrirsi anche del tradimento, ad esso subentrerà il perdono, lo spazio per la crescita e l’individuazione personale e, con essa, uno scambio più maturo e consapevole.

 

Leggi anche Come reagire alle delusioni d'amore >>