Bambini disabili: riflessioni nella Giornata sulla disabilità
La Giornata internazionale delle persone con disabilità si tiene il 3 Dicembre per ricordare tutte le difficoltà che possono incontrare persone che vivono una condizione di svantaggio, come per esempio i bambini e le loro famiglie. Cosa fare per loro?
Barriere architettoniche, segnali sonori e scritte in braille sono alcune delle migliorie introdotte nella nostra società per garantire a chi vive una condizione di svantaggio la possibilità di essere autonomo e indipendente.
La giornata internazione delle persone con disabilità è l’appuntamento annuale durante il quale riflettere su quanto ancora ci sia da fare.
I temi affrontati dalla giornata internazionale della disabilità sono ovviamente molto estesi, per quest’anno approfondiamo la condizione dei bambini disabili.
La disabilità nei bambini
Nei bambini la disabilità si incrocia con i cambiamenti legati allo sviluppo incrementando così le difficoltà di adattarsi ad un corpo e una mente che cambia in una società che non è fatta per supportarli al 100%.
Ovviamente una crescita sana non si accompagna solo ad assenza di disabilità quindi si tratta di capire come rendere questo percorso più fattibile a chi ha delle necessità specifiche.
Bambini disabili e famiglia
La disabilità nei bambini ci porta a fare alcune considerazioni. La prima riguarda le conseguenze causate dal lungo ricovero. Renè Spitz descrisse la Sindrome da Ospitalismo di cui soffrono bambini molto piccoli che restano a lungo separati dalla madre; nonostante le cure adeguate l’assenza del caregiver e del loro sostegno affettivo induceva suscettibilità alle malattie e un ritardo nello sviluppo.
Un ulteriore elemento da considerare riguarda l’inserimento in famiglia. L’arrivo di un nuovo elemento causa sempre dei cambiamenti nell’assetto familiare e la presenza di una disabilità genera la creazione di ruoli e modelli di interazione molto particolari.
I genitori possono provare rabbia o sensi di colpa che vanno ad investire la relazione con il bambino e con gli eventuali fratelli. In modo particolare si sottolinea la difficoltà a dare dei rifiuti o delle regole ferree con un conseguente sbilanciamento educativo a favore del bambino con disabilità.
Queste considerazioni hanno portato dei cambiamenti importanti: in ospedale è da tempo ammessa la presenza costante di un genitore che accompagni il bambino nelle ospedalizzazioni. A livello educativo i genitori vengono supportati affinché non dimentichino la loro funzione di guida e di inquadramento del comportamento anche con i figli con disabilità.
La disabilità: alcune considerazioni generali
La disabilità è un tema che mette ancora molto a disagio chi non lo vive, come se si trattasse di qualcosa di cui tacere per non offendere chi lo vive quotidianamente. Forse proprio questo silenzio impedisce al resto della popolazione di entrare nella quotidianità di queste persone e comprendere realmente delle esigenze che sono estranee a noi.
La disabilità è da considerarsi una condizione, un modo di essere e di fare le normali attività in uno modo particolare. Lo possiamo considerare uno svantaggio perché se chi ne soffre è parte di una minoranza significa che il mondo si è strutturato per soddisfare delle altre esigenze mettendo in svantaggio chi ha altre necessità.
Tali particolarità possono interessare la sfera fisica, psicologica, sensoriale o sociale con una conseguente sfida nell’inserimento nella vita quotidiana della società.
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