Respirare per "Vivere", non per sopravvivere!
Molte persone hanno la tendenza a "sopravvivere" invece che a "Vivere" potentemente. Diventa Consapevole del tuo Respiro, riscopri la "Meraviglia che sei" e permettiti di Vivere!
Mi capita molto spesso, quando mi presento e parlo del mio lavoro (ho una Scuola di Respiro, in cui insegno alle persone a respirare), di ascoltare i commenti di alcune persone che dicono "Una scuola per imparare a respirare? Che sciocchezza, io respiro da quando sono nato!"
Ogni volta mi viene da sorridere, perché la mia sfida è: "Ok, benissimo, allora mettiti sdraiato e respira per un'ora senza fare assolutamente nulla". Quasi nessuno riesce a farlo. Perché? Questa è una cosa così semplice, che facciamo appunto da quando siamo nati. Eppure il problema si presenta immediatamente, dopo pochi minuti di respiro continuo, come quello che fanno tutti i mammiferi ed i (purtroppo molto pochi) bambini nati da parto "naturale", e non quello che fanno quasi tutti i bambini (poi adulti) che invece sono nati da parto "normale", che è quello che generalmente avviene in ospedale o in condizioni di assoluta (o quasi) inconsapevolezza.
Tutti noi abbiamo imparato a respirare alla nascita, è vero, ma la maggior parte di noi lo ha imparato in maniera drammatica, poiché appena nati non ci viene dato il tempo per imparare a respirare correttamente, per il troppo interventismo, la frenesia dei tempi ristretti da dedicare e le paure di vario tipo che si mettono in moto, e soprattutto per il taglio troppo repentino del cordone ombelicale, che ci mette immediatamente in pericolo di morte. Non so se lo sai, ma gli ultimi organi che si formano nel nostro corpo, prima della nascita, sono i polmoni, per questo i bambini che nascono prematuri vengono messi in incubatrice, perché hanno difficoltà a respirare con i loro polmoni.
Quindi, dicevo, se ci tagliano il cordone troppo presto, prima che abbiamo imparato a respirare correttamente, noi ci ritroviamo direttamente a confrontarci con la morte, e quindi dobbiamo per forza respirare se vogliamo rimanere vivi. Però respirare ci fa sentire qualcosa di molto potente a cui non siamo abituati, e cioè tutta la potenza della vita nel nostro piccolo essere.
Questo ci spaventa altrettanto quanto la morte, quindi la maggior parte di noi decide di respirare lo stretto necessario per rimanere in vita, per l'appunto "sopravvivere", e questo ci accompagnerà per tutta la vita, ed ovviamente nei momenti critici della nostra vita, nelle varie difficoltà o malattie, ci metterà in crisi, perché non avremo abbastanza energia per superare la crisi in questione, peggiorando la situazione (entrando così in un circolo vizioso).
Quello che viene insegnato nei nostri corsi, sia di gruppo che individuali, è imparare per prima cosa a rimanere tranquilli con il nostro respiro ed in ascolto di tutto quello che accade, il che è molto più facile a dirsi che a farsi.
Ti propongo un esperimento con te stesso: fai una trentina di respiri belli pieni e senza pause tra inspirazione ed espirazione, come se fosse una ruota che gira senza intoppi, in modo fluido e rilassato, senza spingere o soffiare fuori il respiro e senza trattenerlo in espirazione, come se fosse un sospiro di sollievo.
Il tutto va fatto con gli occhi chiusi, meglio se sei sdraiato oppure seduto eretto con la schiena dritta e le gambe non incrociate. Scoprirai che comincerai a sentire cose che non hai mai sentito prima oppure alle quali non hai mai dato peso, e comunque ascolta come ti senti dopo aver fatto questi respiri, rimanendo ancora qualche secondo con gli occhi chiusi.
Alcune delle prime sensazioni che si possono provare sono giramento di testa, leggero formicolio negli arti, rilassamento, vedere meglio quando si riaprono gli occhi, o varie altre sensazioni. Tutto questo solamente con alcuni respiri. Normalmente, invece, una sessione completa di Respiro della Memoria® (un'evoluzione del Rebirthing, una tecnica di Respiro Consapevole ideata dall'americano Leonard Orr negli anni 60) dura un'ora, in cui si respira in modo pieno e continuo senza fare nient'altro, solo ascoltare e non reagire alle varie sensazioni che inevitabilmente arrivano.
Questo modo di respirare, oltre ad essere potentemente energetico, permette tra l'altro di far affiorare tutte quelle memorie sommerse di cui non sappiamo nulla, ma che ci hanno condizionato e tuttora ci condizionano la vita senza che ce ne rendiamo conto, facendoci andare continuamente in reazione a suoni, odori, colori, parole, sapori, contatti con le cose o nelle relazioni con gli altri. Queste reazioni producono stress, malessere, malattie e relazioni disastrose (o quantomeno non soddisfacenti).
È come se ci si stesse sempre difendendo da qualche cosa che invece è successa 2 o 30 o 50 anni fa. Per questo molte persone hanno la tendenza a "sopravvivere" invece che a "Vivere" potentemente, stanno ancora difendendosi da come le hanno trattate alla nascita. A volte il riaffiorare di una di queste memorie è molto doloroso lì per lì, ma è questione di pochi minuti, poiché ogni volta che una memoria sommersa affiora e diventa completamente chiara, è e sarà chiara per sempre e la smetteremo di reagire a quell'evento, qualunque esso sia.
Cominciamo così a goderci veramente e finalmente la nostra vita in maniera completamente diversa, insomma ci sentiamo "ri-nati".
Purtroppo però questo è possibile "comprenderlo", non capirlo (tra i due termini c'è una notevole e sostanziale differenza: per capire usiamo solo il processo logico-razionale e quindi la testa, invece per comprendere usiamo non solo la testa, ma tutto il corpo, quindi facciamo esperienza di qualche cosa che poi viene registrata ed archiviata in modo completamente differente in ogni cellula del corpo), solo dopo averne fatto l'esperienza.
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