Disgrafia e discalculia a confronto

Disgrafia e discalculia sono due forme di disturbi dell’apprendimento. La disgrafia si riferisce a difficoltà nella scrittura, intesa sia come produzione, sia come riproduzione. La discalculia invece, colpisce la capacità di contare. In entrambi i casi convivono cause fisiche ed emotive

Disgrafia e discalculia a confronto

Disgrafia e discalculia sono dei disturbi specifici dell’apprendimento che emergono in tenera età in assenza di deficit neurologici.

Il bambino disgrafico ha delle difficoltà nella scrittura di lettere e numeri, a volte presenta delle incertezze nei movimenti della mano e spesso ha un’alta intelligenza.

La discalculia è un’incapacità nelle abilità di calcolo: il bambino presenta delle competenze molto al di sotto della sua età e del suo grado di istruzione. I bambini hanno delle difficoltà nel concetto di numero, nelle abilità logico-operatorie e nel ragionamento aritmetico.

 

Disgrafia e discalculia: la disgrafia

La disgrafia compare in età evolutiva in bambini dallo sviluppo normale e si presenta con i seguenti sintomi: scarsa leggibilità della grafia, lentezza estrema nello scrivere, scarso controllo della mano, disorganizzazione dei segni grafici, crampi e dolori muscolari ed eccessiva rigidità. La disgrafia può essere compresa e affrontata considerando i meccanismi che sono alla base della scrittura: rappresentazione spazio-temporale, presenza della dominanza laterale, differenziazione delle lettere, postura corretta, controllo motorio e coordinazione oculomotoria.

È possibile intervenire sulla disgrafia anzi, è importante farlo nel più breve tempo possibile per evitare conseguenze scolastiche e sulla personalità.

La rieducazione può cominciare solo dopo un colloquio con insegnanti e genitori e un esame della motricità generale.

Il percorso di rieducazione, assolutamente personalizzato, deve considerare la scrittura non come semplice atto motorio, ma predisporre il bambino alla comunicazione e a vedere la scrittura come strumento di espressione della personalità.

Vengono usati esercizi di rilassamento muscolare, tecniche pittoriche e scrittografiche, interventi sulla postura e lavoro sull’organizzazione spazio-temporale.

 

Disgrafia e discalculia: alcuni modelli sulla disgrafia

Disgrafia e discalculia si manifestano come difficoltà incidenti sulla carriera scolastica, ma ci sono alcune teorie che vanno più fondo circa il loro significato. Ecco alcune posizioni sulla disgrafia:

  • secondo Julian de Ajuriaguerra alla base della disgrafia ci sarebbero difficoltà motorie o emotive, in base alla quali distinguere cinque sottotipi: molli, rigidi, maldestri, impulsivi, lenti-precisi;
  • Susan Borel Maisonny riconduce il disturbo disgrafico alla dispercezione della forma e della grandezza dei segni da riprodurre, scarso orientamento spaziale e un’incapacità delle operazioni concrete;
  • Robert Olivaux parte dalla specificazione delle tre funzioni della scrittura: espressione del pensiero, comunicazione del pensiero e rappresentazione dello scrivente. A seconda di quale funzione sia compromessa si parla rispettivamente di disgrafia strumentale (difficoltà del gesto grafico), relazionale (problemi nella relazione con l’ambiente) o sintomatica (espressione di sé compromessa).

 

Disgrafia e discalculia: la discalculia

I casi di discalculia sono meno frequenti rispetto a disgrafici e dislessici, probabilmente perché la lettura dei numeri si basa su processi più semplici: ci sono un numero limitato di cifre e la loro combinazione è più facile.

Nel caso delle quattro operazioni è necessario che il bambino abbia sviluppato la simbolizzazione e la capacità d’astrazione.

Alcuni recenti studi hanno sottolineato che alla base di questo disturbo ci sarebbe una sorta di sbilanciamento cognitivo, per cui il bambino si trovava a livello operatorio concreto per alcune operazione e a quello operatorio formale per altre.

Ci sono tre tipi di discalculia:

  1. una forma è basata su difficoltà motorie o disturbi nella percezione dello schema corporeo;
  2. una forma si associa ad altre difficoltà d’apprendimento e di lettura; questi bambini non riescono a memorizzare le cifre né a riconoscere sequenze temporali;
  3. la terza forma è quella dei bambini con pensiero sincretico e intuitivo, incapaci anche di collocare i fatti nel tempo.

Anche per la discalculia è possibile che ci siano cause cognitive, emotive e legate alla maturazione del bambino.

 

I disturbi specifici dell'apprendimento: caratteristiche e diagnosi

 

 

Immagine | angelo cesare