Il rivolgimento contro il Sé

Il rivolgimento contro il Sé una delle forme di difesa del nostro inconscio e nello specifico fa parte dei meccanismi di difesa secondari che sono espressione di un conflitto interno. Il rivolgimento nasce durante l'infanzia, ma è visibile anche durante l'età adulta e in alcune patologie.

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Il rivolgimento contro il Sé è uno dei meccanismi di difesa con cui l'inconscio si protegge dalle minacce. Come per quanto succede nelle altre forme di difesa, anche questo processo è automatico e non controllato e le sue conseguenze nel tempo vanno aggravandosi provocando forti danni.

Il rivolgimento contro il Sé si basa su un meccanismo simile allo spostamento per cui l'ostilità che si prova verso qualcosa esterno a sé viene indirizzato al proprio interno, presente sin dai primi mesi di vita del bambino. Cerchiamo di comprenderne la natura anche mettendolo in relazione alle altre forme di difesa.

 

Il rivolgimento contro il Sé e i meccanismi di difesa secondari

Il rivolgimento contro il Sé rientra nei meccanismi di difesa secondari. I meccanismi primari compaiono dalla nascita, mentre i secondari compaiono solo più tardi e hanno una natura più evoluta perchè non riguardano il rapporto con il mondo, ma sono espressione di un conflitto interno. Gli esempi sono molteplici e l'emergere di una forma rispetto ad un'altra è una questione di adattamento, cioè alcuni meccanismi sono più adatti alla "forma mentale" dell'individuo rispetto ad altre. Alcuni esempi di queste difese simili al rivolgimento sono, ad esempio:

  • la conversione di un conflitto psichico in sintomi psicosomatici
  • lo spostamento di un'emozione o di uno stato d'animo dall'oggetto originale verso un altro.

 

Come nasce il rivolgimento contro il Sé

Il rivolgimento contro il Sé emerge nella prima infanzia quando l'individuo è troppo giovane e inesperto per poter gestire le emozioni. Il bambino piccolo non ha confini psicologici nè limiti nell'espressione dei proprio desideri, la frustrazione causata dall'impossibilità di ottenere ciò che si desidera genera ostilità nei confronti delle persone (specialmente il caregiver o comunque gli adulti che lo ostacolano) che però non viene riconosciuta come tale. L'emozione o anche la persona cui essa è indirizzata viene vissuta in modo inconsapevole e il bambino piccolo nell'indecisione rivolge contro di Sé l'ostilità. Il rivolgimento si osserva comunemente nei bambini piccoli come piccole forme di autoaggressione: schiaffi e urla. Da adulti le forme con cui nuocersi evolvono e possono diventare meno fisiche, ad esempio: danneggiamento della vita sociale o finanziario.

 

Il rivolgimento contro il Sé e la depressione

Il rivolgimento contro il Sé ha un ruolo anche in altri meccanismi psicologici più ampi come la depressione: Aaron Beck sembra descrivere una versione cognitivizzata di questo meccanismo.

Secondo il modello cognitivo di Beck alla base della depressione c'è la creazione di un circolo di pensiero vizioso che genera distorsioni cognitive ad ampio raggio. Le emozioni negative che nascono dall'incontro con la realtà creano pensieri negativi ed umore depresso che distorcono tutte le ulteriori informazioni in entrata e attivando solo quei nodi semantici ''depressi'', tra cui spicca una visione negativa di sé.

 

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