Il desiderio di cambiamento: “mollo tutto e cambio vita!”
“Basta, non ce la faccio più”, “Sento che così non posso andare avanti”, “Ho bisogno di qualcosa di nuovo”. Tutti, prima o poi nell’arco della vita, proviamo il desiderio di cambiamento, la sensazione che il nostro livello di tolleranza nei confronti di una determinata situazione abbia passato il limite di guardia. Parliamo di un lavoro che non ci soddisfa più, di una relazione che ci toglie energie, ma anche di una città che ci sta stretta o di una condizione sociopolitica del paese che non ci permette più una vita serena. E allora che fare? Vediamo insieme cosa vuol dire scegliere il proprio cambiamento
Il cambiamento che lo si voglia o no fa parte della vita di tutti, è qualcosa da cui non si può prescindere. Ci sono passaggi quasi obbligati che ci pongono davanti a cambiamenti naturali ed inevitabili e il modo in cui ci si relaziona ad essi determina la nostra evoluzione.
Tuttavia talvolta può capitare di avvertire un desiderio di cambiamento imminente, forte, uno slancio dentro di noi che ci comunica che qualcosa nella nostra vita non ci soddisfa più in quel momento: una situazione, una relazione, uno stile di condotta.
In questi casi il desiderio di cambiamento si percepisce in voglia di rivoluzione, di crescita, nel bisogno di affrontare qualcosa o fuggire da qualcosa. Ma da dove arriva questo impulso?
Innanzitutto dobbiamo precisare che affermare il desiderio di voler cambiare qualcosa della nostra vita corrisponde ad una esternazione che fondamentalmente ci dice poco o nulla, ossia non esprime propositi, obiettivi, nient’altro che l’evidente insoddisfazione per uno stato di cose che non è come si vuole.
Ad emergere è solo il desiderio di stravolgere tutto, ma non sulla base di un progetto chiaro di ciò che si vuole raggiungere e perché; questo è un passaggio cruciale per quanto riguarda il desiderio di cambiamento: non si dovrebbe commettere l’errore di ragionare e concentrare le proprie energie mentali solo su ciò che si vuole smettere di fare, su dove non si vuole più vivere, lavorare, con chi non si vuole più stare, ma invece si dovrebbe definire, chiarire, dettagliare, esprimere dove si vuole andare, la direzione che si vuole far prendere alla propria vita.
Se manca questa chiarezza il desiderio di cambiamento che molti hanno in animo resterà un’intenzione espressa solo come voglia di fuga da qualcosa.
Definire l’obiettivo ci facilita nell’individuare tutte le possibili soluzioni per passare dallo stato attuale allo stato desiderato. Ciò che può supportare in questo delicato passaggio è sicuramente l’ascolto di se stessi, un po’ alla volta verrà fuori anche la motivazione intrinseca e profonda nascosta dietro la percezione dell’impulso immediato al mutamento.
A cosa si deve la resistenza al cambiamento?
Il desiderio di cambiamento: dalle appassionate intenzioni alle solide motivazioni
Il desiderio di cambiamento deve trovare la sua ragione d’essere nella motiv-azione, ossia nel motivo per cui le persone agiscono. Se riusciamo a cogliere e formulare l’obiettivo da raggiungere sarà più facile passare all’azione e trovare strategie concrete per raggiungere le proprie mete. Questo vuol dire cambiare, non farsi cambiare.
Pensare che l’insoddisfazione trascinata dal desiderio di cambiamento sia legata solo al luogo nel quale si vive e alle persone con le quali si vive ed illudersi che basti semplicemente cambiare casa, stato o continente per stare meglio potrebbe in realtà accrescere ancor di più il senso di malcontento. Questo perché se crediamo che sia solo il contesto circostante con il quale interagiamo a farci stare male, finiremo per affidare erroneamente ad agenti esterni il potere di renderci felici o meno.
Prendere consapevolezza dello stato attuale e dello stato desiderato vuol dire operativizzare il desiderio di cambiamento, capire quale azione efficace mettere in atto per far sì che qualsiasi cambiamento materiale sia accompagnato da un cambiamento emotivo positivo.
Altrimenti la fuga porterà sempre la fuga e il desiderio di cambiamento difficilmente porterà ad un reale senso di crescita personale se non prenderà la forma di una scelta ragionata e motivata dai nostri bisogni, dai nostri obiettivi. Il monito di Seneca ci viene incontro: “È l’animo che devi cambiare, non il cielo sotto cui vivi”.
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