Social network, ricatti e "truffe romantiche"
Ricatti ed estorsioni rientrano tra i lati oscuri dei Social Network, della voglia di comunicare e di utilizzare il web per estendere le proprie conoscenze dalla cerchia della vita reale.
Molto spesso i pregi e le qualità degli strumenti che si utilizzano costituiscono anche il loro lato oscuro: le auto veloci, possono troppo veloci, una lama tagliente può esserlo eccessivamente e Internet, la rete senza confini, può farci allargare troppo le nostre conoscenze.
In tutti e tre i casi il problema risiede nel modo in cui tali strumenti vengono usati, ma possiamo dirci davvero sempre attenti?
Meglio riflettere sulle possibili conseguenze di una distrazione e metterci al riparo da un fenomeno come quello dei ricatti attraverso i social network che è i crescita da alcuni anni.
Social network e amicizie
I social network costituiscono l’ambiente ideale per coltivare delle relazioni, ma di che tipo? Spesso accettiamo le richieste di amicizia e contatto da persone appena conosciute, ma per diversi motivi, apriamo i nostri profili anche a persone del tutto sconosciute, ed è qui che iniziano i problemi.
Le estorsioni e i ricatti cominciano sempre con una richiesta di amicizia, spesso da parte di donne attraenti, giovani, magari in difficoltà (straniere che non conoscono la lingua), ma che sono ben disposte a parlare.
La conversazione procede piacevolmente e in modo disinvolto la sconosciuta chiede informazioni personali apparentemente innocenti, tipiche della prima fase di conoscenza di una persona: che lavoro fai?, dove abiti? Quanti anni hai? La famiglia?
Poi scatta la trappola così come la richiesta di vedersi. Solitamente la richiesta è quella di attivare la webcam e spogliarsi, per poi mostrarsi in pose o comportamenti sessualmente espliciti.
Ad insaputa della vittima il computer destinatario filma tutto e i contatti successivi con l’avvenente sconosciuto o sconosciuta diventano delle richieste di denaro per evitare la divulgazione di foto o di un tradimento, alla famiglia così come al pubblico in generale.
Spesso il desiderio di non finire dei guai, così come il solo imbarazzo per essere stati colti in un momento intimo ha la meglio e il ricatto inizia.
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Alcuni consigli
Anche se le vittime ovviamente non ne parlano apertamente, il numero di denunce è in progressivo del aumento: la Polizia Postale è passata da un 2013 con 400 denunce alle 1700 del 2015; pensiamo quindi che i numeri reali saranno sicuramente più grandi.
Posto che sarebbe meglio evitare di intraprendere sessioni video con sconosciuti, anche le chat scritte possono rappresentare un problema, quindi sarebbe saggio limitare al massimo le informazioni che vengono concesse: scripta manent!
Altro suggerimento è quello di chiudere la comunicazione (e al massimo passare per dei maleducati) quando si ha a che fare con un contatto che con italiano stentato chiede informazioni sui nostri contatti o che in modo molto disinvolto invia un video hard, soprattutto se la qualità dell’immagine è molto alta (difficile da avere con una normale webcam).
La prima possibilità è quella di chiedere aiuto ai Social Network stessi: Youtube cancella su segnalazione video inadeguati (più velocemente se mostrano delle nudità) e Facebook mette a disposizione un centro assistenza. Per denunciare occorre contattare la Polizia Postale!
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