Il gruppo dei pari nelle fasi di crescita
Il gruppo dei pari assume con il passare degli anni un valore sempre diverso, ma ugualmente importante per uno sviluppo completo e sano dell'individuo.
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Il gruppo dei pari è costituito da individui di età uguale o simile, solitamente appartenenti a contesti differenti da quello famigliare. È una realtà fondamentale per lo sviluppo e la crescita poiché permette di apprendere e sviluppare abilità differenti e complementari a quelle esperite in famiglia.
Molti autori negli anni si sono interrogati sul ruolo delle relazioni con i coetanei, giungendo spesso alla conclusione degli effetti non solo sulle abilità socio-relazionali, ma anche su quelle emotive e cognitive.
Il ruolo del gruppo dei pari nella crescita
Nelle relazioni con i coetanei i bambini entrano in contatto con una realtà esterna, differente da quella famigliare in cui esperire relazioni caratterizzate, il più delle volte, da simmetria. In queste relazioni infatti si ha un rapporto orizzontale, in cui ognuno porta se stesso e lo mette in campo, senza definizione di poteri e ruoli, come spesso avviene nelle relazioni definite “verticali” tipiche dei contatti con gli adulti.
Nel gruppo si esperisce la cooperazione, la condivisione, l’esistenza di regole tacite che definiscono la funzionalità del gruppo, o altre esplicite evidenti specialmente nel gioco, si entra in contatto con esperienze, storie di vita, culture e abitudini differenti e al pari si portano le proprie. È la realtà in cui prendono vita legami, più o meno forti, in cui sperimentare fiducia, dinamiche relazionali ed esperienze in cui crescere e sviluppare la abilità relazionali importanti, ma anche conoscenze e capacità empatiche e di confronto.
Un aspetto fondamentale è il senso di appartenenza che prende vita nelle relazioni gruppali e che garantisce il riconoscimento di sé e dell’altro, permettendo, specialmente in adolescenza, la possibilità di costruire la propria identità e staccarsi dal contesto famigliare.
Le relazioni nelle prime fasi di vita
Fin dalla prima infanzia il bambino cerca il contatto e la vicinanza dell’altro, principalmente volta a soddisfare bisogni e necessità di base e il senso di sicurezza. Tuttavia anche nei primi mesi di vita i bambini sono attratti dai loro coetanei, seppur i contatti siano caratterizzati da assenza di finalità e scopo, siano isolati, non coordinati e brevi.
A partire dal secondo anno di vita la relazione si anima specialmente nel gioco, spesso cooperativo, seppur caratterizzato ancora da difficoltà nella coordinazione delle azioni e nel reale raggiungimento di uno scopo e finalità comune. Il gioco è simbolico, iniziano a delinearsi ruoli e turni, ancora però caratterizzati da tanta individualità.
Tra i 3 e i 4 anni incrementano le relazioni caratterizzate da complementarietà di ruoli e alternanza di turni, in cui gli individuo cooperano nello svolgimento delle azioni
È attorno ai 5 anni che emergono le regole e la loro condivisione nel gruppo, si inizia quindi a delineare una cultura di gruppo e alcuni significati, spesso legati a interessi e conoscenze comuni. Il gioco è maggiormente in gruppo e animato spesso da scambi verbali e confronti. Inoltre, è facile trovare dinamiche di inclusione ed esclusione, nonché l’espressione di preferenze verso alcuni coetanei rispetto ad altri. Nascono così le prime relazioni amicali.
Con l’ingresso nella scuola primaria, aumentano le realtà di aggregazione in piccoli gruppi, nonchè le dinamiche di inclusione ed esclusione, spesso legate al genere. La scelta dei coetanei è caratterizzata da maggiore selettività basata su interessi simili, conoscenze, abilità e preferenze. Incrementa il senso di appartenenza al gruppo.
Il gruppo dei pari in preadolescenza e adolescenza
Le fasi di sviluppo in cui si osserva maggiormente il potere del gruppo dei pari nell’espressione e definizione della propria identità, sono sicuramente quelle a partire dalla preadolescenza.
In essa infatti i rapporti sono caratterizzati da maggiore bisogno di sostegno, supporto e condivisione. Gli amici sono coloro con cui confidarsi, sfogarsi e fare esperienza. Iniziano a comparire i legami di amicizia profonda e la selettività aumenta.
In adolescenza poi il ruolo dei pari è fondamentale. Essi infatti fungono da compagni nello sviluppo e nella crescita e insieme, reciprocamente, è possibile esperire situazioni e loro soluzioni, che possono fungere da modello per gli altri. In un’età in cui il desiderio di distacco dalla famiglia, così come i comportamenti e vissuti conseguenti, sono un elemento importante, il gruppo diviene il luogo in cui esperire se stesso e costruire la propria identità, in un ambiente sicuro in cui si sente di appartenere.
Il gruppo dei pari ha quindi un ruolo estremamente importanti nello sviluppo dell’individuo perché permette di sperimentare una realtà differente da quella famigliare, comprendere la natura di legami basati sulla scelta reciproca, sulla condivisione di esperienze, vissuti, pensieri, interessi e valori, nonché vivere rapporti interpersonali profondi in cui costruire se stesso e il proprio modo di essere.