Affrontare la delusione d'amore nell'adolescenza
Gli adolescenti vivono in maniera totalizzante le proprie emozioni, proprio perché si tratta di prendere le misure con stati emotivi spesso sconosciuti. Agli adulti il compito di accompagnare i ragazzi nella delicata esperienza di crescere.
Credit foto
©Vadim Guzhva / 123rf.com
Le delusioni d’amore sono a ogni età qualcosa di molto doloroso e difficile da superare. Ancora di più se ad imbattersi in queste è un adolescente, alle prese con le prime esperienze amorose, le prime cotte, i primi baci e scambi di gesti, insomma scoprendo l'amore tipico di questa età.
L’adolescenza è di per sé un periodo di cambiamento, di ricerca di autonomia rispetto ai genitori, di crescita, di sperimentazione di sé, ricerca della propria identità. Il tutto accompagnato dall’insorgere e svilupparsi di sensazioni differenti, di un turbine di emozioni forti, talvolta contrastanti, difficile da controllare e gestire.
Le esperienze d’amore si inseriscono in questo vortice di novità e travolgono i ragazzi e le ragazze totalmente, portandoli a vivere sensazioni fortissime, spesso a faticando a riconoscerle, a comprenderle e a realizzare con attenzione e consapevolezza quello che accade.
In caso di fatica e difficoltà è importante aiutare i ragazzi nell’affrontare le prime delusioni amorose, con alcuni accorgimenti.
Cogliere i segnali
Proprio per la ricerca di autonomia e distacco dalla famiglia, l’adolescente spesso fatica ad aprirsi e confidarsi nel contesto famigliare, nascondendo le proprie sensazioni, vissuto e pensiero e faticando nel chiedere aiuto o esprimere la propria difficoltà.
Tuttavia, proprio per la grande emotività che li anima in questo periodo e per la difficoltà nel controllo della stessa, molto spesso è possibile cogliere alcuni segnali di malessere e quindi cercare di dare loro supporto. È spesso frequente, infatti, osservare un cambio repentino di umore.
Nei giorni di tranquillità nelle relazioni amorose si può osservare euforia, spensieratezza e quella che spesso gli adulti definiscono, “testa tra le nuvole”, che lascia spazio a rabbia, nervosismo, chiusura in stessi, aggressività, silenzio e riduzione del confronto e dell’armonia nelle relazioni, anche in famiglia, laddove l’amore finisce o si ha una difficoltà.
Cogliere questi segnali legati alla sofferenza per amore è il primo passo per riuscire a entrare in sintonia con i figli alle prese con le prime delusioni d’amore.
Accogliere il vissuto
Una volta compresi i segnali e intuito la situazione, è importante accogliere il vissuto del ragazzo e ragazza, non giudicare ma dimostrare la propria presenza in modo silenzioso e discreto. Questo vuol dire ad esempio, empatizzare con il suo vissuto, dimostrare di essere presente e pronto al confronto se desiderato, o anche solo per uno sfogo. Comunicare al figlio o figlia, senza pretendere spiegazioni, che si comprende la sua difficoltà e sofferenza e che se ha voglia e necessità si è presenti. Lasciare poi a loro la libertà e il tempo di aprirsi, confidarsi ed esprimere il proprio vissuto.
Non minimizzare le emozioni provate e quello che l’adolescente sta vivendo, perché anche la storia più breve o apparentemente non significante è per il ragazzo o la ragazza la prima importante esperienza di un’emozione fortissima e importante nella crescita e nella vita, come l’amore, che se da adulti coinvolge fortemente e spiazza, in adolescenza travolge e lascia senza fiato.
Aiutare a dare un nome alle emozioni
In adolescenza le emozioni assumono un’intensità elevata che spesso l’adolescente fatica a controllare e gestire. Tutto questo spesso porta a difficoltà nell’identificare il vissuto e dare un nome alle proprie emozioni.
Specialmente in caso di emozioni e sentimenti forti come quelli legati ad una relazione d’amore, è importantissimo aiutare l’adolescente ad esprimere cosa prova, ma ancor prima comprendere cosa sta vivendo, cosa sono quelle emozioni così forti e come poterle incanalare ed esprimere.
Quindi è bene verbalizzare quello che trasmettono, affermando che si comprende il suo dolore e fatica. Frasi come “capisco che sei molto triste, è normale e mi dispiace”, oppure “sei arrabbiato/a e lo capisco”. Insomma cercare di dare un nome al loro vissuto, senza invadenza, presunzione o sottovalutazione, ma con cura e rispetto sempre, perché solo così l’adolescente percepirà la libertà di potersi esprimere e di poter essere se stesso/a senza mentire e nascondersi.
Esserci e starli accanto
Altro importantissimo aspetto è quello di stare accanto all’adolescente con cautela e senza fare pressione sul reagire e sull’andare avanti, perché la sofferenza va vissuta e le esperienze difficili e deludenti possono essere un momento di crescita e incremento delle abilità di resilienza importanti nella vita.
Non sminuire le sensazioni e non pretendere che l’adolescenza faccia qualcosa subito per riprendere le proprie attività, ma stimolarlo nel tempo, con calma e cautela a non perdere le proprie amicizie, passioni, a dedicarsi a quello che ama fare e dona piacere.
Le sensazioni vissute sono tutte degne di rispetto e bisogna ricordarsi che ogni età ha le proprie sensazioni e non ci sono giuste o sbagliate ma sono sempre soggettive e soggettivo è il modo di reagire e andare avanti.
Imparare ad affrontare le piccole e prime delusioni d’amore è un momento fondamentale per la costruzione dell’identità dell’adolescente, per la crescita e la comprensione della sofferenza e di come reagire ad essa.