Diventare interprete

Per diventare interprete è necessario che si vada fino in fondo alla conoscenza delle lingue. Studiandole ci si accorgerà presto dei tanti universi che in esse sono racchiusi: perché i linguaggi nascondono al loro interno ulteriori altri linguaggi. Vediamo perché

Diventare interprete

Diventare interprete e, in questo modo, riuscire a muoversi con disinvoltura tra paesi e persone di nazionalità diversa. Conoscere altri “idiomi”, rispetto alla propria lingua madre, costituisce senz'altro una marcia in più, al punto che forse non sarebbe poi così sbagliato consigliare a tutti, al di là della professione svolta, di diventare anche un po' interpreti: ingegneri, economisti, avvocati, biologi, ecc. In questi campi, infatti, oltre ad essere opportuna la conoscenza di lingue diffuse come l'inglese e il francese, meglio se in maniera fluente, è altrettanto d'obbligo la conoscenza di vocaboli ed espressioni più tecniche ascrivibili a ciascun campo del sapere. Come a dire che ogni materia ha il suo particolare linguaggio per comunicare, e il professionista deve necessariamente esserne consapevole.

 

Diventare interprete: le sfide di una professione interessante

Da queste conoscenze così peculiari, d'altra parte, non sono esonerati neanche gli interpreti. Per loro non si tratta solo di padroneggiare la lingua parlata quotidianamente dagli stranieri ma è necessario fare uno sforzo in più, così che possano dirsi veramente specialisti del settore in cui andranno a operare. Ecco, allora, che l'interprete delle istituzioni politiche internazionali non potrà non avere dalla sua anche un background (con annesso patrimonio di vocaboli) riferibile al linguaggio della politica, della diplomazia, del diritto internazionale e dell'economia. Lo stesso per chi invece risulterà più interessato ad ambiti spiccatamente scientifici. Qui, inutile dirlo, la sfida è ancora più stimolante. Va infatti detto che, se per il primo caso la diffusione di termini ed espressioni della politica si rivela ormai di dominio pubblico, perché veicolati quotidianamente da tv e giornali e quindi inseriti anche nei dibattiti di attualità, ben diversa è invece la situazione del campo scientifico, di cui ci si informa sempre troppo poco e per cui l'attenzione dei media non è che sia poi così tanta, di conseguenza anche il suo linguaggio rimane per lo più confinato agli addetti ai lavori.   

 

Fonte immagine: Laura OS