La formazione manageriale inizia con l’MBA

Nel panorama sfaccettato della formazione manageriale il Master in Business Administration rappresenta per i laureati con pochi anni di esperienza lavorativa (normalmente ne risultano sufficienti già due) la strada maestra per comprendere più da vicino il sistema-impresa a 360 gradi. Ma quali sono le business school italiane in cui è possibile formarsi da manager?

 

Formazione manageriale: SDA Bocconi

La formazione manageriale di alta qualità della SDA Bocconi è certificata dal 28° posto nel mondo guadagnato dalla business school nel Global MBA Rankings 2011 del Financial Times. Un balzo di ben 10 posizioni rispetto alla precedente classifica dell’anno scorso. Davvero un bel regalo per i 40 anni di SDA Bocconi (1971-2011), che così si posiziona con il suo MBA al primo posto in Italia e decima in Europa. Il programma, tenuto interamente in inglese e della durata di 12 mesi, prevede a ogni edizione la partecipazione di 100-110 allievi provenienti da 30 Paesi, ciascuno con un diverso background accademico e culturale. Aspetto, questo, che favorisce un mix di conoscenze, sensibilità e competenze in grado di stimolare sia la crescita individuale che di gruppo. Il numero di anni lavorativi richiesti - come già anticipato - per accedere all’MBA è di almeno due anni. Tuttavia è possibile che in condizioni particolari sia addirittura consentito l’ingresso a chi ha lavorato per un periodo inferiore. Ovviamente l’ammissione è subordinata anche ad altri fattori: eccellente percorso universitario e risultati altrettanto soddisfacenti per i test GMAT - Graduate Management Admission Test - (somministrato per comprendere l’attitudine agli studi economici) e TOEFL/IELTS/PTE, quest'ultimo per verificare la conoscenza della lingua inglese a un livello avanzato. La prossima edizione dell’MBA full-time della SDA Bocconi è fissata per il 3 ottobre 2011. 

 

Formazione manageriale: MIP - School of Management del Politecnico di Milano

Se per la formazione manageriale si vuole invece puntare su qualcosa di più vicino all’innovazione tecnologica, allora il MIP - School of Management del Politecnico di Milano si rivela la scelta giusta, essendo l’università tradizionalmente improntata agli studi ingegneristici. Il MIP è l’unica business school italiana che è riuscita a posizionarsi, insieme alla SDA Bocconi, nella classifica del Financial Times sui 100 migliori MBA offerti al mondo. Ed anche in questo caso, la scuola promette un programma capace di attrarre studenti da tutte le nazioni. D’altra parte non potrebbe essere diversamente, visto che la graduatoria del FT viene stilata proprio tenendo conto del livello di apertura internazionale, che poi si traduce in: percentuale di professori e studenti con cittadinanza straniera presenti in aula, varietà linguistica e mobilità oltre i confini nazionali.

 

L’approccio, in generale, è sempre quello di monitorare la condizione dei partecipanti prima e dopo il conseguimento del diploma di master. Altri fattori sono poi il buon funzionamento del placement office, garantito dalla rete di contatti stabiliti nel tempo con le aziende, il livello salariale percepito dagli ex-alumni - che poi si lega a un altro indicatore che è la progressione di carriera -, e il livello di innovazione. Quest’ultimo, ad esempio, è assicurato dal numero di ricercatori o di professori con diplomi di dottorato, oltre che dal numero di pubblicazioni su riviste accademiche di valore internazionale prodotte dalla faculty della business school. Ma, ritornando più nello specifico al MIP di Milano, c’è un’occasione che viene offerta a chi, pur volendo specializzarsi con un MBA, non è però intenzionato a rinunciare al lavoro che già possiede: si tratta dei formati evening e week-end che, con “la stessa Faculty, gli stessi corsi, le medesime opportunità e servizi” vanno incontro alle esigenze personali degli aspiranti allievi del Master in Business Administration. L’inizio della prossima edizione è fissata anche qui per l’ottobre 2011.  

(21 giugno 2011)

 

Fonte immagine: winkyintheuk