Narcolessia: i sintomi degli attacchi improvvisi di sonno

La narcolessia è un disturbo del sonno caratterizzato da attacchi diurni di sonnolenza. Altri sintomi sono le allucinazioni e la cataplessia, le cui cause non sono ancora chiare. Le terapie farmacologiche servono solo a contenere le crisi, ma l’università di Dallas ha testato sui topi una cura efficace

Narcolessia: i sintomi degli attacchi improvvisi di sonno

La narcolessia è classificata come un disturbo del sonno: coloro che ne soffrono pur avendo l’impressione di aver dormito abbastanza tutta la notte, sono sonnolenti durante il giorno.

Nel caso dell’ipersonnia il bisogno di dormire aumenta gradatamente e la persona non si sente riposata, invece i sintomi della narcolessia si presentano sottoforma di attacchi improvvisi di sonno che hanno durata variabile e non sono preceduti da alcun tipo di segnale.

 

I sintomi della narcolessia: i quattro principali

I sintomi della narcolessia sono quattro:
1. sonnolenza diurna: i narcolettici sentono un impulso incontrollabile ad addormentarsi durante il giorno, indipendentemente da quanto abbiano dormito la notte. Gli episodi possono ripetersi anche più volte;
2. cataplessia: il narcolettico, a seguito di un’emozione intensa, perde completamente le forze ed il tono muscolare: può arrivare a crollare per terra, ma non è detto che perda conoscenza;
3. allucinazioni ipnagogiche: si tratta di allucinazioni visive e uditive, veri sogni ad occhi aperti che possono interferire con la realtà;
4. paralisi del sonno: in fase di addormentamento o di risveglio (coscientemente) i narcolettici avvertono una sensazione di paralisi totale del corpo.

La narcolessia e i suoi sintomi compaiono in età giovanile, tra i 10 e i 25 anni, con un peggioramento nei primi tre anni della malattia. Dopo i 60 anni la comparsa diurna dei sintomi diminuisce.

 

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I sintomi della narcolessia: le cause

I sintomi della narcolessia sono dovuti a delle difficoltà nella regolazione del ciclo sonno-veglia. Non esistono ancora delle certezze circa la cause, ma molti studiosi pensano che sia dovuta a una combinazione di fattori a livello neurologico.

I fattori scatenanti possono essere i traumi, lo stress e le infezioni, ma la narcolessia si presenta frequentemente da sola. In questi pazienti si osserva la riduzione di una sostanza chiamata ipocretina o orexina che è una sostanza mediatrice; ciò potrebbe essere indotto dalla riduzione delle cellule ipotalamiche deputate alla loro produzione.

La malattia potrebbe avere anche una concausa genetica data l’ereditarietà della narcolessia e dei suoi sintomi.

 

I sintomi della narcolessia: come curarli

Non essendoci delle certezze circa le cause della patologia, non esiste ancora una cura assoluta per i sintomi della narcolessia. Gli episodi di sonno e la cataplessia vengono trattati con una terapia farmacologica più per controllarli che per farli cessare del tutto.

I pazienti narcolettici possono imparare delle strategie comportamentali per migliorare la qualità del sonno notturno.

L’Università di Dallas ha provato a somministrare orexina a dei topi che non erano in grado di produrla autonomamente e si è visto che gli animali cessavano di manifestare i sintomi della narcolessia. Questi primi risultati devono però ora essere confermati su campioni di essere umani. 

 

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