Volontariato in estate, una scelta in controtendenza
Estate, tempo di relax, leggerezza, vacanze, evasione, amori estivi o semplice cambiamento. In realtà non per tutti è un momento di felice leggerezza, perché in tanti partono per fare del volontariato all'estero. Perché una scelta tanto seria?
In estate coloro di noi che possono si trovano faccia a faccia con una scelta decisiva e importante: dove andare in vacanza? Le motivazioni che ci spingono sono molteplici e francamente penso che siano tutte valide perché la vacanza deve assecondare ciò che più ci piace.
Una scelta in controtendenza, ma tutt'altro che limitata a poche persone, è quella di fare del volontariato, magari all'estero, e lavorare in un ambiente nuovo e ricco di spunti di crescita.
I numeri ufficiali del volontariato in Italia
Nel 2014 l'ISTAT ha pubblicato i risultati di una ricerca sul tema, a conferma dell'importanza del fenomeno: nel 2013 sono stati più di sei milioni gli italiani di almeno 14 anni che hanno svolto attività di volontariato.
Il Trentino è in testa con il 21,8% , seguita dal Veneto (17,2%) e in generale dal nord-est.
La maggior parte comprende persone benestanti e laureati, con un'età media che si aggira tra i 55 e i 64 anni.
Chi è il volontario?
Quando si pensa al volontario l'immagine corre alle pubblicità delle onlus che cercano di raccontare le loro azioni per raccogliere i consensi. La scelta spesso ricade o sulla tragica realtà di chi sta male o sull'incontro felice tra chi ha bisogno d'aiuto e il volontario.
Una persona giovane, sorridente, con la classica "faccia pulita" ma che mette impegno in ciò che fa. I volontari però sono persone di tutti i tipi e non necessariamente spinti da impegno umanitario. Le ricerche in quest'ambito sottolineano una enorme varietà di spinte, consce e inconsce, altruistiche ed egoistiche, legate al rapporto con le persone o all'attività lavorativa.
Secondo lo psicologo Mark Snyder ci sono 6 classi di motivazioni principali che possono spingere una persona a fare del volontariato:
- values, cioè i valori personali improntati al benessere umanitario;
- understanding, la possibilità di mettere alla prova le proprie competenze;
- social, necessità di costruire delle relazioni sociali significative;
- career, cioè la possibilità di fare carriera;
- protection, egoisticamente ci si vuole proteggere dal senso di colpa per essere più fortunati di altri;
- miglioramento, possibilità di accrescimento di se stessi.
Come partire da volontario?
Quale che sia la motivazione, come fare a partire quando si è fatta questa scelta? Si tratta sia di giovani che non hanno mai visto il mondo, sia di professionisti "navigati" che decidono di mettersi a disposizione.
Quale che sia l'età e la meta è bene non affidarsi al fai date, ma conoscere e affidarsi a qualche realtà di solida esperienza. Le possibilità sono molteplici, si va dalle Onlus alle Fondazioni e i progetti non sono necessariamente locati dall'altra parte del mondo, molte sono le possibilità in Italia.
Come gestire motivazioni e aspettative in un gruppo di volontariato?