Movimento e apprendimento della lingua
Imparare a parlare non è solo questione di parole… I bambini piccoli imparerebbero a pronunciare le parole della loro lingua non solo ascoltando ma, soprattutto, osservando e apprendendo per imitazione i movimenti labiali degli adulti. Più in generale l’apprendimento del movimento accompagnerebbe tutto lo sviluppo cognitivo e linguistico: l’acquisizione e la produzione del linguaggio si assocerebbe a memorie corporee automatiche e inconsapevoli.
I bambini anche molto piccoli imparerebbero la lingua non solo ascoltando il suono della voce degli adulti che interagiscono con loro ma osservando attivamente i loro movimenti labiali apprendendo per imitazione le sequenze motorie necessarie per la produzione di suoni e di parole. Più in generale azioni e movimenti hanno un ruolo centrale nella produzione di rappresentazioni mentali e nello sviluppo del pensiero. Vediamo allora meglio il rapporto tra movimento e apprendimento della lingua.
Movimento e apprendimento della lingua per imitazione
E’ di recente pubblicazione uno studio condotto dalla Florida Atlantic University (David J. Lewkowicz, Amy M. Hansen-Tiftche, Infants deploy selective attention to the mouth of a talking face when learning speech, PNAS, 2012, doi:10.1073/pnas.1114783109) che dimostra come a partire dagli 8-10 mesi di età i bambini nell’interagire, concentrano la loro attenzione non più sugli occhi ma sui movimenti labiali degli adulti parlanti la loro lingua nativa apprendendo via via per imitazione i movimenti necessari alla produzione di suoni e parole.
Movimento e apprendimento della lingua nelle interazioni
Questo parallelismo fra la struttura e l'acquisizione del movimento e del linguaggio è evidente osservando quelle che vengono definite le sincronie interattive che il neonato instaura con la madre nei primi mesi di vita: solo al suono della voce umana, infatti, egli "risponde" con una serie di micromovimenti corporei attivati al ritmo delle parole. Parallelamente anche la madre o chi comunque parla al neonato accompagna il suo discorso con espressioni facciali e mimiche che conferiscono tonalità e coloritura affettiva alle sue parole. Si tratta dello sviluppo progressivo di memorie corporee, procedurali, automatiche e inconsapevoli con cui il bambino risponde e accompagna inizialmente il linguaggio degli adulti e poi lo sviluppo della propria capacità comunicativa vocale e che rimarrà anche nelle età successive a connotare quegli aspetti non verbali e paralinguistici del linguaggio (Anna Oliverio Ferraris & Alberto Oliverio, Le età della mente, 2005).
Movimento e apprendimento della lingua: i neuroni mirror
Un supporto interessante del collegamento fra movimento e apprendimento della lingua viene dalle neuroscienze che hanno ormai da tempo dimostrato l'importanza dei neuroni mirror: reti neuronali che si attivano non solo quando eseguiamo direttamente un movimento significativo, ma anche quando, osservandone l'esecuzione da parte di altri o immaginandolo, attiviamo di esso una rappresentazione mentale. Questo sarebbe alla base dell'apprendimento per imitazione e del legame appunto fra motricità e pensiero evidenziando come corpo e mente siano ben lungi dall'essere distinti e separati. La pianificazione del movimento quindi precede l'azione così come la comprensione della lingua precede la sua produzione: i bambini imparano a comprendere la lingua prima ancora di iniziare a parlare. Attenzione quindi: se un bambino tarda a dire le prima parole non vuol dire affatto che non vi comprenda: è un attento osservatore che da un giorno all’altro inizierà a stupirvi!
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