La pragmatica della comunicazione e l’arte di fare parlando
La pragmatica è quell’area di ricerca che studia le conseguenze della comunicazione sul comportamento e sulle relazioni tra i comunicanti. Questi studi postulano che le azioni comunicative seguano delle regole precise. Se non sono seguite correttamente portano a delle patologie
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La pragmatica, insieme a sintassi e semantica, è una delle tre prospettive attraverso cui è possibile studiare la comunicazione umana. Sintassi e semantica si occupano rispettivamente dei meccanismi di codifica/decodifica e del significato trasmesso, mentre la pragmatica si interessa degli effetti della comunicazione sul comportamento pragmatico delle persone. La scuola di Palo Alto (California, USA) e Paul Watzlawick nello specifico, hanno approfondito quest’area di ricerca. Attraverso la pragmatica la comunicazione umana viene considerata una vera e propria azione che segue delle regole precise e che ha effetti concreti sugli individui.
La pragmatica: i primi due assiomi
Lo studio della pragmatica sui basa su 5 assiomi fondamentali che definiscono il valore della comunicazione come azione umana dotata di significato.
- Non si può non comunicare: se comunicare è un comportamento, allora non esiste il suo opposto. Non è possibile non comunicare nulla, perchè chi ci osserva penserà sempre che si tratta di una scelta intenzionale e cercherà di coglierne il senso.
- Contenuto e relazione: ogni messaggio diventa comunicazione quando ha in sé del contenuto, ma allo stesso tempo si inserisce all’interno di una relazione. Attraverso uno scambio possiamo, negoziare o imporre un tipo di interazione (paritaria o meno) con l’interlocutore.
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La pragmatica: gli ultimi e assiomi
- 3. La punteggiatura delle sequenza di eventi: ogni comunicazione è fatta da una serie di scambi intervallati tra di loro grazie a una punteggiatura. In base a come viene letta questa punteggiatura gli effetti relazionali sono diversi.
- 4. Comunicazione numerica ed analogica: la comunicazione numerica è espressa attraverso dei simboli finiti, mentre quella analogica fa riferimento al non verbale che è caratterizzato da sfumature non quantificabili.
- 5. Interazione simmetrica o complementare: la relazione tra chi interagisce può essere di due tipi. Nel primo caso il comportamento dell’uno si rispecchia in quello dell’altro. La relazione è invece, complementare quando uno dei comunicanti assume una posizione ‘up’ e il secondo ‘down’, facendo combaciare le proprie differenze.
Le patologie della pragmatica
Ogni assioma se non viene seguito in maniera corretta porta allo sviluppo di determinate patologie della comunicazione. Ad esempio, poiché ogni comunicazione ha due livelli (secondo assioma) è possibile che uno dei comunicanti si comporti in maniera opposta: utilizzi dei contenuti piacevoli per attaccare duramente nella relazione. Anche le relazioni simmetriche presentano dei risvolti spiacevoli perché possono diventare terreno fertile per la competizione malsana. Le patologie dell’interazione complementare invece, portano a una costante disconferma del Sé dell’altro, negando il valore dei suoi contributi alla comunicazione.