Nella vita come nello sport, come si diventa campioni?
Nella vita non bisogna mai fermarsi immobili nella propria zona di confort. Cosa differenzia il campione da tutti quelli che semplicemente ci provano?
Una buona parte delle menti ambisce al risultato di fermarsi e cullarsi dello stato di stallo: "quando sarò in pensione, quando avrò finito, quando i figli saranno grandi"... Quando, quando, quando, continuando a rimandare il fare e sperare in un giorno in cui non fare nulla.
D'altra parte assistiamo a persone che già nel fior fiore della vita iniziano a pensare, sperare e predicare: "quando andrò in pensione farò, quando avrò una famiglia farò, quando, quando, quando…"
Pochi sono coloro che vivono la vita come un piacevole hobby analogo allo sport o al viaggiare. Essa è infatti analoga a uno sport a livello agonistico o al piacere che prova il viaggiatore di conoscere sempre più posti, culture, persone nuove.
Come per ogni sportivo il raggiungimento del livello superiore non è il traguardo, né il punto di partenza… E’ semplicemente una sua fase evolutiva in cui, mentre tanti suoi colleghi conosciuti negli anni prima son lì a rafforzare il loro ego di ricordi ma nello stesso tempo sono stati ritenuti non idonei a passare al gradino superiore, il campione ritiene di essere al punto di partenza per poter dare il meglio di sé.
Alla stessa maniera il viaggiatore è sempre alla scoperta di un qualche nuovo magico luogo da cui ha sempre qualcosa da imparare, da ricevere.
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Il segreto è nell'atteggiamento
Ed è proprio la differenza di atteggiamento a fare la differenza di risultati ottenuti nella vita, tra il campione che trova sempre nuovi stimoli e il “normale” - se così lo possiamo definire - che non vede l’ora di arrivare nella sua zona di confort in cui piantare le tende.
Perchè mai nella vita, pur non essendo padroni della nostra stessa vita, ci si blocca all'interno della propria zona di confort anziché impegnarsi a trovare e mettere in atto un piccolo miglioramento giorno dopo giorno?
L'unico modo per evolversi e progredire anziché regredire è questo, e va praticato con costanza, piacere e frequenza, così come dormiamo ogni giorno, mangiamo ogni giorno, etc. Senza fermarci a causa della semplice paura dell’ignoto, trasmessaci nel nostro passato.
Attento all’uomo nero, attento al lupo, attento agli sconosciuti, chi lascia la strada vecchia per la nuova sa cosa lascia ma non sa cosa trova, chi si accontenta gode", ecc.
Frasi sentite e risentite migliaia di volte nella vita da chiunque delle nostre generazioni, ma anche in questo caso, campioni compresi. Ancora una volta, il normale si è coccolato, senza nulla affrontare, nella zona di confort e il campione ha trovato strada e forza per uscirci.
E così potremmo andare ancora avanti per un po'. Preferiamo, però, lasciarvi con una domanda personale: tu chi vuoi essere? Cosa stai facendo per essere domani una versione migliore del te stesso di oggi?
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