Autostima, questa sconosciuta
Implementare l'autostima è possibile, ma significa passare in rassegna il percorso di costruzione del nostro essere, del nostro modo di porci, di sentirci e di farci sentire dal mondo.
L'autostima è il rapporto tra come siamo e come vorremmo essere, è il giudizio risultante da una valutazione di noi stessi, fatta sulla base di criteri ottenuti dal confronto delle nostre caratteristiche con quelle di altri soggetti.
La rappresentazione interna che abbiamo di noi stessi è filtrata dalle nostre credenze, dai nostri modelli educativi, dai nostri valori personali,
dall’ambiente in cui abbiamo vissuto, dalle persone che abbiamo incontrato, dalle esperienze che abbiamo fatto. E’ un’interpretazione che possiamo utilizzare a nostro svantaggio, qualora sia negativa, continuando a sentirti poco degni di stima e amore, o modificare per rendere più serena la nostra esistenza.
Nessuno al di fuori di noi può cambiare quello che proviamo dentro, perché sono le nostre decisioni interiori, e non sempre le condizioni di vita o i rimandi esterni, a determinare il nostro livello di autostima. Se in passato, da bambini, qualcuno ha forse deciso per noi chi e come dovevamo essere, oggi, da adulti, possiamo deciderlo da soli, rivalutando le nostre risorse, affidandoci alle nostre abilità, amando i nostri lati peculiari, sanando antiche ferite, scusando i nostri fallimenti (in realtà non fallimenti ma esperienze della vita che hanno contribuito alla nostra crescita, più che errori imperdonabili), imparando a guardarci con occhi amorevoli.
L’autostima si fonda su un processo percettivo, che si sviluppa nell’osservare e nell'ascoltare i genitori, imitando i loro comportamenti, ponendoli al centro del proprio interesse e vissuto. Il bambino vive e sente proprio sia l’orgoglio che la delusione che i genitori vivono nei suoi
confronti ed attraverso questi atteggiamenti lentamente costruisce l'immagine di sé.
Naturalmente, anche le diverse esperienze della vita hanno un peso: l'immagine di sé si costruisce vivendo i successi ed elaborando gli insuccessi, fino a crearsi nuove prospettive.
Implementare l'autostima è possibile, ma significa passare in rassegna il percorso di costruzione del nostro essere, del nostro modo di porci, di sentirci e di farci sentire dal mondo.
Non è un percorso immediato, certamente, poiché noi esseri umani abbiamo bisogno di tempo per attivare cambiamenti profondi, visto che abbiamo impiegato molto tempo per essere ciò che siamo e, comprensibilmente, necessitiamo di tempo per essere qualcosa d'altro.
Non è un percorso facile, ma è possibile e decisamente realizzabile.
L'autostima è la costruzione profonda di sentirsi adeguati alla vita e alle sue richieste. E' fiducia nelle nostre capacità di pensare e di superare le sfide fondamentali della vita. Il valore della stima sta nel fatto che ci permette di reagire alle sfide e alle opportunità in
modo più appropriato, sapendo sfruttare le nostre risorse.
Una sana autostima porta alla razionalità, al realismo, all’intuito, alla creatività, all’indipendenza, alla flessibilità, alla capacità di gestire i cambiamenti, al desiderio di ammettere e correggere gli errori, alla cooperazione.
Una bassa autostima porta all’irrazionalità, alla cecità nei confronti degli eventi e della realtà, alla rigidità, alla paura di ciò che è nuovo o diverso, a una conformità o a una ribellione fuori luogo, a comportamenti sulla difensiva o troppo condiscendenti o di controllo, alla paura e all’ostilità verso gli altri.
Affermarsi significa prendere un impegno con il proprio diritto di esistere, convinti che la propria vita non appartenga ad altri, seppure con gli altri sia necessario un confronto.
Affermarsi significa aprire un dialogo con il proprio vissuto, al fine di riappropriarsene o prendere le distanze con ciò che non ha più un senso evolutivo per sé.
Affermarsi significa focalizzare le proprie risorse, quelle di cui non si ha percezione, quelle sconosciute che non si sa nemmeno di avere, delle proprie competenze, al fine di trovare un "compito evolutivo sostenibile".
Affermarsi significa giungere ad una elaborazione trasformativa della propria condizione di disagio, acquisendo una conoscenza dei messaggi antichi che hanno influito sul proprio "copione" di vita. Prendere coscienza di tali messaggi, significa comprendere che alcuni modelli
introiettati sono fonte di malessere e non permettono una libera espressione di sé.
Affermarsi significa, infine, mettere in luce le proprie parti in ombra, poiché solo avendo una piena consapevolezza della propria storia personale è possibile focalizzare ciò che si desidera cambiare, dandosi i "permessi" mai ricevuti, di cui si ha, invece, profonda necessità.
Dice un maestro zen: “ Gli studiosi della vita devono sapere che essa non sopporta negligenze. Quanto più saremo consapevoli, tante più opzioni di scelta avremo. Avere in mente un fine positivo significa, di solito, orientarsi verso scelte positive”.