Pensiero felice
Etichettare i propri atteggiamenti in base ai giudizi morali provenienti dall’esterno, allontana dalla felicità. Analizza i tuoi pensieri, definendoli in base alla loro capacità di condurti alla vera felicità.
"Un vero viaggio di scoperta non è cercare nuove terre, ma avere nuovi occhi." Marcel Proust
Il pensiero felice produce stati mentali capaci di far star bene, rivolti all’espressione personale. A volte è necessario un cambio di paradigma per ampliare la propria visuale o mutare il proprio atteggiamento mentale. Esistono molteplici fattori che agiscono in diverse direzioni.
Una cosa da evitare è credere che esiste un’unica chiave o segreto, e che una volta compreso, questo ci farà comprendere tutto. Adottare un pensiero felice significa affrontare e neutralizzare quegli atteggiamenti mentali che ci conducono nelle direzioni che non vogliamo.
Far questo non è facile. Bisogna investire tempo per conoscere e applicare tecniche che ci permettono di avere un certo controllo sulla nostra mente. E’ un vero e proprio processo di apprendimento e più si acquistano consapevolezza e conoscenza, più si acquista familiarità con le tecniche per essere condotti dove vogliamo.
Per rafforzare nella mente il pensiero felice bisogna imparare a riconoscere quei momenti in cui evitiamo di giudicare i nostri pensieri (come giusto, sbagliato, bello, brutto, ecc.) o atteggiamenti mentali, e li analizziamo utilizzando quelli che ci conducono verso l’essere felici.
Impariamo a gioire e a festeggiare questi splendidi momenti in modo che, tale rinforzo, funzionerà come un saldatore nei nostri circuiti neurali. Così facendo a poco a poco si andranno a rafforzare tutti quegli aspetti che ci fanno sentire bene, nella nostra mente.
Il pensiero felice definisce uno stato positivo o negativo, quello stato che ci avvina o ci allontana dalla felicità.
Cambiare occhi
“Un giorno un filosofo greco ordinò a un suo discepolo di continuare per tre anni a dare soldi a chiunque lo insultasse, Quando tale periodo di prova fu finito, il maestro disse: ‘Ora puoi andare ad Atene e imparare la Saggezza’. Mentre stava per entrare in Atene, il discepolo vide un saggio che sedeva davanti alle porte della città e insultava tutti quelli che passavano. Insultò anche il discepolo che scoppiò a ridere. ‘Perché ridi quando ti insulto?’ chiese il saggio. ‘Perché per tre anni ho pagato per essere insultato e ora tu mi insulti gratis’ rispose il discepolo. ‘Entra nella città’ disse il saggio. ‘E’ tutta tua’”.
Cambiare prospettiva della situazione che si vive, è una delle arti più potenti che esistano. Quando ci si presenta una difficoltà, succede che la nostra visuale tende a restringersi. Si giudica la situazione come un problema, rendendoci talmente tanto assorti in noi stessi e nel riesaminare la situazione che si arriva a giudicare le cose come le peggiori al mondo o le peggiori che ci potessero accadere.
Praticare il cambio di prospettiva ci aiuta a coltivare il pensiero felice. Nel momento in cui si manifesta un dolore è difficilissimo dedicarsi a qualsiasi genere di pratica. Ma, possiamo pian piano considerare le cose da punti di vista diversi.
Un unico punto di vista ci farà concentrare con talmente tanta intensità e forza sul dolore o problema, che ci sembrerà incontrollabile. Considerare lo stesso da una certa distanza, dissociandosi da esso, ce lo farà percepire meno opprimente e cominceranno a sorgere nuovi punti di vista.