Scegli il tuo atteggiamento mentale!

L'articolo prende in esame come la conoscenza del modello di Paul Maclean può aiutare a sviluppare l'atteggiamento mentale che si vuole.

Scegli il tuo atteggiamento mentale!

Non so se ti è mai capitato di trovarti a guidare per un lungo tratto di strada, verso una meta stabilita e di essere concentrato senza nessuno che ti parla.

Forse stai viaggiando in notturna per non trovare traffico e arrivare alla tua meta turistica, o forse perché semplicemente stai viaggiando solo. 

Oltre a fare attenzione alla strada e alle altre vetture, che hai sottocontrollo come se avessi inserito un pilota automatico, cominci a fare attenzione alla tua mente che divaga nel suo chiacchiericcio.

Magari la trovi impegnata in un dialogo interno avvincente, o forse ti immagini come sarà quando sarai arrivato a destinazione.

Proprio adesso ti rendi conto che sono questi i momenti dove puoi riconoscere che tipo di atteggiamento mentale utilizzi nella tua vita. Secondo studi affrontati dal neurofisiologo Paul Maclean, oggi sappiamo che la fisiologia del nostro cervello è strutturata in 3 parti.

 

Il cervello trino

Secondo il modello di Maclean il cervello si suddivide in: cervello rettilliano, il cervello limbico e la neocorteccia. Puoi trovare un articolo di approfondimento rapido nel blog "Atteggiamento mentale felice" e cercare il post “I 3 cervelli”.

La neocorteccia è l’unica parte della struttura del cervello che non abbiamo in comune con altri mammiferi e che ci caratterizza come esseri umani. Si potrebbe dire che sia la parte intelligente del cervello.

In breve diciamo che secondo il modello di Maclean il cervello rettiliano si occupa sostanzialmente della protezione fisica; il cervello limbico invia segnali di sensazione di sofferenza o piacere e gestisce tutti i comportamenti automatici.

Da ricordare, molto importante, che il cervello è comunque uno e che pur se suddiviso in tre è parti queste non hanno vita a se stante, ma sono in completa comunicazione tra loro.

Qui possono nascere delle situazioni da risolvere. Alla neocorteccia spetta la parte di interprete fra i cervelli e noi, essendo l’unica parte dotata di parole. 

Può capitare che in determinate situazioni dal sistema limbico vengano inviati dei segnali come dei pensieri riflesso. Come se fosse uno specchio, il cervello limbico fa un riflesso del proprio modello del mondo e di tutti gli input che gli arrivano.

 

Come addestrare la neocorteccia

Questi pensieri riflesso sono facilmente riconoscibili in quanto rigidi, assoluti, semplicistici e generano una sensazione di ovvietà. Per es. “Sei grasso”.

A venirci in soccorso, per fortuna, è la nostra parte “intelligente” del cervello: la neocorteccia. Questo parte del cervello ha la capacità di  valutare questi pensieri che nascono di riflesso e che ci disturbano. Riconoscendo i pensieri riflesso possiamo abituarci a metterli in discussione.

Il primo suggerimento. Per mettere in discussione i pensieri riflessi, fare delle domande per riprendere il controllo: E secondo chi sono grasso?”, “Rispetto a chi?

Forse le prime volte ti sembrerà particolare trasmettere nella mente queste domande a te stesso. Ma una volta che lo hai fatto per una decina di volte coscientemente e concentrato sul momento, diverrà un processo automatico che la neocorteccia imaparerà a fare.

Il secondo suggerimento. Si può ristrutturare quello che dice il pensiero riflesso, messo già in discussione. Non c’è bisogno di dire l’opposto per forza o di negare quel tipo di pensiero.  Quindi, nel caso dell’es. “Sei grasso”, una ristrutturazione può essere: “I chili che ho mi fanno stare in piena armonia con la mia persona”.

Anche in questo caso ripetere a livello cosciente la ristrutturazione di quel pensiero riflesso una decina di volte, per far abituare il proprio modello del mondo e rendere il pensiero ristrutturato automatico.

In questo modo se il cervello limbico farà un nuovo pensiero riflesso circa lo stesso argomento, la neocorteccia avrà già creato i propri circuiti per ristrutturare e dare la visione corretta e aggiornata.

Nessuno ci consegna un libretto di istruzioni per conoscere come funziona il nostro cervello. Da un certo punto di vista questa non conoscenza rende la vita appassionante nell’indagare e osservare, per raggiungere più consapevolezza.

Il momento di scegliere come far funzionare la nostra mente è adesso. Basta esserne in balìa! Basta farsi comandare! Finalmente si può decidere quale atteggiamento mentale adottare, non ci sono più scuse. E’ una tua scelta.

La neocorteccia, capace di riconoscere e correggere i pensieri riflesso, rende installare un nuovo atteggiamento mentale che si ritiene più produttivo e utile nel nostro sistema di pensiero, non solo possibile, ma soprattutto facile.