Social network ed estetica del corpo perfetto
I social network sono un luogo di verità, un documento sincero della nostra vita oppure si tratta di spot promozionali? I social network ci obbligano ad un'immagine perfetta?
Scatti, selfie, racconti di vite e corpi perfetti imperversano sui social network. Ma cosa leggiamo davvero su Facebook e compagnia? Inizialmente sembrava una sorta di diario pubblico attraverso cui comunicare e condividere istanti preziosi, ma la comunicazione cambia con il nostro pubblico.
Chi c’è dall’altra parte dello schermo? Da una parte ci sono coloro che selezionano accuratamente pochi eletti, dall’altra coloro che accettano chiunque porga loro un invito di amicizia.
Nella maggior parte dei casi però non ci sono solo amici e i contenuti che vengono caricati su Facebook diventano una sorta di spot promozionale dell’immagine che si vuole dare di sé!
Anche a livello fisico avvertiamo quest’esigenza di un’estetica perfetta ?
Il corpo virtuale sui social network
La rete e Internet, il luogo virtuale dove il corpo non c’è, dove anche un cane può chattare dicendo: Nessuno su Internet sa che sei un cane” come citava una famosa vignetta umoristica. Eppure oggi il corpo e l’immagine c’è su Internet e tanto, magari migliorata da filtri e programmi, ma “ci mettiamo la faccia”.
Poniamoci una domanda: cosa vogliamo vedere sullo schermo, la nostra immagine o come vorremmo apparire agli altri. In psicologia l’immagine corporea non è solo il nostro corpo così come si vede, bensì l’immagine che abbiamo di noi stessi in termini di dimensioni, taglia, caratteristiche, associata ai sentimenti che suscita in noi. Persone apparentemente prive di difetti possono non apprezzarsi; altre meno attraenti trovarsi belli e valorizzarsi.
Ciò che postiamo sui Social network riflette chi siamo o un eventuale bisogno di un’estetica perfetta che dalla nostra mente passi ai nostri follower?
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Canoni estetici sui social network
Introdurre il social network e quindi un pubblico e (soprattutto) le sue reazioni significa che l’immagine corporea risente non solo della idea individuale, ma anche dei canoni di riferimenti del gruppo cui ci si sta proponendo. La visibilità estesa accentua ancora di più, soprattutto in certi soggetti, il bisogno di arrivare a certi canoni per cercare l’approvazione esterna, pensando così di raggiungere uno stato di soddisfazione interno.
Purtroppo oggi i canoni sono ancora molto ristretti, l’ossessione di raggiungere la perfezione (che dagli schermi spesso giunge ancora come estrema magrezza, grana delle pelle senza imperfezioni, ecc.) non considera proprio la presenza artifici che manipolano la realtà per farla arrivare ad un’immagine irreale, mentre molti individui cercano di arrivarci davvero con mezzi estremi.
Ciò non significa che il social network aumenti il rischio di patologie legate all’immagine, ma che si possa provare più facilmente insoddisfazione di sé in un mondo in cui sembrano tutti felici e perfetti.
Social network e corpi oggetto
La manipolazione del corpo o meglio, la manipolazione dell’immagine che ritrae un corpo per offrire una estetica perfetta ha come conseguenza un aumento del fenomeno dell’autooggettificazione femminile: se prima erano i media a rendere le donne oggetto, oggi molte fanno da se.
Nella rivista Psychology of Women (Jasmine Fardouly, Phillippa C. Diedrichs, Lenny R. Vartanian, Emma Halliwell) Quarterly è stato pubblicato uno studio che ha coinvolto 150 donne (studentesse e personale universitario) monitorando alcune loro azioni nella fruizione di diversi media come televisione, riviste e social network.
Attraverso dei questionari è stata misurata la tendenza all’autooggettivizzazione che è risultata correlata all’uso di Facebbook, alla lettura di magazine e soprattutto al confronto con le foto delle coetanee su Facebook.
Ma se il mio paragone è una foto falsa, manipolata (attraverso un software o anche solo perché ritrae un sorriso falso) che senso ha quest’immagine perfetta?
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