Abraham Maslow

Maslow viene ricordato per due contributi fondamentali nella storia della psicologia: per la teoria dei bisogni e per il suo apporto alla psicologia umanistica.

Piramide dei bisogni di Maslow

Credit foto
©normaals / 123rf.com

Abraham Maslow e la svolta umanistica


Abraham Maslow (New York, 1908 - California, 1970)

Abraham Harold Maslow nasce negli Stati Uniti e più precisamente a New York nel 1908, primo di sette figli nati da una coppia di ebrei immigrati dalla Russia.

I genitori nella speranza di poter offrire una vita migliore ai loro figli nella nuova terra di speranze furono molto presenti nella sue educazione e lo spinsero a completare gli studi universitari in legge. Dopo il matrimonio si trasferì in Wisconsin e qui potè liberamente studiare la psicologia.

Ad un anno dalla laurea tornò a New York per lavorare con Thorndike. Lavorò a lungo nel Brooklin College dove incontrava tanti rifugiati che arrivavano dall'Europa, ciò gli garantì un costante scambio di idee con personalità differenti. Diede un grande apporto allo sviluppo della psicologia umanistica e trascorse gli ultimi anni di insegnamento in California dove morì nel 1970 per attacco cardiaco.

 

Abraham Maslow: le opere

- Motivazione e Personalità (1954)

- Verso una psicologia dell'essere (1962)

- L'unità di fatti e valori (1963)

- Psicologia della scienza (1966)

- Il bisogno di conoscere e la paura di conoscere (1968)

 

Abraham Maslow: la teoria dei bisogni

Uno dei maggiori contributi di Abraham Maslow è quello relativo alla teoria dei bisogni (1954). L’autore sosteneva che alla base dello sviluppo umano vi sono una serie di bisogni disposti in modo gerarchico in un modello piramidale. 

 

La soddisfazione degli stessi deve avvenire in modo progressivo e quindi non è possibile realizzare e soddisfare i bisogni più alti se non sono esauriti quelli sottostanti e fondamentali.

 

Maslow identifica inizialmente 5 bisogni che si muovono da quelli essenziali alla sopravvivenza umana fino a quelli più immateriali e legati alla realizzazione di sé. Partendo dal gradino più basso, la base della piramide, è possibile trovare:

 

  1. I bisogni fisiologici: ovvero quelli tipici e necessari per la sopravvivenza, quindi sete, fame, sonno ma anche desiderio sessuale, respirazione. La loro soddisfazione è guidata dall’istinto di autoconservazione e quindi non si può prescindere dalla loro soddisfazione nella realizzazione dei bisogni successivi.
  2. I bisogni di sicurezza: fanno riferimento alla necessità di cura, protezione, appartenenza e stabilità sia sul piano famigliare che su quello morali, lavorativo e di salute. Soprattutto nel periodo dello sviluppo il bisogno di sicurezza è fondamentale e di grande impatto nella spinta all’azione. Tuttavia, questi bisogni si attivano, secondo l’autore, solo alla piena realizzazione dei precedenti.
  3. I bisogni di affetto o appartenenza: consiste nella necessità e bisogni di ricevere affetto e di avere amici e compagnia, comunicare, essere parte di un gruppo o una comunità. In questo gradino diventa quindi importante la dimensione relazionale e sociale in cui questo bisogno trova la sua piena soddisfazione.
  4. I bisogni di stima: la dimensione sociale rimane anche qui importante poiché nei bisogni di stima si esprime la necessità di essere riconosciuto dai membri del proprio gruppo, e in generale dagli altri, come persona degna di valore, stima. In questo gradino, quindi rientrano il bisogno di avere prestigio, essere riconosciuto e apprezzato, ma anche l’avere autostima e considerazione per se stessi.
  5. I bisogni di autorealizzazione: gradino più alto della piramide è l’aspirazione individuale ad essere quello che si desidera, a diventare quelle che si vuole, a realizzare se stessi come persona, secondo i propri valori, aspirazioni, obiettivi, sfruttando facoltà mentali e fisiche.

 

Successivamente fu aggiunto un altro gradino in alto alla piramide che si riferisce ai bisogni di trascendenza, ovvero quelli che spingono ad andare oltre la propria individualità, a trascendere e superare i propri limiti e nel riconoscersi come parte di un tutto spirituale e superiore.

 

Raggiungere l’autorealizzazione non è per niente facile e solo pochi riescono a raggiungere il gradino più alto della piramide. Per farlo infatti sono necessarie secondo Maslow caratteristiche di personalità, abilità sociali e tecniche, oltre ad aver soddisfatto tutti i bisogni precedenti.

 

Piramide dei bisogni e motivazione
La teoria dei bisogni di Maslow si interseca bene con il costrutto di motivazione, al punto che spesso termini sono usati erroneamente in modo univoco.

 

La motivazione secondo l’autore è l’insieme dei fattori che sono alla base del comportamento e che spingono la persona all’azione. Essa si attiva ogni volta che l’individuo avverte un bisogno ovvero la percezione di uno stato di squilibrio tra quanto vissuto attualmente, la situazione
presente, e quanto desiderato
. L’insoddisfazione vissuta spinge all’azione e presenta la spinta motivazionale.

 

Anche per la motivazione si possono distinguere tre livelli:

  • motivazione primaria: è la spinta di natura fisiologica legata ai bisogni fisiologici di base, necessari per la sopravvivenza umana
  • motivazione secondaria: spinta legata alla sfera individuale e sociale che sorge a seguito della socializzazione. Sono ad esempio la spinta alla cooperazione, alla collaborazione, al confronto.
  • Motivazione di livello superiore: sono da riferirsi a questo livello l’insieme delle tendenze alla soddisfazione e realizzazione personale sul piano affettivo, lavorativo, personale, nel perseguire i propri obiettivi secondo valori e caratteristiche personali.

 

Comprensibile è quindi il forte legame che l’autore individua tra il bisogno e la motivazione. L’uomo agisce per la soddisfazione dei propri bisogni, via via sempre più complessi e articolati e per farlo attiva una serie di azioni o comportamenti che hanno base nella motivazione derivante dalla situazione di insoddisfazione e disagio percepita. 

 

Competenze - Personaggi